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“Homo byzantinus”<strong>Porphyra</strong> n. 19, anno XX, ISSN 2240-5240______________________________________________________________________dalla aula absidale della domus sull’Es<strong>qui</strong>lino appartenente alla famiglia deiBassii, poi detta basilica di Giunio Basso, consul ordinarius nel 331, oraconservato presso il Palazzo Massimo alle terme di Roma, il console GiunioBasso è raffigurato in veste di auriga, vestito della toga e delle insignaconsolari, mentre guida una biga, seguito da quattro cavalieri, ciascunovestito dei colori di una delle fazioni (fig. 5) 6 .In questo contesto di regalità sacra va inserita dunque la figuradell’imperatore auriga. Nerone, il quale, stando alla testimonianza di CassioDione, si era già esibito in privato nel circo della residenza del Vaticano e inpubblico nel Circo Massimo, gareggiando come auriga vestendo la casaccadei Verdi (Suet. Nero 20-21 e 24,2; Dio Cass. 63,14, 1; Tac. Hist. 13,3,7;15,33 ss.), si “rappresentò” come basileus Helios e heniochos tou kosmoudurante i festeggiamenti offerti a re Tiridate d’Armenia nell’anno 66, il“giorno aureo”, apparendo all’interno del teatro di Pompeo all’alba su di uncarro, il manto purpureo sulle spalle, altro segno distintivo proprio dellaregalità divina di matrice ellenistica, la corona radiata sul capo su cui siriflettevano e splendevano i primi raggi del sole, mentre gli spettatori,protetti da quei raggi dai tendoni stesi sopra le gradinate, anch’essi di colorporpora, alzando gli occhi avrebbero visto il vero sole, cioè un Nerone-Helios ritratto mentre conduceva un carro, attorniato da splendenti stelledorate ricamato nel mezzo (Dio Cass. 62,6, 2-3). Rappresentazione di unaepifania che rimanda alla versione fissata nellospazio dell’intaglio insardonice databile tra i secoli IV-V conservato presso la BibliotecaNazionale di Parigi (fig. 6), dove il Princeps-Apollo appare sulla quadrigasolare, la corona radiata sul capo e lo scettro sormontato dall’a<strong>qui</strong>la strettonella mano sinistra, la mappa nella destra alzata, si direbbe a sottolineare lasovrapposizione, resa possibile dal simbolismo circense, da una parte, tra lacorsa cosmica di Sol sulla quadriga e la corsa dell’auriga nell’arena del6 M. SAPELLI, La Basilica di Giunio Basso, in Aurea Roma. Dalla città pagana alla città cristiana, a cura di S. ENSOLIe E. LA ROCCA, Roma 2000, pp. 137-139.19

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