Le luci del Tempio n.1

ESPERIENZE INIZIATICHE
parla di un certo “Empedotimo” il quale, cacciando insieme agli altri in
un bosco, era rimasto solo in pieno mezzogiorno (l’ora delle visioni) e si
imbatté nell’apparizione di Plutone e Persefone. Fu rapito dalla luce che
girava in cerchio intorno agli dei e vide attraverso di essa tutta la verità
sulle anime, in visioni concentriche percepite con gli occhi. Ribadiamo
che le descrizioni sono verosimilmente esperienze dirette degli autori e
raccontate con il pretesto del racconto. Questa visione è completamente
diversa dalle precedenti, infatti è più bassa come livello e lascia presupporre
una invasione da parte dell’inconscio inferiore del normale stato di
coscienza. Diciamo questo non perché le divinità ctonie siano indice di
esperienza “under” ma perche la rotazione della luce e la vertigine oggettiva
è indizio di una contaminazione del subcosciente. Abbiamo dunque
una prima rapida inquadratura delle esperienze iniziatiche occidentali,
ma dobbiamo tener presente che quelle attuali non sono molto dissimili.
L’esperienza che un iniziato all’Alchìmia la dobbiamo considerare come
lo Yoga o il Lamaismo occidentale, e differisce probabilmente solo per
l’inquadramento culturale in cui oggi ci veniamo a trovare.
Confrontiamo ora le esperienze summenzionate con altre contemporanee
ma orientali.
Parliamo adesso di un personaggio storico che in Tibet è considerato
simile a Cristo, Milarepa. Sentiamo la breve descrizione che fa
della parte centrale della sua cerimonia di iniziazione:
.
Sentiamo ora cosa scrive Paramahamsa Yogananda nella sua autobiografia,
parlando della iniziazione: