Le luci del Tempio n.1
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LA PORTA ERMETICA<br />
Innocenzo X (1655), sotto il pontificato <strong>del</strong> quale era stato anche ricercato<br />
dalla giustizia, e salito al soglio pontificio Alessandro VII, ancora<br />
più avverso a tutte le innovazioni, decise di andarsene da Roma (a poco<br />
prima <strong>del</strong>la partenza, nell'autunno <strong>del</strong> 1656, risale la sua visita al<br />
Marchese Palombara, che forse, appena lo vide, intuì la sua vera identità).<br />
Riparato a Milano per qualche tempo, vi fondò un cenacolo<br />
medico e alchemico. Fu in seguito costretto poi a fuggire in Svizzera a<br />
causa <strong>del</strong>l'arresto (1659) di alcuni suoi seguaci processati<br />
dall'Inquisizione, che per salvarsi la vita abiurarono (26 marzo 1661).<br />
II Borri si era già messo in salvo ma era già in cattiva luce per aver<br />
discusso il dogma <strong>del</strong>la Santa Vergine. Non riuscendo a catturarlo il 2<br />
ottobre1660, fu condannato in contumacia ordinando il rogo <strong>del</strong>la sua<br />
"effigie" (in mancanza di lui) e dei "suoi scritti". Intanto, il Borri, si era<br />
rifugiato nei paesi protestanti dimorando prima a Strasburgo, poi a<br />
Francoforte, Dresda, Lipsia, ed infine ad Amsterdam (dove resterà sei<br />
anni). Li, a detta dei biografi, pervenne al culmine <strong>del</strong>la fortuna e <strong>del</strong>la<br />
notorietà: "La sua stima aumentò tanto che molti nobili anche <strong>del</strong>la<br />
Francia, e <strong>del</strong>la Germania facevano a gara per incontrarlo, sentendosi<br />
Onorati di conoscere un'uomo, che guariva ogni sorte di malattia, per<br />
arte incognita<br />
Il senato <strong>del</strong>la città, di Amsterdam per le eccezionali benemerenze,<br />
giunse a donargli la cittadinanza. Ma da lì sarebbe dovuto fuggire presto<br />
(1664) a causa dei debiti contratti e <strong>del</strong>le calunnie dei medici locali.<br />
Giunto a Copenaghen ebbe la protezione <strong>del</strong> re Federico III che lo sovvenzionò<br />
per i suoi esperimenti di trasmutazione. Ad Amburgo aveva<br />
incontrato l'ex regina Cristina di Svezia. Intorno al 1669 fece ritorno a<br />
Copenaghen e lì Federico III gli concesse le più alte onorificenze e lo<br />
fece proprio consigliere e ministro.<br />
Alla morte <strong>del</strong> suo protettore (19 febbraio 1670), cui successe<br />
Cristiano V a lui ostile, L'alchimista lascio la Danimarca per riparare in<br />
Turchia. Ma a Goldingen, in Moravia, fu arrestato e imprigionato per<br />
ordine <strong>del</strong>l'imperatore d'Austria <strong>Le</strong>opoldo II° che lo consegnò al pontefice<br />
Clemente X. Il Borri fu rinchiuso a Castel Sant'Angelo. Da qui<br />
uscì due anni dopo perchè la pena di morte fu commutata in "carcere<br />
perpetuo" dopo "L'abiura pubblica" da scontare nella chiesa <strong>del</strong>la<br />
Minerva, in una cella <strong>del</strong> Santo Uffizio, in cui restò segregato fino al<br />
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