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Comunicazioni - Comune di Modena

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Per quanto riguarda l’a.s. 1998/99 il Provve<strong>di</strong>torato agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> ha ripristinato la figura del docentef/g nella particolare accezione <strong>di</strong> docente referente della qualità e del successo formativo in n. 10 Istitutidella Provincia (2 Licei, 1 Istituto d’Arte, 5 Tecnici, 2 Professionali).I risultati dell’esperienza dell’ultimo anno sono attualmente in fase <strong>di</strong> verifica.Gli obiettiviLa C.M. n. 257 del 9 agosto 1994 fissa, quali prioritari delle esperienze pilota nell’ambito della prevenzionedella <strong>di</strong>spersione scolastica, i seguenti obiettivi:1. riqualificare l’azione educativa e <strong>di</strong>dattica complessiva della scuola;2. realizzare progetti integrati <strong>di</strong> area tra le scuole e tra queste e le istituzioni del territorio;3. razionalizzare e ottimizzare le risorse esistenti, nell’ottica <strong>di</strong> un sistema formativo integrato. A tal fine lastessa circolare in<strong>di</strong>cava, quali prerequisiti in<strong>di</strong>spensabili, il monitoraggio e la successiva lettura, intermini <strong>di</strong> correlazione, dei seguenti in<strong>di</strong>catori:a) conoscenza quantitativa e qualitativa dei fenomeni <strong>di</strong> insuccesso e <strong>di</strong>spersione e delle cause che lisottendono;b) organizzazione degli interventi e delle attività sia in ambito scolastico che extrascolastico in un quadro <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento tra le Scuole e tra le Istituzioni, a partire da aree territoriali circoscritte (reti <strong>di</strong> Scuole –conferenze <strong>di</strong> servizio - protocolli operativi - accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma);c) formazione in servizio dei docenti e aggiornamento <strong>di</strong> tutti gli operatori coinvolti, in relazione ad unaarticolazione funzionale delle attività.Il Provve<strong>di</strong>torato agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, come già si <strong>di</strong>ceva, fin dal primo anno <strong>di</strong> attivazione dei progetti, hapromosso qualificati corsi <strong>di</strong> formazione in servizio per i docenti f /g, volti all’acquisizione <strong>di</strong> competenzespecificamente orientanti e proprie della nuova figura professionale del tutor <strong>di</strong> Istituto o formatore <strong>di</strong>formatori, al fine <strong>di</strong> dotare gli insegnanti impegnati nella sperimentazione <strong>di</strong> strumenti idonei alraggiungimento degli obiettivi fissati nella già citata normativa.A tale proposito, il gruppo <strong>di</strong> lavoro dei docenti <strong>di</strong>staccati su progetti finalizzati alla prevenzione e alla lottanei confronti dell’insuccesso formativo, alla conclusione del secondo anno <strong>di</strong> esperienza sul campo, haoperato una riflessione riguardante il ruolo e la funzione rivestiti nell’ambito degli Istituti <strong>di</strong> appartenenza,traducendo in termini operativi gli obiettivi e le finalità normative.Il documento tentava <strong>di</strong> offrire una risposta, supportata da prove validate sul campo, alla domanda: “A cosaserviamo?”, al fine <strong>di</strong> rendere trasparente e pubblica la riflessione sulle reali potenzialità innovative dellanuova figura <strong>di</strong> docente, le cui caratteristiche e peculiarità cominciavano ad assumere contorni più definiti ericonoscibili.Le risposte mettevano in evidenza la funzione svolta dai tutors nell’or<strong>di</strong>narietà della vita degli Istituti <strong>di</strong>appartenenza e traducevano in azioni concrete il linguaggio degli obiettivi. I docenti f /g della Provincia <strong>di</strong><strong>Modena</strong> riconoscevano <strong>di</strong>:a) avere promosso benessere nell’or<strong>di</strong>narietà della vita scolastica, attivando e sostenendo offerte formative<strong>di</strong> qualità;b) avere aiutato fattivamente gli studenti a superare il <strong>di</strong>sagio scolastico, sviluppando in essi il senso <strong>di</strong>identità e appartenenza e offrendo loro soluzioni atte ad affrontare i momenti critici dell’inserimento e delpassaggio da or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> Scuole . Gli strumenti privilegiati a tal fine erano stati il rafforzamento dellamotivazione e il potenziamento delle competenze o abilità trasversali, nonché delle capacitàcomunicative e relazionali;c) avere attivato e sostenuto i collegamenti con le altre Scuole e le altre agenzie formative presenti sulterritorio.Il documento elaborato al termine dell’anno scolastico 1995/96 ha rappresentato anche un momentoimportante <strong>di</strong> presentazione al territorio della valenza innovativa dell’esperienza compiuta, nonché un attivoconfronto e primo monitoraggio dell’effettiva ricaduta e qualità dei progetti sperimentati nelle singole Scuole.La lettura del documento chiarisce la ferma intenzione dei docenti, impegnati in prima personanell’attivazione e nel sostegno dei progetti, <strong>di</strong> proporsi come fondamentale risorsa per l’Istituto <strong>di</strong>appartenenza per quanto riguarda la specifica area progettuale, il tutorato degli alunni in <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento o in crisi motivazionale, la formazione in servizio dei colleghi referenti dell’innovazionenell’ambito dei <strong>di</strong>versi Consigli <strong>di</strong> classe.Le competenze citate risultano quanto mai in<strong>di</strong>spensabili nel momento attuale, caratterizzatodall’innalzamento dell’obbligo scolastico e dalla sperimentazione dell’autonomia.La metodologia e gli strumentiL’elaborazione teorica e la ricerca pedagogica non sono necessariamente sfere <strong>di</strong> indagine praticate daidocenti o, almeno, non lo sono state nella tra<strong>di</strong>zione della Scuola Superiore italiana. Molto spesso ricercheanche importanti non sono comprese dai docenti che le sentono assai <strong>di</strong>stanti rispetto ai problemi incontratinella pratica quoti<strong>di</strong>ana dell’insegnamento: è nota la <strong>di</strong>ffidenza manifestata nei confronti <strong>di</strong> elaborazioni

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