Le luci del Tempio n.1
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LA PORTA ERMETICA<br />
voleva mostrargli che l'opera era difficile ma non impossibile. Il<br />
Marchese non esitò a mostrargli il Laboratorio, e il pellegrino trovò che<br />
l'operazione era sulla buona strada. Quindi abbrustolita, e polverizzata<br />
l'Erba, che aveva raccolta, la gettò nel crogiolo, ch'era pieno di materiale<br />
fuso, ed ordinò, che si lasciasse naturalmente estinguere il fuoco.<br />
Il Pellegrino si fece chiudere nella Stanza <strong>del</strong> Laboratorio, per osservare<br />
di quando in quando il lavoro, promettendo al marchese, che la mattina<br />
seguente gli avrebbe svelato l'Arcano. Il Marchese accettò anche perché<br />
nulla aveva richiesto per la sua opera. La mattina, dopo il Marchese<br />
fece picchiare alla Porta, ma nessuno rispose.<br />
Aperta la Porta si scoprì, che il Pellegrino era uscito dalla Stanza da<br />
una Finestrella. Nel Laboratorio, il Crogiolo rovesciato sul pavimento,<br />
ed una striscia di materiale rappreso di color d'Oro. Che fatta saggiare,<br />
risultò esser Oro puro. Il Pellegrino però non mancò alla promessa di<br />
svelare l'Arcano. Sopra il tavolo <strong>del</strong> Laboratorio lasciò una Carta, in cui<br />
erano <strong>del</strong>ineati, e scritti vari Enigmi. Il Marchese Massimiliano in<br />
memoria di un tale avvenimento, fece fare varie Iscrizioni nella Sala e<br />
nel muro esterno <strong>del</strong> Casino. Poi nel 1680 Ii fece incidere in marmo,<br />
parte sul Portone posto sulla Strada, e che riguardava l'erba, accennata<br />
sopra, e parte intorno ad una piccola Porta sulla Strada, incontro a S.<br />
Eusebio; e questi Enigmi, ed Iscrizioni sono le Ricette per la manifattura<br />
<strong>del</strong>l'Oro.<br />
<strong>Le</strong> epigrafi che il Marchese Palombara fece apporre in vari punti<br />
<strong>del</strong>la sua villa a ricordo dei fatti sopracitati, si dividono in sei gruppi.<br />
Cinque di essi sono andati perduti. Il sesto é quello scolpito sulla Porta<br />
in questione.<br />
Ci sembra indispensabile indagare sulla figura <strong>del</strong> "Pellegrino" ospitato<br />
dal Marchese Palombara, affinché non resti troppo leggendario. Si<br />
tratta di una personalità che era in realtà ben conosciuta, sia nella penisola<br />
che in altre parti d'Europa.<br />
Il suo nome era: Francesco Giuseppe Borri, era figlio di un medico,<br />
nacque a Milano il 4 maggio 1627; studiò a Roma, presso i Gesuiti, finché<br />
non venne cacciato per disobbedienza il 16 marzo 1649. In seguito,<br />
accolto in Vaticano, studiò scienze naturali (soprattutto medicina) ed<br />
Alchimia. Ma anche qui non non resistette molto, intollerante ai dogmi<br />
e ai metodi terapeutici fu espulso e segnalato al sant’uffizio. Morto<br />
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