CONSOLIDAMENTO TERRENIRipristino franain Valle di Zoldo1GIORGIA MARCHELLISono terminati a fine maggio i lavoridi ripristino della frana che, a seguitodell’evento alluvionale del novembre2000, aveva completamente distruttola strada della Val di Zoldo rendendolainagib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> circa due mesi.Al km 117+300 della Strada Statale n°251, in una zona non franosa, ma soggettaa eventi torrentizi improvvisi, nelcontesto di un pendio particolarmenteripido, la forza delle piogge torrenzialiha portato giù tutta la scarpatalasciando la galleria paravalanghesospesa in aria, sostenuta soltanto damicropali che fortunatamente eranostati ben posizionati al momento dellacostruzione della struttura. Non è statasufficiente la resistenza dell’incanalaturaprecedentemente realizzata, consotto un pozzetto ed una condottad’acqua, da 120 cm, troppo piccola<strong>per</strong> sostenere l’abbondanza e lapotenza dell’acqua precipitata in questocaso; è tracimato e grande quantitàdi materiale si è aggiunto, franandocon l’intera area circostante fino afondovalle, scavando sotto la galleriae coinvolgendo anche la strada inferioredella diga di Pontesei.Prontamente l’ANAS di Belluno, nel girodi 40 giorni, ha o<strong>per</strong>ato <strong>il</strong> primo interventodi consolidamento della galleria paravalanghe,e progettato <strong>il</strong> successivo diconvogliamento delle acque e di ricostruzioneambientale del pendio.Per ripristinare la strada e la galleriasono stati inseriti nuovi micropali arinforzo di quelli già esistenti, graziealla ditta Monti di Auronzo.La seconda fase è stata realizzatadalla Cadore Asfalti di Perarolo diCadore.Lungo <strong>il</strong> pendio scorrono due torrentisolitamente secchi: da un punto divista frontale, soltanto in quello didestra ogni tanto corre acqua, riempiendosiesclusivamente in caso digrandi piogge, ed in particolar modoquando <strong>il</strong> terreno è più asciutto. Incaso di pioggia normale, l’acqua fuoriesceda un semplice tombino.Per ovviare alle precipitazioni di unacerta entità, sono stati costruiti duegrandi colatoi <strong>per</strong> <strong>il</strong> convogliamentodelle acque che si riversano da tuttal’appendice, lungo l’intero pendio fino altorrente Maé di fondovalle. Una grandevasca centrale costituisce <strong>il</strong> troppo1. Frana in Val di Zoldo2. 3. Mezzi movimento terra all'o<strong>per</strong>a2 340 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003
132pieno: costruito un tombino a monte,quando l’acqua su<strong>per</strong>a una certasoglia, e non può più andare sulladestra, si dirige nella vasca centrale e<strong>scarica</strong> nel sottostante pozzetto,venendo poi convogliata giù sui duecanali a gradoni. Come ulteriore rimedioalla possib<strong>il</strong>e sovrabbondanza d’acquain tutta l’area, lungo l’intero limiteinferiore della galleria è stata posizionatauna serie di gabbioni drenanti.Trattandosi di una zona soggetta avincoli paesaggistici, è stato scelto untipo di intervento che ben si sposassecon l’ambiente: i canali sono statirealizzati con massi ciclopici ammorsaticon calcestruzzo.La difficoltà della realizzazione è statanotevole a causa dell’estrema pendenzadell’area di lavoro, quasi 100%,sulla quale sembrano quasi impossib<strong>il</strong><strong>il</strong>a maggior parte delle o<strong>per</strong>azioni,dalla calcitura all’approvvigionamentodel materiale. Per portare massi didimensioni notevoli su scoscesità cosìelevate, sono stati sfruttati i mezzimovimento terra maggiori di proprietàdell’impresa: 2 pale meccanicheCaterp<strong>il</strong>lar 928 G gommate, e 3 escavatoricingolati, un Caterp<strong>il</strong>lar 320, unJCB JS 220 ed un Liebherr R 924,supportati da ragni e da normali macchinedi complemento, comandati dao<strong>per</strong>atori particolarmente ab<strong>il</strong>i, es<strong>per</strong>tie con grande conoscenza delle macchinein loro uso.L’ultima fase dell’intervento, nel totalerispetto di salvaguardia del territorio,ha riguardato la ricostruzioneambientale, avvenuta <strong>per</strong> mezzo dell’apportodi terreno vegetale e con laposa di geostuoia, <strong>per</strong> <strong>il</strong> ripristinodella vegetazione.Cominciati nell’agosto 2002, i lavorisono stati sospesi durante <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodoinvernale <strong>per</strong> poi essere ripresi in apr<strong>il</strong>e,<strong>per</strong> un totale di cinque mesi, e sisono conclusi con un’o<strong>per</strong>azione diidrosemina <strong>per</strong> <strong>il</strong> rinverdimento dellazona realizzato dalla Idrobau diV<strong>il</strong>lanova del Ghebbo (Rovigo). Permezzo di una idroseminatrice ad altapressione, con una botte da 3000 l,sono stati prima miscelati mulch (fibrevergini di legno, in sostituzione allaclassica geostuoia), concimi, collantinaturali e 70 % d’acqua, oltre naturalmenteai semi, poi applicati sul sitodella frana. Il prodotto creato è antid<strong>il</strong>avamento:impedendo all’acqua d<strong>il</strong>avare <strong>il</strong> terreno dai semi, ha garantitoun veloce attecchimento dell’erba,lasciando poi alla natura fare <strong>il</strong> propriocorso. In seguito, le radici della vegetazionericresciuta, andando a fondotratterranno la terra, evitando frane emicrofrane. La Cadore Asfalti, ritenendol’idrosemina <strong>il</strong> migliore completamentoad un lavoro importante, se n’éassunta l’onere <strong>per</strong> consegnare l’o<strong>per</strong>afinita, affinché la zona, di interessenaturalistico e turistico, si presentassenel migliore dei modi.1. 2. Canali con massi ciclopici3. Mezzo movimento terra al lavorosu pendenza estrema4. Canali di scarico a gradoni5. Galleria paravalanghe escarpata ripristinate4 5<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 4 settembre - ottobre 2003 41