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toscana aprile

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Il riuso dell’immagine digitale,<br />

nuovi percorsi e sperimentazioni<br />

nel “video mash up”<br />

Un festival a Pisa e uno a Roma,<br />

uniche occasioni per vedere due opere<br />

inedite e rarissime<br />

di Duccio Ricciardelli<br />

Il lavoro dei nuovi filmaker del digitale è anche quello di<br />

scovare inedite forme di espressione e di sperimentazione<br />

attraverso un mezzo tecnico che offre possibilità sconfinate<br />

e ancora da sondare. Internet e gli archivi digitali on<br />

line permettono oggi di<br />

accedere ad un patrimonio<br />

sterminato di immagini<br />

e di contributi fino ad<br />

oggi impensabile. Si realizza<br />

così il sogno di una<br />

"Biblioteca di Alessandria"<br />

liquida, di una Babele digitale<br />

alla quale tutti, con<br />

un click del proprio mouse,<br />

possono contribuire<br />

per entrare in mondi fino ad oggi irraggiungibili se non con la<br />

fantasia. Molti video maker e pionieri digitali si sono avvicinati<br />

a questo campo utilizzando proprio i filmati estrapolati dalla rete<br />

per reinserire nello stesso medium, prodotti completamente diversi,<br />

nuove opere che<br />

delle immagini iniziali e<br />

originali hanno ben poco.<br />

È il caso delle nuove opere<br />

di Marco Bartolini, montatore<br />

e artista del video che<br />

lavora in Toscana, dopo un<br />

percorso di Accademia a<br />

Firenze e di lunghi studi di<br />

pittura e nuovi media digitali.<br />

Bartolini si ispira<br />

Duccio Ricciardelli, The Vertov Cut Ups<br />

Duccio Ricciardelli, un altra immagine di The<br />

Vertov Cut Ups<br />

all’opera rarefatta e minimale di Antonioni per reinventarsi montaggi<br />

e situazioni visive ex novo. Utilizza immagini di "Zabriskie Point" del<br />

maestro ferrarese per lavorare con la musica elettronica del giovanissimo<br />

Matteo Martinelli che costruisce proprio su quelle immagini<br />

un soundtrack digitale, preciso e avvolgente. “Tentazioni” l’ultima<br />

fatica del nostro artista fiorentino, è un progetto sperimentale che<br />

nasce e si sviluppa proprio grazie ad una colonna sonora asciutta e<br />

contemplativa, caratterizzata da ritmo lento e suoni dilatati.<br />

L’atmosfera, quasi surreale, si sposa perfettamente con le immagini<br />

tratte da "Zabriskie Point", secondo dei tre lungometraggi in lingua<br />

Marco Bartolini, Tentazioni<br />

inglese girati tra il 1966 e il<br />

1975 da Michelangelo<br />

Antonioni. Anche chi scrive,<br />

che del Bartolini è collaboratore<br />

e collega di avanguardia<br />

e di ricerca da anni, è stato<br />

contagiato dalla forza e dalla<br />

creatività del mash up video.<br />

La mia sperimentazione attuale<br />

si è concentrata infatti sul filmato che ho intitolato“The Vertov Cut -<br />

Ups”. Questo cortometraggio della durata di circa sei minuti è formato<br />

dall’assemblaggio e dal montaggio di due film di periodi diversi; “Bill<br />

and Tony” di Antony Balch (1972) e “Il Cineocchio” di Dziga Vertov<br />

(1924). In questo lavoro ho usato la tecnica del “cut up” video, ispirandomi<br />

alla struttura sperimentale<br />

e ipnotica dei film di<br />

William S. Burroughs che ha<br />

scritto quasi tutte le sceneggiature<br />

dei film realizzati durante<br />

la collaborazione col cineasta<br />

inglese Antony Balch.<br />

Marco Bartolini, Tentazioni 2<br />

Nel mio cortometraggio si<br />

mescolano piani temporali,<br />

concettuali e visivi diversi, ed<br />

è proprio il montaggio e il ritmo dato alle immagini a formare una nuova<br />

opera che è un oggetto nuovo che nasce e si sviluppa dai due film originali.<br />

Il limite e la grandezza del mash up video, sta proprio nella sua<br />

natura effimera. Si possono vedere questi prodotti solo in determinate<br />

occasioni o in certi festival o in rete. Dato il riuso e l’utilizzazione di<br />

materiali originali quali film editi o spezzoni di documentari istituzionali,<br />

il mash up tende ad essere censurato o addirittura tolto dalla rete per<br />

evidenti motivi di diritti. Per vedere questi due cortometraggi sperimentali<br />

si devono contattare direttamente i due autori o altrimenti<br />

aspettare due date di festival italiani dedicati proprio a queste nuove<br />

tendenze della sperimentazione video. Il primo si è svolto dal 10 all'11<br />

<strong>aprile</strong> a Pisa durante il Green Tech Festival, rassegna dedicata alla musica<br />

elettronica e alla sostenibilità ambientale. La seconda rara occasione<br />

per vedere questi video sarà il MashRome Festival dal 17 al 20<br />

giugno in vari luoghi del centro storico di Roma. Si realizza in qualche<br />

modo il percorso delle avanguardie storiche e specialmente l’ossessione<br />

di Man Ray e del Dada: fare film senza macchina da presa, solo con<br />

i fantasmi e le ombre del passato, questa volta digitale.<br />

22 Pionierismo digitale

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