Le luci del Tempio n.1

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ESPERIENZE INIZIATICHE impossibile tener nascoste questo mutamento. Avviandoci ad esplorare questo ambito dobbiamo prima di tutto stabilire dei punti di riferimento e due cose sono fondamentali: 1) La fisiologia animico-spirituale dell’ uomo è grosso modo uguale per tutti. fatto salvo il diverso grado evolutivo. 2) La medesima esperienza spirituale può essere percepita in maniera diversa a seconda dell’ ambito culturale in cui ci troviamo. 3) La nostra coscienza di veglia interpreta l’esperienza spirituale che stiamo vivendo, ed infatti cerca di ricondurre ciò che percepiamo in una sorta di compromesso con esperienze sensorie e razionali consuete. Per iniziare il nostro percorso partiamo da lontano, dall’iniziazione Isiaca di Apuleio. Leggiamo nel libro l’asino d’oro Non ci sono descrizioni dirette delle iniziazioni pitagoree perché la consegna del segreto era rigidissima. Però qualcuno con l’artificio 50
ESPERIENZE INIZIATICHE ha comunque raccontato queste esperienze, Plutarco ha più volte descritto l’esperienza mistica utilizzando l’artificio del racconto o del mito. La simbologia di questa tradizione ruota metaforicamente attorno all’uscita da corpo fisico ed al cosiddetto “ciclo dell’anno cosmico” in cui le anime migrano per i vari piani dell’esistenza. Ma sentiamo come descrive, indirettamente una esperienza di iniziazione. Nel mito di Tespesio da Soloi, così viene descritto: “la sua anima sortì dal corpo ed egli ebbe la sensazione che può provare un pilota precipitato dalla sua nave nel profondo del mare. e poi prosegue, “Egli respirò profondamente e la sua anima si aprì come un unico occhio”. Bellissima sensazione prima il tuffarsi nelle profondità dell’io poi il riemergere slanciarsi in alto ed espandere la coscienza fino ad avere una visione sferica in ogni dimensione. Questa è già una iniziazione molto avanzata. Nel “Sogno di Timarco”, l’autore dice >. Per quanto riguarda l’aspetto dell’anima che esce dal corpo fisico, dobbiamo dire che l’iniziazione oltre a vedere diversi se stessi fa vedere diversi anche gli altri, gli iniziati intendo. La vista dell’altrui aurea in forma completa può dare l’impressione di una fiamma. L’autore ci dice che é come una fiamma e come una bolla di fuoco che ha in se una specie di forza umana. Si può distinguerle l’una dall’altra? Plutarco dice di si, e si vedrà in particolare, Tespesio da Soloi chiamarne altre con i loro nomi. l’anima si schiude in seguito, alla sua liberazione, acquista una possanza completa, una più grande espansione. Come diceva Pitagora: . Per questo che c’è una analogia così stretta fra i termini greci che significano e (Teleutan e telein), e nuovamente c’è il gioco dell’ambivalenza tra morte fisica e morte iniziatica. Un’altra esperienza iniziatica ce la racconta Eraclide Pontico, che ci 51
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