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2009 - Anno IV N.6 - Fornoms.net

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Dicembre <strong>2009</strong>Massa CarraraLa Parola al Cittadino 29RIFIUTIColpo di scenasulla panaceadi tutti i mali:Erre ErreMASSA CARRARA - Quando tuttosembrava risolto; l’allarme rifiutirientrato, dopo che il settoreAmbiente della Provincia avevaconcesso l’autorizzazione per ilcollaudo funzionale dell’impianto diproduzione di combustibile derivatoda rifiuti di proprietà di Erre Erre ela discarica di Peccioli ancora unavolta prorogava i permessi peraccogliere temporaneamente i nostririfiuti: l’ennesimo colpo di scena.L’inizio del collaudo è'subordinatoad una serie di adempimenti cheentro 90 giorni devono essereeseguiti, insieme ad altri interventigià previsti nell’autorizzazione allacostruzione rilasciata nel giugno2008, ma mai attuati.Manca ancora il nastro trasportatoreche dovrà muovere i rifiuti dalCermec ad ErreErre, mancano lapompa per la raccolta del percolatodalle fosse di carico, la sistemazionedei servizi igienici e spogliatoi peril personale e della sala controllo,la sistemazione del biofiltro, lacertificazione di conformitàdell’impianto elettrico e quella perla regolare esecuzione deimacchinari per la produzione di cdr.Senza questi adempimenti, alcuniminimi, non parte il collaudo. A tuttoquesto aggiungiamo le nostreperplessità: Il cdr brucia neitermovalorizzatori che noi nonabbiamo; sembra, però', che laErreErre abbia già firmato deicontratti con cementifici, dove questotipo di produzione sarebbe” benpiazzabile”. Ma, altracontraddizione, al momento, sembrache il prodotto non sia consideratoenergetico, per cui la ErreErredovrà'e0 pagare per poterlo smaltire.Ancora, se l’obiettivo provinciale èquello di produrre cdr, perché icomuni puntano e potenziano laraccolta differenziata?Eppure, secondo la politica, questoimpianto, uno dei primi in Italia, conmacchinari di eccellenza, di brevettoamericano, all’avanguardia inEuropa dovrebbe essere, perrisolvere i problemi dei rifiuti urbania Massa e Carrara, la panacea ditutti i mali.Evaristo Lazzonidurante l'interventodi pulizia nello spazioantistantel'ostello TurimarIl “Badante delle scogliere”all’opera davanti alla TurimarMASSA - Dieci sacchi neri colmi di immondizia: è il “bottino”che Evaristo Lazzoni ha ricavato dallo spazio antistante l’ostelloTurimar, lasciato, dopo l’estate, abbandonato a se stesso. Lazzoni,aveva chiesto l’ intervento dell’Asmiu per rimuovere i rifiutima l’azienda ha risposto che non era di sua competenza in quantosvolge interventi solo in aree previste nel servizio e quindi digirare la domanda all’assessorato all’ambiente del Comune diMassa. Lazzoni non si è scoraggiato e, armato di pala, ramazza,guanti e sacchi (concessi dalla carrozzeria Apuania), ha raccoltotutta l’immondizia, ripulito le scogliere, l’area circostante esvuotato tutti i bidoni traboccanti di rifiuti. Lo ha fatto, anchese non era di “sua competenza”.L’assessore Andrea Ofretti ha affermato di aver incaricato,quest’estate, la cooperativa Foglia del Tè di gestire la puliziadi quell’area molto frequentata, nonostante non sia una spiaggia.Sono stati disposti sei bidoni in prossimità delle aiuole chesaltuariamente venivano svuotati. A settembre, tutto è statoabbandonato, lasciando i casso<strong>net</strong>ti colmi di immondizia. Mada gennaio – ha promesso l’assessore Ofretti - la zona saràoggetto d’intervento di riqualificazione, con panchine e piantedi tamerici.Via Bordigonanon ha più bisognodel senso unicoMASSA - Rimuovere il senso unicodell’ultimo tratto di via Bordigona: lochiede il consigliere Giancarlo Casotti inuna interpellanza: “Da qualche anno èstato istituito un senso unico di marcia neltratto finale di via Bordigona. In quelmomento poteva essere una soluzione maad oggi, che è stato chiuso il passaggio alivello di Casellotto, quel senso unico nonha più alcun motivo. Quindi chiedo dieliminare detto senso unico per permettereun deflusso maggiore a tutti gliautomobilisti chevogliono arrivare alcentro cittadino oalla periferia destraFrigido”. Casottiinterviene anchesulle discariche divia Dorsale edintorni: “ViaAi cittadiniincivili cheabbandonanorifiuti instrada:esistela ricicleriaDorsale, dicompetenzaprovinciale, è una strada da terzo mondo,con carcasse di auto abbandonate, mezzipesanti rubati e abbandonati, roulottedistrutte e quindi discariche a cielo aperto.Il ciglio della strada è invaso da erba altae rifiuti di ogni genere, tra cui vetri, letti,divani abbandonati. I cittadini di Altetala messa in sicurezza di questa strada.”Tuttavia, nemmeno via Bordigona gode dibuona salute e le discariche abusivecrescono tra le file degli oleandri. Quindi,un monito ai cittadini incivili: “Usufruitedella recicleria per abbandonare le vostreschifezze, è gratis e non costa nulla perdere5 minuti di tempo per scaricare in luoghiidonei.”AMBIENTEStop ai contributiDitte in difficoltà per lo smaltimento di residuida giardinaggi, potature alberi e tagli d'erbaMASSA - I tagli che il governo hageneralizzato un po' ovunque nei confrontidi enti pubblici come le regioni ( diconseguenza a pioggia su province ecomuni) era risaputo che prima o poisarebbero ricaduti sui cittadini, sui"Purtroppoil comuneha tagliatoi contributie noi nonpossiamofare altroche far pagarele quote intere"lavoratori e dunquesull'economia ingenerale. Cosi dopo leproteste di sanità,scuola ecc. altri settorivengono interessati esi allargano leproteste.Questa volta sono leimprese che sioccupano digiardinaggio ad alzare la voce di protestaperchè quasi all'improvviso si sono vistetriplicare i costi degli smaltimenti dimateriali che solitamente portano alCermec. In pratica è successo che il comuneinterveniva con una quota di partecipazioneallo smaltimento dei materiali chearrivavano da ditte che lavoravano in parteanche per lui, ( giardini pubblici, parchiecc.) un incentivo a smaltire i materiali dirisulta senza lasciarli in luoghi improvvisatio come spesso succedeva lungo le strade,in zone periferiche e comunque con ilrisultato di degradare l'ambiente.Con il taglio dei contributi statali sonovenuti a mancare di conseguenza quelliregionali ed il comune si è trovatonell'impossibilità di continuare adincentivare questi smaltimenti."Cosi non possiamo continuare a lavorare- è stato il senso delle telefonate di molteditte, come la Jardinart e altre - oppure cicostringono a tornare ad arrangiarci elasciare i materiali dove capita, trovareluoghi di smaltimento che poi potrebberocreare inquinamenti e degrado.Non vogliamo tornare indietro e vogliamocontinuare a lavorare rispettando l'ambientee la città ma il comune o la regione e lostato devono continuare a sostenerci, adincoraggiarci". Parole molto chiare e dopoanni di politica improntata a costruire unacultura del rispetto delle regole edell'ambiente non ci sembra giusto rovinaregli sforzi sostenuti, oltre alla possibilità diperdere ulteriori posti di lavoro. Abbiamosentito anche l'altra parte ed il direttoredel Cermec, Roberto Vaira, ci ha confermatoi fatti." Noi seguiamo le direttive - confermaVaira - e le ditte che venivano mandate dalcomune pagavano una cifra ridotta,integrata dal comune.Le nostre tariffe sono in linea con quelle dialtri comparti. Purtroppo il comune hatagliato i contributi e noi non possiamo farealtro, per rispettare i costi, che far pagarele quote intere alle ditte che portano imateriali all'impianto pubblico. Speriamoche non venga a mancare l'esempio virtuosoche i cittadini avevano imparato a dare".Chiaro il riferimento a non tornare alasciare i rifiuti dove tornava comodo esenza spese: quelle sarebbero poi tornateal comune per liberare strade e luoghi nonidonei.Aldo AntolaAlteta: non si placanole proteste dei residentiMASSA - Polveri: protesta del comitato MoBasta. “Nel mese di ottobre i rappresentantidella Provincia, nella figura del presidenteAngeli, dell’assessore Rossetti e dell’assessoreGrillotti, invitati ad Alteta dai cittadini – spiegail consigliere comunale Giancarlo Casotti,portavoce de comitato - avevano promessodi istituire un tavolo di concertazione tra levarie forze istituzionali tra le quali appuntola Provincia,il Comune di Massa , l’ AziendaUsl 1, l’ Arpat , il comando dei vigili urbanidi Massa, per il problema polveri sottili einquinamento atmosferico di tutta la zonaindustriale e di particolare di Alteta.Questo incontro avrebbe dovuto essere fattoentro un mese dal 4 ottobre ad oggi ancoranon c’è nessuna proposta da parte dellaprovincia. All’ultimo incontro promosso dalcomune di Massa, oltre ai soggetti sopra citati,per la provincia era presente solamente l’assessore Grillotti il quale non ha potutopromettere nessun intervento perché talirichieste sono di competenza del settore lavoripubblici.Per ricordare a tutti i cittadini da dove partela nostra rabbia nei confrontidell’amministrazione Provinciale – aggiungeCasotti - facciamo riferimento al protocollod’intesa che era stato fatto già nel 2005: unaccordo mai rispettato. Il protocollo del 2005chiudeva un percorso iniziato nel 2002 conl’istituzione del comitato “MO BASTA”, natodopo anni di proteste. L’ elemento che icittadini di Alteta vogliono portareall’attenzione di tutti è il risultato che l’Arpatha diffuso nel mese di settembre, con lacentralina di rilevamento polveri .POLVERINei tre giorni di campionatura vi è stato unosforamento dei livelli massimi diconcentrazione di PM10. I risultati sono: 2settembre: Alteta 93 mg (pessima) viaFrassina 74 mg (scadente), 3 settembre: Alteta51 mg (scadente) via Frassina 59 mg(scadente), 22 settembre : Alteta 88 mg(pessima) via Frassina 143 mg (pessima).Ricordiamo che il limite massimo è fissato dilegge a 50 mg e quindi nei tre giorni dirilevamento si sono verificati tre sforamenti.Questo deve far pensare alla situazione che icittadini di Alteta vivono.Ad Alteta – va avanti Casotti - c’è una scuolaelementare con circa 60 bambini e una primaelementare di 23 alunni, i qualiquotidianamente devono respirare ariamalsana. Il Comune di Massa, presente comedicevamo all’incontro con gli assessori Ofrettie Brizzi, nonché la responsabile della qualitàdell’aria, hanno dato pieno appoggio aicittadini mettendo a bilancio una cifraconsistente per risolvere i problemi, però illavoro del comune potrebbe essere vanificatose l’intervento non verrà fatto in accordo contutti i soggetti interessati”.A questo puntoAlteta insorge e organizza una protesta per ilcorrente mese di dicembre. Sulla questioneil consigliere Giancarlo Casotti ha preparatoun ordine del giorno da presentare in ConsiglioComunale, in cui impegna la Giunta a definire,con sollecitudine ed entro il termine massimodel 20 febbraio 2010, un dettagliato documentoorganico di programma ed un conseguentepiano d’azione integrato a tutela dell’ambientelocale ed a sostegno della sostenibilità deiprocessi di sviluppo locale.

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