Le luci del Tempio n.1

IL MONDO DELL’ALDILÀ PER GLI ANTICHI
IL MONDO DELL’ALDILÀ PER GLI ANTICHI:
Quando noi occidentali del ventesimo secolo pensiamo a come
veniva visto il mondo dell’aldilà, presso gli antichi non ci rendiamo
conto di avere molti preconcetti mediati dalla patristica cristiana, nel
senso che, di quello che hanno detto questa o quella religione, questo
o quel profeta ci giunge solo come confutazione. Non abbiamo modo
di conoscere direttamente le ragioni dell’altro. Facciamo l’esempio del
“manicheismo”, religione sorta in Persia nel III° secolo d.C. non abbiamo
niente di scritto direttamente, solo le confutazioni dei vari teologi.
Manicheo per noi significa: colui che divide rigidamente le cose in due
categorie contrapponendo ad esempio il bene e il male. Eppure Mani
che di questa religione era il fondatore è considerato in Cina ed in
Giappone uno dei più grandi filosofi del buddismo. Oltretutto siamo
portati a credere che concetti come ad esempio, “la reincarnazione o
la metempsicosi” siano strambe idee orientali.
Non riusciremo a comprendere le tradizioni iniziatiche degli antichi
se non considereremo le loro visioni religiose o esoteriche.
Possiamo affermare che in tutte le religioni e nelle culture antiche
vi sono due periodi distinti. Il primo periodo veicola una visione
materiale in cui la morte é definitiva e la fine di ogni cosa e segna il
passaggio nel regno delle ombre. Il secondo periodo é invece ottimista
perché si sono fatte strada idee iniziatiche, che possono essere a
seconda dei popoli: mitriache, eleusine, isiache, cristiane, ed altre.
Pochi elementi abbiamo della Mesopotamia, e la Persia con lo
Zoroastrimo ci da più informazioni sul modo di arrivare nell’aldilà
piuttosto che su quale sarà il destino dei defunti. Nota di colore, nello
zoroastrismo era un corvo che accompagnava i morti nell’aldilà, e in
casi particolari li riportava indietro.
25