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Contributi poster - PM2012

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Studio della distribuzione spazio-temporale del particolato ultrafine nella<br />

provincia di Venezia<br />

Andrea Pigozzo 1, *, Laura Manodori 2 , Alessio De Bortoli 3 , Salvatore Patti 3<br />

1CIVEN, Venezia, 30175<br />

2Veneto Nanotech, Rovigo, 45100<br />

3ARPAV, Padova, 35121<br />

* Corresponding author. Tel: +390415093929, E-mail: pigozzo@civen.org<br />

Keywords: frazione ultrafine, concentrazione numerica, contatore di particelle a condensazione<br />

In relazione alle evidenze tossicologiche ed ai possibili effetti epidemiologici legati alla frazione<br />

ultrafine dell‟aerosol, l‟approccio del mondo scientifico e recentemente anche normativo per la sua<br />

indagine è indirizzato verso la valutazione numerica della concentrazione piuttosto che in termini di<br />

massa [1]. In accordo a questa evidenza, in questo lavoro si intende studiare la variazione spaziale e<br />

stagionale delle particelle ultrafini nella provincia di Venezia, attraverso la rilevazione della<br />

concentrazione numerica dell‟aerosol nel range 4 nm – 3 μm, attribuibile pressoché per intero alla<br />

frazione inferiore a 100 nm [2]. A tale scopo è iniziata nel febbraio dello scorso anno un‟intensa<br />

campagna di campionamento presso 5 siti caratterizzati da un differente impatto antropico (rurale,<br />

industriale, background urbano, urbano, traffico), utilizzando un contatore di particelle a<br />

condensazione (CPC mod. 5.403, Grimm); i campionamenti, su base stagionale, sono durati 15<br />

giorni presso ciascuna stazione con frequenza di rilevazione del dato di 1 minuto.<br />

L‟analisi dei risultati preliminari mostra che la concentrazione mediana del particolato misurata al<br />

sito rurale è inferiore di circa un ordine di grandezza rispetto a quella rilevata nel sito di traffico,<br />

come riportato ad esempio in Fig. 1, e già osservato in letteratura [3]. Oltre che un aumento della<br />

concentrazione numerica tra le stazioni progressivamente più interessate da attività antropiche è<br />

possibile identificare anche una maggiore dispersione dei dati, che risulta più ampia nei siti più<br />

inquinati. Presso i siti a maggiore antropizzazione è inoltre stato rilevato un distinto andamento<br />

circadiano della concentrazione, con picchi giornalieri in corrispondenza delle ore di punta del<br />

traffico (prima mattina e tardo pomeriggio), dovuti probabilmente ad una maggiore formazione di<br />

aerosol secondario che è il principale responsabile della frazione ultrafine [4].<br />

Bibliografia<br />

[1] P. Kumar et al., Atmos. Environ., 5035-5052, 44 (2010).<br />

[2] P. Baron & K. Willeke, Aerosol Measurements, Wiley Interscience (2001).<br />

[3] L. Morawska et al., European Aerosol Conference, Abstract T043A04 (2009).<br />

[4] F. Wang et al., Atmos. Res., 69-77, 98 (2010).<br />

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