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il numero 6/2009 - Questotrentino

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lettere e interventiho una tremenda allergia perchi cerca di fare <strong>il</strong> furbo, se neapprofitta e vuole fare carrierasenza fare la dovuta gavetta.Adesso vorrei chiedere a chi dicompetenza se queste cooperativesociali hanno al loro internodei meccanismi che garantisconola qualità morale dei membrie degli amministratori. Se esisteun b<strong>il</strong>ancio sociale per le banchecooperative, vorrei che esistessealmeno un b<strong>il</strong>ancio morale perchi opera nel sociale. Altrimentimi cascano le braccia, e nonsono <strong>il</strong> solo.Demetrio Be r t o l i n iC’è peccatore e peccatoreChi non ricorda la cassa di PiergiorgioWelby sul piazzale, fuoridella chiesa chiusa, sbarrata? Lìè rimasta a lungo, sola, nel ventofreddo. Inut<strong>il</strong>mente la moglie,credente, ha bussato alla portadella parrocchia. Non era degnodi un funerale religioso perchéaveva detto basta ad una non-vita,ad una interminab<strong>il</strong>e dolorosaagonia. Un suicida in peccatomortale. Ora, nella mia città,un finanziere uccide la moglie,la suocera e si uccide. Per lui,pluriomicida e suicida, quellaporta si è aperta e si sono tenutiregolarmente i funerali religiosi.Con tutta l’umana pietà per questatragedia fam<strong>il</strong>iare, non si puònon chiedersi <strong>il</strong> perché di questadifferenza di trattamento.La Chiesa presume di parlare edecidere nel nome di Dio, mala divinità non è capricciosa. Enon condanna una persona, uncapro espiatorio, perché vuolecondannare un principio, quellodell’autodeterminazione di fronteall’accanimento terapeutico.Riteniamo, religiosamente, cheabbia la stessa infinita misericordiaper tutti gli uomini chesoffrono o che sbagliano.Ezio Pe l i n oLibertà di stampaFreedom House, organizzazioneautonoma, che ha come obiettivola promozione delle libertànel mondo e ha sede negli StatiUniti, declassa l’Italia: “Non èpiù un paese pienamente libero”,dichiarano i dirigenti dell’organizzazione.Il Rapporto di FreedomHouse, dal 1980, esaminala libertà di stampa in 195 Paesie, quest’anno, pone l’Italia al 71°posto, nell’area dei paesi “parzialmenteliberi”. È l’unico casoin Europa occidentale.Nonostante, in Italia, le libertàdi parola e di stampa, siano costituzionalmentegarantite, l’altaconcentrazione della proprietàdei media rispetto agli standardeuropei costituisce un grave problema.Gli autori del rapporto,si riferiscono a Berlusconi, chepossiede Mediaset e controlla,attraverso <strong>il</strong> governo, la RAI. Lalegge Gasparri, riconosce FreedomHouse, introduce normeche favoriscono l’attuale presidentedel Consiglio dei Ministri.Tra i punti dolenti, i tanti pro-cessi per diffamazione a caricodi altrettanti giornalisti: FreedomHouse ne cita alcuni trai più eclatanti, tra i quali quellia carico di Alexander St<strong>il</strong>le e diMarco Travaglio. In definitiva,spiegano gli estensori del rapporto,“l’Italia è stata retrocessanella categoria dei Paesi parzialmenteliberi, dal momento che lalibertà di parola è stata limitatada nuove leggi, dai tribunali, dallecrescenti intimidazioni subitedai giornalisti da parte della criminalitàorganizzata e dei gruppidi estrema destra, e a causadell’eccessiva concentrazione dellaproprietà dei media”.La stampa è la prima difesa dellademocrazia e la sua tenuta èin pericolo, se i giornalisti nonsono in grado di tener fermo <strong>il</strong>loro tradizionale ruolo di controlloridei poteri.Fr a n c e s c o Mo n g i o ìI difensori del crocifissocontro i migrantiNella serata di presentazione dellibro “Mamadou va a morire”promossa da noi, Centro di Documentazionee Informazionesulla Pace di Borgo Valsugana,nel 2008, l’autore Gabriele DelGrande riportò alcune delle <strong>numero</strong>setragiche esperienze vissutedai clandestini, che partendodall’Africa cercano fortuna inEuropa ma incontrano soprusi,sopraffazioni e talvolta anche lamorte. Da altre testimonianzecerte si sa che i C.P.T. libici assomiglianomolto a campi di concentramentodove avvengonoviolenze di ogni tipo: sottrazionedi documenti, stupri e pestaggi.Per non parlare della mancanzadi cibo, del sovraffollamento edelle condizioni igieniche inaccettab<strong>il</strong>i.Alla luce di queste testimonianze,particolarmente graveci sembra <strong>il</strong> respingimento deibarconi di migranti, al di là delfatto che chi viene rimandatoverso la Libia abbia o meno dirittoall’as<strong>il</strong>o politico in un Paeseeuropeo. Esprimiamo pertantoprofondo dissenso nei confrontidegli ultimi provvedimentidel governo italiano in materiadi immigrazione e ci stupiamodelle battaglie in difesa del crocifissoda parte di chi sostieneorgogliosamente queste iniziative,presentandole come scelte digiustizia, sicurezza e civ<strong>il</strong>tà.Gr u p p o CEDIP d i Bo r g o Va l s u g a n aW <strong>il</strong> tuning!Il tuning è una realtà nata inAmerica per poi diffondersi inmolti Paesi europei, dove ha trovatolarghi consensi nella popolazione.Di che si tratta?I veicoli stradali sono costruiticon standard di sicurezza al limite,per favorire <strong>il</strong> guadagnodei produttori. Il tuning consistequindi in una serie di possib<strong>il</strong>iaccorgimenti capaci di aumentarei livelli di sicurezza. Cosa sipuò fare in questa direzione? Sipuò rivedere l’impianto frenanteper diminuire lo spazio di frenata;elaborare l’assetto della macchinarendendola più bassa, rigidae dunque stab<strong>il</strong>e. Si possonoadottare dei sed<strong>il</strong>i avvolgenti ecinture di sicurezza a 4 punti, leuniche che limitano al minimo<strong>il</strong> rischio del colpo di frusta. Sipossono installare fari allo xenoper una maggiore visib<strong>il</strong>ità, senzaabbagliare chi ci incrocia, vetrioscurati per diminuire <strong>il</strong> caloreinterno all’abitacolo e sensori diparcheggio o telecamere esterneper evitare incidenti di piccolaentità.38 giugno <strong>2009</strong>

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