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ALLE URNE ANARCHISTI CERCANO CASA INCONTRO ... - Konrad

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LE ULTIME DALLA GIUNTALe più recenti prodezze della Giunta regionalesu baia di Sistiana, ferriera, rigassificatori <strong>Konrad</strong> marzo 2008Baia di SistianaNel dicembre 2007 il Comune diDuino-Aurisina rilascia l’autorizzazionepaesaggistica per la colata di cemento(albergo più villaggio “istro-veneto”)nell’ex cava di Sistiana, primo passoper la realizzazione del progetto di“valorizzazione turistica” sull’interabaia e altre zone adiacenti.Il Soprintendente ai beniculturali annulla però poco dopol’autorizzazione, con una dettagliatamotivazione che evidenzial’incongruità della documentazionepresentata rispetto alle normativenazionali sulla tutela del paesaggio.Contro l’annullamento ricorrono alTAR i proprietari privati della baia,presentatori del progetto.Il Comune – in campagna elettorale– rilascia in maggio una nuovaautorizzazione paesaggistica, identicaalla prima, aggiungendovi stavoltaanche la concessione edilizia (avendonel frattempo incassato parte deglioneri di urbanizzazione). Il sindacoviene rieletto.Il Soprintendente annulla di nuovo,con analoghe motivazioni.Contro l’annullamento stavolta ricorreal TAR il Comune e, poco dopo, gli siaffianca ad adiuvandum la Regione(non direttamente interessata, maevidentemente “solidale”). Pocoprima del ricorso, in occasione di unavisita a Trieste del ministro dei beniculturali Rutelli, il sindaco di Duino-Aurisina, Ret e il presidente dellaRegione, Illy, nonché il sottosegretarioagli interni Rosato, avevano peroratocon lui la causa del progetto diSistiana, lamentando gli annullamenti.Il ministro rinviava i postulanti aldirettore generale del ministero.In autunno WWF e Italia Nostraintervengono ad opponendum alTAR, contro i ricorsi e in appoggioalla Soprintendenza. Nel frattempo ilpresidente della Regione incontra ildirettore regionale dei beni culturali,diretto superiore del Soprintendente egli parla, tra l’altro, dell’annullamentodelle autorizzazioni per il progetto diSistiana.Ai primi di ottobre ha luogo però unincontro al ministero dei beni culturali,in cui i vertici ministeriali, la Regioneed il Comune (presente anche l’on.Rosato) persuadono il Soprintendentea ritirare gli annullamenti, il cheavviene ai primi di novembre. Adicembre il Soprintendente lascial’incarico a Trieste e viene sostituito.L’autorizzazione e la concessioneedilizia del Comune tornano così invigore e decadono i ricorsi.A WWF e Italia Nostra non rimane chericonoscere l’inutilità dell’interventoal TAR e l’impossibilità di proseguireda soli la battaglia legale, per ilvoltafaccia del ministero.L’alleanza tra politica ed affarismospeculativo ha vinto (per ora).AIA Ferriera di ServolaAlla fine di dicembre del 2007 laGiunta regionale delibera di concederealla Ferriera di Servola (GruppoLucchini, controllato dalla russaSeverstal) l’autorizzazione integrataambientale (AIA).L’AIA è regolamentata da unanormativa statale (il D. Lgs. 59/2005),che recepisce una Direttiva europeae che prevede dei “paletti”. Inparticolare, affinché possa essererilasciata l’autorizzazione “nonsi devono verificare fenomeni diinquinamento significativi.”Sembra difficile negare che, inun’ampia area circostante la Ferriera,ci sia un inquinamento significativo,eppure l’AIA è stata rilasciata lostesso, benché l’ARPA – partecipandoalle conferenze dei servizi che hannopreceduto la delibera della Giunta– avesse documentato sia la fortecompromissione della qualità dell’ariaa causa delle sostanze inquinanti(PM10, benzene, benzopirene, ecc.)emesse soprattutto dalla Ferriera,sia le pesanti alterazioni della qualitàambientale del suolo, delle faldeacquifere e dei fondali marini antistantilo stabilimento.Altro presupposto per il rilasciodell’AIA è l’utilizzo delle “miglioritecnologie disponibili”. Cosa chela Ferriera fa già da anni, senzasignificativi miglioramenti dellasituazione ambientale.L’autorizzazione conferma d’altronde,sostanzialmente, gli stessi valori limitealle emissioni nell’atmosfera fissatidalla Regione nel 2000 e già alloracriticati - dal WWF e da altri – perchétroppo permissivi: si riferiscono infattialla normativa del 1990, cioè alla“preistoria” nel campo della tuteladell’aria. E’ quindi utopia attendersiuna significativa riduzione delleemissioni inquinanti, in un impiantovecchio ed obsoleto a ridosso di unazona densamente popolata.Va ricordato che due Protocollid’Intesa del 2003, sottoscritti daiministeri dell’ambiente e delle attivitàproduttive e dagli enti locali (Regione,Comune, Provincia, ecc.), prevedonola cessazione dell’attività dello

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