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il numero 6/2009 - Questotrentino

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Foto di Francesco Pernigouna valenza di progetto, non solo individuale;si parla di “noi stranieri” o di “noi,nuovi italiani”, a sottolineare gli intreccidi una società in movimento.Queste storie altrui diventano nostrenel momento in cui le riconosciamo comecostitutive del nostro mondo. Non soloaggiunta ad un panorama fam<strong>il</strong>iare, mainnesco di prospettive nuove: guardare aduna piccola città con gli occhi di chi vieneda una grande capitale (Pechino, Lahore,Bucarest), riconsiderare i ritmi della vita,<strong>il</strong> senso dell’ospitalità e della solidarietà divicinato, <strong>il</strong> ruolo sociale degli anziani. Piùforte ancora è l’impegno progettuale postoin primo piano: lavorare perché i figli sv<strong>il</strong>uppinoidentità forti e plurime; agire confunzione mediatrice; sv<strong>il</strong>uppare progettidi interazione comunitaria.“La manifestazionedel volto è già discorso”In modo felicemente vitale, espressivo,questa galleria di volti narranti esemplificaquella categoria del ‘volto’ a cuiEmmanuel Lévinas ha dato una funzionecentrale nella critica all’impostazioneidealistica del pensiero occidentale.Il volto dell’altro ci richiama alla fisicità,all’esperienza (fatica, sofferenza, sogno,...) di noi stessi; sollecita un avvicinamentospogliato di ideologismo, <strong>il</strong> riconoscimentodi una comunanza di fatto,di una responsab<strong>il</strong>ità condivisa.Attraverso queste testimonwianzeprendono contorni concreti temi e categoriedella politica e della sociologia; <strong>il</strong>clandestino di ieri (oggi, per definizione,un fuor<strong>il</strong>egge) è da tempo parte diuna comunità (“Dopo 17 anni uno nonè più straniero, è trentino-italiano.”) sicostruisce con fatica <strong>il</strong> processo di partecipazione(“Voglio servire questo paese,voglio lavorare per le cose in cui credo.”“Seguo la politica e le questioni di questopaese e non so quasi nulla di quelli delmio d’origine.” “Conosco la storia italianameglio di quella del mio paese.”)RicittadinarsiAncora in questi giorni qualcuno riescea sostenere un’opposizione programmaticaalla società multiculturale. “Eppursi muove”, speriamo mormori dentro disé chi, per paura o per calcolo, chiude gliocchi pensando di cancellare così la realtàesistente. Falsa coscienza a parte, <strong>il</strong>cambiamento rapido della composizionesociale chiede di essere accompagnato daun processo di formazione diffusa in cuii meccanismi di trasformazione venganocompresi e le differenze comunicate.Se lavoro imprescindib<strong>il</strong>e oggi è quellodi dare forma ad un potenziale patrimoniodi pluralismo culturale e di sv<strong>il</strong>uppareun moderno modello di cittadinanza,la documentazione di questa normale ediffusa pluralità è una delle strade maestre.Ideatori e realizzatori di Qui e altrovesono consapevoli che un lavoro ancorapiù impegnativo li aspetta: la doppia seratadi presentazione (la settimana scorsaa Rovereto) ha raccolto una buona partedei protagonisti e li ha resi nuovamentepartecipi di un’impresa comune, ma laricchezza del materiale e le sue possib<strong>il</strong>itàd’ut<strong>il</strong>izzo devono trovare altri canali.Già richiesti per un corso di sociologia aTrento, i quattro CD con le 27 tracce sonodisponib<strong>il</strong>i presso <strong>il</strong> Comprensorio dellaVallagarina, committente del lavoro; lisuggeriamo a chiunque operi in quei luoghisociali (scuole, centri religiosi, associazioni)deputati a governare un processocontinuo di apprendimento sociale.Chi si lasci accompagnare dai protagonistidi quest’opera corale si troveràrapidamente spogliato del suo stato dispettatore, proiettato in una comunitàin cui nomi e volti perdono <strong>il</strong> sensodell’estraneo e diventano f<strong>il</strong>i di un’unicastoria. “Nel palazzo labirintico di tutte lestorie del mondo ci inoltriamo cercandoinfine le parole e i racconti che esprimanola nostra realtà. I racconti sono come unfiume a cui ci abbeveriamo: ma qualcosadi noi è fatto della medesima acqua” (PaoloJedlowski, citato da Fabrizio Raseranell’introduzione) ●QUESTOTRENTINO35

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