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il numero 6/2009 - Questotrentino

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dal mondoLa Tigre e <strong>il</strong> TitanicLa triste parabola della “nuova Irlanda”Lorenzo PiccoliIl pirulone, <strong>il</strong> palo, <strong>il</strong> puntellone: laprima cosa che si scorge arrivando aDublino è la Spire, simbolo (fallico)della “nuova Irlanda”. Un pinnacolo conicodi acciaio che si affusola per 120 metridi altezza, protratto verso <strong>il</strong> cielo a rappresentare<strong>il</strong> balzo prodigioso compiutodalla ruggente Tigre Celtica, <strong>il</strong> sistemaeconomico irlandese, tra gli anni ‘80 e‘90. Prima di allora l’Irlanda era un Paesedi emigrazione e disoccupazione, <strong>il</strong> piùpovero del vecchio continente. All’albadel XXI secolo gli irlandesi si trovaronoad essere <strong>il</strong> Paese più ricco dell’UnioneEuropea, con le più importanti aziendeglobali stanziate a Dublino e Limerick.Altro che arpe e quadrifogli: i nuovi simbolid’Irlanda sono Dell ed Apple. Immaginoche in ambito economico questopossa apparire un miracolo. Come <strong>il</strong> soleirlandese, che spunta improvviso dopolunghe giornate di pioggia.Sono arrivato a Dublino <strong>il</strong> 5 gennaio,portandomi dietro la crisi. Lo stessogiorno, in un editoriale famoso, l’IrishTime gridava al patatrac: “Stiamo passandodalla Tigre Celtica ad un’epoca diterrore finanziario e affondamento inperfetto st<strong>il</strong>e Titanic”. Le previsioni dellaCommissione Europea pronosticavanoun crollo del prodotto interno irlandeseal 9%. Un tonfo piuttosto pesante, considerando<strong>il</strong> -4,4% previsto per l’economiaitaliana, che certo non è messa bene. Lefrag<strong>il</strong>i radici del boom economico eranostate messe a nudo dallo scoppio dellabolla immob<strong>il</strong>iare. Negli ultimi 11 anni<strong>il</strong> mercato immob<strong>il</strong>iare era cresciuto del201%, secondo i dati dell’Economist; main pochi mesi, nel solo 2008, le venditesono crollate del 60%. L’Irlanda avevascommesso tutto sul suo ruggito: le politichegovernative incoraggiavano un’incontrollatacrescita ed<strong>il</strong>izia e finanziaria,sollecitando la spesa tramite un tagliodelle tasse fino al 48%.Lo sconforto l’ho toccato con manonell’ostello dove ho dormito le primenotti. Peppe ha lavorato per due anniin un’azienda elettronica. A dicembre èstato s<strong>il</strong>urato e così, ad apr<strong>il</strong>e, dopo tremesi di vana ricerca, è tornato nella suaSic<strong>il</strong>ia. Anche Maxime, Patrick e Martinnon riescono a trovare un lavoro damesi. A Pankaj è andata meglio: ha studiatoda ingegnere ed ora <strong>il</strong> suo lavoroè reggere i cartelli per strada (qui anchequesto è considerato un lavoro).Poi mi sono trasferito in una casanelle Docklands, <strong>il</strong> quartiere a ridossodel mare, a due passi dal centro.Arrivando, mi sono innamorato delloscenario, del sole che f<strong>il</strong>trava fra i grattacieliriflettendo la luce sull’acqua delfiume. “Aspetta a gioire - mi disse lafutura coinqu<strong>il</strong>ina - qui <strong>il</strong> sole è un fenomenoeffimero. Sparisce con la stessavelocità con cui è arrivato. Solitamentenon dura che venti minuti”. E’ una zonadove si sperimenta tantissimo (architettonicamenteparlando), grazie agliinvestimenti governativi e delle imprese,come la potente compagnia telefonicaO2, che controlla tre grattacieli eun enorme palazzo per concerti. In unch<strong>il</strong>ometro quadrato ho contato bennove cantieri. Tutti si sono lanciati inquesta folle corsa al rialzo, vittime dellabolla immob<strong>il</strong>iare. Adesso che i soldison finiti, ho qui davanti un grattacielosenza porte né finestre e un ponteche sorge solo per <strong>il</strong> suo primo quarto.Come l’Irlanda, dopo un iniziale slancioè ora proteso nel nulla.Al Trinity College, dove studiavo, lacrisi non è mai esistita. Una volta hochiesto ai miei compagni di corso comefacessero ad essere così felici con genitoridisoccupati e spesso un figlio a carico(l’età media di concepimento è sotto i 25anni e l’aborto è un reato). La rispostasemi-seria è stata: “Abbiamo tanta birra”.In effetti le lattinein formato 0.33 nonesistono: si va direttamentesul mezzo litro(la pinta misura 0.56litri). Stesso discorsoin ogni locale pubblicoPer <strong>il</strong> momentonell’università acqua,malto d’orzo, luppoloe lievito restano piùforti della crisi. Nellestrade, invece, nonva altrettanto bene.A pochi passi dallalussuosa GraftonStreet (quinta “via del lusso” nel rankingmondiale), sotto i cartelli retti da ragazziindiani, ogni giorno qualche personamuore di overdose (l’Irlanda è al quartoposto nella classifica europea dei mortiper droga).E’ la schizofrenia di un Paese cheha consumato con scarsa oculatezza <strong>il</strong>boom economico, ricorrendo al debitoin misura eccessiva. Le stime ufficialiritengono che negli anni ruggenti dellaCeltic Tiger, ogni contribuente abbiafatto debiti per 100.000 euro. Diffic<strong>il</strong>epensare che tali soldi rientreranno prestonelle casse delle banche, che per orasono state salvate da tre diverse manovrefinanziarie.A fine maggio ho lasciato Dublino.Non ero da solo: con me anche <strong>il</strong> gigantedell’informatica Dell, che ha decisodi spostare in blocco la produzione inPolonia, tagliando 1.900 posti di lavoro.Io invece andavo in Olanda. Il taxi perl’aeroporto ha inevitab<strong>il</strong>mente costeggiatola Spire. “Se davvero quel piselloneintende rappresentare la nostra economia,farebbero meglio a scavarci al suoposto un grande buco” - ha commentatol’autista. Sui finestrini la pioggia battevacopiosa. ●QUESTOTRENTINO31

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