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Bilancio Sociale 2011 - CSV Marche

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LA DIMENSIONE SOCIALE2.3.10 Animazione territorialeOneri sostenuti nel <strong>2011</strong>: 30.900 euroObiettivi e caratteristicheLa finalità generale dell’attività di animazione territoriale del <strong>CSV</strong> <strong>Marche</strong> è di sostenere le Odv marchigianeaffinché siano in grado di esercitare al meglio il proprio ruolo politico, componente prioritaria della loromission e strumento imprescindibile per un’azione incisiva e trasformativa sulle comunità territoriali di riferimento.In tale prospettiva il <strong>CSV</strong> ha definito le seguenti strategie:• potenziare e qualificare il contributo garantito dal volontariato all’elaborazione, realizzazione evalutazione delle politiche pubbliche in materia sanitaria, sociale, ambientale e culturale;• agevolare la definizione di rapporti collaborativi tra le associazioni e tra queste ultime e gli interlocutorisignificativi del territorio.La prioritaria azione individuata per il perseguimento degli obiettivi indicati è la creazione di coordinamentie rappresentanze di associazioni di volontariato per settore di intervento (ove possibile) e territorio diappartenenza, in grado di interpretare le istanze del volontariato.Compiti prioritari di tali coordinamenti possono essere, tra gli altri, i seguenti:a. elaborare una lettura dei bisogni relativa al proprio settore di intervento e al proprio ambitoterritoriale di influenza, evidenziando inefficienze e indicando possibili soluzioni praticabili. Lerisultanze di tali incontri saranno sintetizzate in documenti che i partecipanti avranno cura dipresentare ed illustrare agli interlocutori di riferimento;b. implementare un’azione di monitoraggio dell’applicazione dei principali strumenti di politica sanitaria,sociale, ambientale e culturale sperimentati nei territori (piano sociale, piano sanitario, pianoambientale, etc….);c. analizzare i bilanci preventivi comunali in tema di welfare e formulare proposte mirate a far siche le amministrazioni locali siano in grado di garantire gli essenziali diritti sociali e sanitari ai cittadinie di tutelare i beni comuni;d. stimolare e favorire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile.Se in una prima fase detti coordinamenti e rappresentanze sono costituiti esclusivamente da associazioni divolontariato, in seguito possono essere allargati, ove il percorso di lavoro lo rende opportuno, allapartecipazione ed al contributo di altri importanti attori delle politiche territoriali (cooperative sociali,associazioni di promozione sociale, sindacati, etc..).Tali coordinamenti sono guidati da un facilitatore, individuato e condiviso tra le associazioni appartenenti algruppo. Per tale figura è previsto un adeguato percorso di accompagnamento con l’obiettivo di rafforzare lemotivazioni, l’identità di ruolo e le competenze dei referenti individuati.Fondamentale in tale contesto è la partecipazione dei dirigenti dell’AVM ai percorsi avviati nei vari tavoli: dalloro osservatorio privilegiato garantiscono infatti la necessaria sintesi politica di quanto emerge.Gli operatori dei vari sportelli hanno invece un ruolo essenzialmente tecnico-organizzativo, spronando nelcontempo i soggetti partecipanti a raggiungere un sufficiente grado di coesione ed intesa, tali da renderliautonomi nella gestione della rete.Cosa abbiamo fattoNei territori dei cinque sportelli del <strong>CSV</strong> nel <strong>2011</strong> sono stati realizzati complessivamente 229 incontri (-17%rispetto al 2010) legati all’attività di animazione territoriale, che hanno coinvolto 2 nuovi coordinamenti promossinel <strong>2011</strong> e 49 reti nate negli anni precedenti, in relazione alle quali si è implementata un’azione diconsolidamento. Mediamente tali reti si sono incontrate più di quattro volte nell’anno.Tali dati sono frutto di una precisa strategia finalizzata a consolidare le reti esistenti piuttosto che crearne dinuove; ciò al fine di concentrare gli sforzi e non disperdere preziose energie. Delle reti esistenti a fine 2010(58), 49, pari all’85%, sono state oggetto di consolidamento e sviluppo, mentre appunto le reti nuove sonostate solamente 2, contro le 15 del 2010. Il dato che 9 reti esistenti a fine 2010 siano state “abbandonate” nel<strong>2011</strong> è ascrivibile al fatto che dopo la prima attivazione di detti coordinamenti si è reputato opportuno (in relazionealle presenze registrate e/o ai contenuti affrontati) in alcuni casi accorpare alcune reti mentre in altrisi è convenuto anche sul fatto che le reti non avevano, almeno in quel momento, le condizioni necessarie esufficienti per essere mantenute attive.Va infatti rilevato come in un’ottica di efficacia ed efficienza di una rete e quindi di qualità del lavoro svolto,mettendo cioè da parte l’effimero obiettivo di puntare alla quantità delle reti attive, sia sicuramente preferibile<strong>CSV</strong> <strong>Marche</strong> – <strong>Bilancio</strong> <strong>Sociale</strong> <strong>2011</strong> 97

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