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“Homo byzantinus”<strong>Porphyra</strong> n. 19, anno XX, ISSN 2240-5240______________________________________________________________________Camerata 66 ; tra i luoghi di culto sono da ricordare le chiese di S. Candida, lapiù grande chiesa rupestre di Puglia, e quella anonima di via Martinez.Manca purtroppo l’apporto della cultura materiale per la ricostruzione dellavita dei contadini negli insediamenti rurali nel territorio barese, al contrariodi quanto avvenuto per il Salento 67 . Spesso le campagne di scavo hannoportato alla luce solo delle necropoli del X-XI secolo, come nel caso di S.Maria di Modugno e di Auricarro (nei pressi di Palo del colle), oppuredatabili dal VI-VII al X secolo, come in contrada Misciano tra Bari eModugno, ove fu rinvenuta anche traccia dell’abside di un edifico cultuale.Un apporto notevole all’agricoltura era costituito dalla fertile «terrarossa» che abbondava nei letti delle «lame», queste ultime spessocaratterizzate dalla presenza di grotte che venivano utilizzate perl’insediamento umano dando vita ad insediamenti rupestri. Le lame 68 sonodelle incisioni carsiche ampie ma poco profonde causate dall’azione delleacque di antichi torrenti che nel corso del tempo hanno finito con il solcaresia il calcare duro che il banco tufaceo. Esse si sviluppano dalle alture dellaMurgia nord-occidentale e degradano verso la costa adriatica sfociando amare. I torrenti che un tempo scorrevano nel letto delle lame attualmentesono per lo più quasi tutti scomparsi; solo alcuni ricompaiono in occasionedi abbondanti precipitazioni stagionali. Così nelle lame che offrivanorifugio, protezione, acqua, terra fertile, vegetazione spontanea (piante, maanche alberi come l’olivastro, il prugnolo, il calabrice, una varietà di peroselvatico) sorsero i villaggi rupestri o semi-rupestri attorno ad una chiesarurale.Le chiese rurali 69 spesso vennero a costituire il fulcro dei vici, tant’èche talvolta il villaggio prendeva il nome dal santo a cui era dedicata lachiesa. Sovente esse furono costruite utilizzando le strutture di preesistentiville romane della prima e/o media età imperiale 70 , mettendo in evidenzauna continuità insediativa in quei luoghi 71 . L’affermazione delle chieserurali si può ascrivere nel più ampio fenomeno delle istituzioni religioseprivate, favorita dalla debolezza, economica ed organizzativa, della chiesaufficiale in ambito rurale, dipendente come era dalla figura e dal ruoloepiscopale, per lungo tempo connotato da tratti eminentemente urbani. Esse66 Sull’argomento, sebbene datati, restano l’unico riferimento: F. DELL’AQUILA, Bari: ipogei ed insediamenti rupestri,Bari 1977 e C. DELL’AQUILA – F. CAROFIGLIO, Bari extra moenia: insediamenti rupestri ed ipogei, I-II, Bari 1985.67 Apigliano…, cit., in particolare pp. 43-46.68 C. DELL’AQUILA – F. CAROFIGLIO, Bari extra moenia…, cit., I, pp. 54-55.69 G. VOLPE – P. FAVIA – R. GIULIANI, Chiese rurali dell’Apulia tardoantica e altomedievale, in Alle origini dellaparrocchia rurale (IV-VIII secolo), Atti della giornata tematica dei Seminari di archeologia cristiana (Roma 18 marzo1998), a cura di Ph. Pergola, Città del Vaticano 1999, pp. 261-311.70 A. MANGIATORDI, Insediamenti rurali e strutture agrarie nella Puglia centrale in età romana, Bari 2011.71 G. VOLPE, Paesaggi e insediamenti rurali dell’Apulia tardoantica e altomedievale, in Paesaggi e insediamenti ruraliin Italia meridionale fra Tardoantico e Altomedioevo, Atti del I seminario sul Tardoantico Altomedioevo in Italiameridionale (Foggia 12-14 febbraio 2004), a cura di G. Volpe – M. Turchiano, Bari 2005, pp. 299-314; IDEM, Villaggi einsediamento sparso in Italia meridionale fra Tardoantico e Altomedioevo: alcune note, in Dopo la fine delle ville:evoluzione delle campagne tra dal VI al IX secolo, XI Seminario sul Tardo Antico e l’Alto Medioevo (Gavi 8-10maggio 2004), a cura di G.P. Brogiolo, Mantova 2005, pp. 221-249.35

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