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Il riuso dell’immagine digitale,<br />
nuovi percorsi e sperimentazioni<br />
nel “video mash up”<br />
Un festival a Pisa e uno a Roma,<br />
uniche occasioni per vedere due opere<br />
inedite e rarissime<br />
di Duccio Ricciardelli<br />
Il lavoro dei nuovi filmaker del digitale è anche quello di<br />
scovare inedite forme di espressione e di sperimentazione<br />
attraverso un mezzo tecnico che offre possibilità sconfinate<br />
e ancora da sondare. Internet e gli archivi digitali on<br />
line permettono oggi di<br />
accedere ad un patrimonio<br />
sterminato di immagini<br />
e di contributi fino ad<br />
oggi impensabile. Si realizza<br />
così il sogno di una<br />
"Biblioteca di Alessandria"<br />
liquida, di una Babele digitale<br />
alla quale tutti, con<br />
un click del proprio mouse,<br />
possono contribuire<br />
per entrare in mondi fino ad oggi irraggiungibili se non con la<br />
fantasia. Molti video maker e pionieri digitali si sono avvicinati<br />
a questo campo utilizzando proprio i filmati estrapolati dalla rete<br />
per reinserire nello stesso medium, prodotti completamente diversi,<br />
nuove opere che<br />
delle immagini iniziali e<br />
originali hanno ben poco.<br />
È il caso delle nuove opere<br />
di Marco Bartolini, montatore<br />
e artista del video che<br />
lavora in Toscana, dopo un<br />
percorso di Accademia a<br />
Firenze e di lunghi studi di<br />
pittura e nuovi media digitali.<br />
Bartolini si ispira<br />
Duccio Ricciardelli, The Vertov Cut Ups<br />
Duccio Ricciardelli, un altra immagine di The<br />
Vertov Cut Ups<br />
all’opera rarefatta e minimale di Antonioni per reinventarsi montaggi<br />
e situazioni visive ex novo. Utilizza immagini di "Zabriskie Point" del<br />
maestro ferrarese per lavorare con la musica elettronica del giovanissimo<br />
Matteo Martinelli che costruisce proprio su quelle immagini<br />
un soundtrack digitale, preciso e avvolgente. “Tentazioni” l’ultima<br />
fatica del nostro artista fiorentino, è un progetto sperimentale che<br />
nasce e si sviluppa proprio grazie ad una colonna sonora asciutta e<br />
contemplativa, caratterizzata da ritmo lento e suoni dilatati.<br />
L’atmosfera, quasi surreale, si sposa perfettamente con le immagini<br />
tratte da "Zabriskie Point", secondo dei tre lungometraggi in lingua<br />
Marco Bartolini, Tentazioni<br />
inglese girati tra il 1966 e il<br />
1975 da Michelangelo<br />
Antonioni. Anche chi scrive,<br />
che del Bartolini è collaboratore<br />
e collega di avanguardia<br />
e di ricerca da anni, è stato<br />
contagiato dalla forza e dalla<br />
creatività del mash up video.<br />
La mia sperimentazione attuale<br />
si è concentrata infatti sul filmato che ho intitolato“The Vertov Cut -<br />
Ups”. Questo cortometraggio della durata di circa sei minuti è formato<br />
dall’assemblaggio e dal montaggio di due film di periodi diversi; “Bill<br />
and Tony” di Antony Balch (1972) e “Il Cineocchio” di Dziga Vertov<br />
(1924). In questo lavoro ho usato la tecnica del “cut up” video, ispirandomi<br />
alla struttura sperimentale<br />
e ipnotica dei film di<br />
William S. Burroughs che ha<br />
scritto quasi tutte le sceneggiature<br />
dei film realizzati durante<br />
la collaborazione col cineasta<br />
inglese Antony Balch.<br />
Marco Bartolini, Tentazioni 2<br />
Nel mio cortometraggio si<br />
mescolano piani temporali,<br />
concettuali e visivi diversi, ed<br />
è proprio il montaggio e il ritmo dato alle immagini a formare una nuova<br />
opera che è un oggetto nuovo che nasce e si sviluppa dai due film originali.<br />
Il limite e la grandezza del mash up video, sta proprio nella sua<br />
natura effimera. Si possono vedere questi prodotti solo in determinate<br />
occasioni o in certi festival o in rete. Dato il riuso e l’utilizzazione di<br />
materiali originali quali film editi o spezzoni di documentari istituzionali,<br />
il mash up tende ad essere censurato o addirittura tolto dalla rete per<br />
evidenti motivi di diritti. Per vedere questi due cortometraggi sperimentali<br />
si devono contattare direttamente i due autori o altrimenti<br />
aspettare due date di festival italiani dedicati proprio a queste nuove<br />
tendenze della sperimentazione video. Il primo si è svolto dal 10 all'11<br />
<strong>aprile</strong> a Pisa durante il Green Tech Festival, rassegna dedicata alla musica<br />
elettronica e alla sostenibilità ambientale. La seconda rara occasione<br />
per vedere questi video sarà il MashRome Festival dal 17 al 20<br />
giugno in vari luoghi del centro storico di Roma. Si realizza in qualche<br />
modo il percorso delle avanguardie storiche e specialmente l’ossessione<br />
di Man Ray e del Dada: fare film senza macchina da presa, solo con<br />
i fantasmi e le ombre del passato, questa volta digitale.<br />
22 Pionierismo digitale