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Le luci del Tempio n.1

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IL MONDO DELL’ALDILÀ PER GLI ANTICHI<br />

La concezione arcaica degli Egizi è duplice e si basa sulla separazione<br />

<strong>del</strong>le varie parti <strong>del</strong>l’uomo per poter permettere la formazione di un<br />

corpo spirituale. Per quanto attiene al concetto di resurrezione esso consiste<br />

nella germinazione <strong>del</strong> “Sahu” (il divino corpo spirituale) dal corpo<br />

o dal cadavere. é il “Sahu” che rende possibile la sopravvivenza <strong>del</strong>la<br />

coscienza ed é il corpo fisico che rende possibile la germinazione <strong>del</strong><br />

Sahu; il morto risorge nel Sahu questo é il corpo che “risorge”. Questo<br />

corpo “spirituale” deve subire il “giudizio”, questo giudizio veniva chiamato<br />

la pesatura <strong>del</strong>le anime: tema celebre <strong>del</strong>la teologia e <strong>del</strong>l’arte egizia.<br />

Essa rappresenta il giudizio divino dopo la morte e tutto l’apparato<br />

severo <strong>del</strong>la giustizia. La scena si presenta generalmente così: al centro<br />

una bilancia; su di un piatto, racchiuso in un’urna, il cuore <strong>del</strong> defunto,<br />

simbolo <strong>del</strong>la sua coscienza; sull’altro piatto, la penna di struzzo <strong>del</strong>la<br />

dea Maat, simbolo <strong>del</strong>la giustizia; a destra il dio Thot con la testa di ibis,<br />

pronto a registrare la sentenza, a sinistra dio Anubi con la testa di sciacallo,<br />

che guida il defunto, lo tiene con la mano e lo conduce verso la<br />

bilancia <strong>del</strong> giudizio; Anubi tiene nell’altra mano la croce ansata, simbolo<br />

<strong>del</strong>la vita eterna che il defunto spera di ottenere; tutti sorvegliano il<br />

giogo <strong>del</strong>la bilancia, mentre il defunto si confessa, «in negativo», enumerando<br />

tutti gli errori non commessi. Ai piedi <strong>del</strong> defunto sta “la<br />

Divorante” con la testa coccodrillo (Ammit), la bocca spalancata, e<br />

corpo da ippopotamo, che guarda il dio Thot proclamare il verdetto. Se<br />

la piuma é più pesante, il defunto è salvo; se la coscienza è più pesante,<br />

esso viene divorato. La scena si svolge talvolta alla presenza dei grandi<br />

dei: Ra, Osiride, Iside, con i loro assistenti armati di quarantadue coltelli,<br />

tanti cioè quanti i peccati canonici. La psicostasia vuol significare che<br />

nessun atto umano è indifferente a Dio: essa rappresenta il giudizio ma<br />

ancor più la responsabilità. Nel caso che il defunto superi la prova verrà<br />

condotto in una barca che lo traghetterà lungo il Nilo, sollevandosi poi<br />

verso la via lattea che era considerata il prolungamento celeste <strong>del</strong> Nilo<br />

e di quì fino alla costellazione di Orione dove diventerà una stella<br />

Quando parliamo di cultura greca parliamo di due visioni distinte,<br />

una visione storica e una visione iniziatica. La prima più antica é ben<br />

rappresentata da Omero. Infatti nell’Odissea il protagonista Ulisse nel<br />

suo vario peregrinare si trova a fare un viaggio nell’oltretomba che nella<br />

visione <strong>del</strong>l’autore e <strong>del</strong>la gente comune aveva una collocazione geogra-<br />

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