calessandro@omniDicembre <strong>2009</strong>Massa CarraraPiù voce ai cittadinilettere all'editoreLa Parola al Cittadino 39@olor.bizEgregio Sig.Tonarelli,vorrei cortesemente rispondere al Sig. Daniele Masseglia, riguardoal suo articolo sulle "Sirene spiegate anche di notte. Essendoun Presidente di una Pubblica Assistenza della zona mi sentochiamata in causa, poichè secondo cosa viene scritto nell'articolosopra citato,saremmo noi Presidenti ad autorizzare i nostriautisti ad un comportamento quantomeno discutibile. Vorrei precisare anzitutto chele Associazioni sono a disposizione della Centrale Operativa 118, che ci indica qualecodice usare per le varie emergenze e che questi codici hanno poi un comportamentospecifico da attuare per il Codice della strada. Prendiamo ad esempio il codice"Rosso": Il Codice Rosso presuppone che il paziente sia in pericolo di vita e quindiil mezzo di soccorso deve, raggiungerlo nel minor tempo possibile, rispettando,naturalmente,il codice della strada che ci dice di utilizzare, anche ai fini assicurativi,sia seganali visivi che acustici (Luci girevoli, Sirene), al dilà dell'orario di chiamata(Giorno e Notte).Dopo queste delucidazioni che mi sembravano doverose per mettere a conoscenzaanche il pubblico non esperto di emergenze,vorrei però soffermarmi su di un aspettoquantomeno inquietante dell'articolo che ho letto e cioè la totale mancanza disensibilità verso coloro che soffrono. Sicuramente,se lo ha scritto Lui,il Sig.Masseglianon ha mai avuto bisogno di un'ambulanza di emergenza avendo magari tra lebraccia un bambino che sta morendo soffocato, magari da una semplice bilia;oppureun parente ( Padre, Madre ecc),che è in arresto cardiaco; sono sicura che in questocaso vorrebbe che l'ambulanza in arrivo accendesse anche 4 sirene svegliando tuttaMassa,ma purchè arrivasse il più in fretta possibile.Spero comunque che nessuno,compreso Lei,debba mai provare ad attendere chi hanelle proprie mani la vita di una persona a noi cara. Se vuole comunque vedere dipersona cosa combiniamo,perchè non fà un corso per soccorritore e non viene connoi in ambulanza di emergenza per capire il Lavoro Sporco dei Volontari?L'aspettiamo. Distinti saluti. Presidente della Pubblica Assistenza Croce AzzurraMontignosoManfredi IsolaCara sig.ra Manfredi, innanzitutto mi scuso se ho urtato la sua sensibilità, ed eventualmentequella di altri presidenti di associazioni cittadine. Il fine dell’articolo non era certo diparlare del “lavoro sporco” dei volontari (ma chi l’ha detto?), anche perché non mipermetterei mai di dare lezioni su un settore che non conosco, specie se di importanzavitale come il suo.E’ anche vero, purtroppo, che si sono verificati almeno due equivoci. Il primo, che illettore non poteva sapere e che ha colto di sorpresa anche noi, è di natura tecnica:durante l’impaginazione, per un intoppo misterioso, è andata persa una parte dell’articoloe infatti, rileggendolo, è palese come a un certo punto ci sia un’interruzione.Dal taglio, ahimè, è rimasto fuori un passaggio dove scrivevo che il vostro lavoro èencomiabile in termini di salvezza di vite umane e che pertanto mi guardavo bene dalcriticarvi.Il secondo equivoco è sul contenuto. Capisco benissimo la regola dei codici rossi, bianchie così via. Niente da dire sul fatto che un codice rosso sia rosso a prescindere se èmezzogiorno o mezzanotte.Ma è anche vero che il traffico cittadino delle quattro del pomeriggio non è lo stesso diquello delle 3 di notte. E’ questa la perplessità: vedere un vialone deserto e poi,all’improvviso, sfrecciare un’ambulanza a sirene spiegate… per avvertire chi? In questicasi, ma solo in questi casi, non sarebbe meglio usare abbaglianti e girofari edeventualmente, se si arriva a un semaforo con qualche macchina, accendere anche lasirena? Saluti.Daniele MassegliaCaro Editore,sono un piccolo e onesto imprenditore, approfitto del suo giornaleper esprimere il mio immenso piacere nell’apprendere dallastampa che, tempo fa, alcune banche della nostra Provincia sonostate frodate da falsi imprenditori del sud. Nonostante il graveperiodo di crisi in atto, infatti, i nostri istituti di credito non solo non aiutano comedovrebbero gli imprenditori locali, come suggerito dalla politica nazionale, maaddirittura li ostacolano chiedendo loro illimitate garanzie, pur conoscendo benissimoi propri clienti. Si apprende, invece, che massima fiducia è stata data a questiintraprendenti signori. E’ solo un piccolo sfogo, che mi è piaciuto rendere pubblico.Lettera firmataCapisco il suo risentimento, dettato soprattutto dal brutto periodo di crisi che stiamovivendo; ma, forse, l’espressione “immenso piacere” è un po’ troppo forte.Ciò che tutti ci auguriamo è che in questo particolare momento di contrazione dellecapacità di accesso al credito bancario vi sia un’apertura che favorisca il rilancio dell’azioneimprenditoriale locale.Molti passi sono stati fatti in questo senso; saprà, ad esempio, che la regione Toscana hasiglato degli accordi importanti con banche e società di leasing operanti sul territorio peraiutare le imprese in difficoltà.Dobbiamo, quindi, non perdere la fiducia e agevolare un nuovo rapporto tra banca eimpresa. In bocca al lupo per la sua piccola e onesta attività.Egregio Editore.Ci sono cose certamente più importanti di quella che sto persegnalare, ma anche questa può dare un'immagine negativa dellanostra Città, giustamente amata perchè ci siamo nati e cresciuti,ma piuttosto malmessa.Mi riferisco all'orologio delle Poste sul viale Democrazia. Due volte l'anno, al cambiodell'ora solare con quella legale, per diverse settimane l'orologio suddetto non è daguardare perchè non viene aggiornato. In più, da diversi mesi la facciata verso Turanoè in completo disaccordo con le altre tre. Di solito ci sono 20 minuti di differenzaqualche volta dieci. Insomma: è un bel guazzabuglio. Ma è così difficile provvedereall'aggiornamento dell'ora in vigore ? Ricordo che quattro o cinque anni fa ad unalettera analoga , il Direttore Provinciale rispose che non era colpa sua ma della societàincaricata della manutenzione di tutti gli orologi.Ma chi la deve convocare quella Società, noi cittadini ? E' così difficile evitare talesciatteria ? Grazie e saluti.Lettera firmataLa sua protesta testimonia la poca attenzione che viene rivolta alla nostra città. Se nonsi risolvono piccoli problemi, come si arriverà ad affrontare positivamente quelli piùgrandi?Mi scuso con i lettori, ma per problemi di spazio alcune lettere sarannopubblicate il prossimo mese.alessandro@omnicolor.bizDepuratore area ex Cersam.E’ una tragedia. La situazione andava presadi punta e in modo deciso dalla Politica chedoveva concentrarsi a rimuovere tutti gliostacoli che si presentavano.Il depuratore non è una delle operepubbliche da seguire: è una delle piùimportanti. Bisogna avere costantementepresente quello che subiscono gli abitantivicino al depuratore delle Querce. Chi haabitato in quelle zone per 25 anni (e unnostro Portavoce è uno di questi) conosceperfettamente e ha sostenuto le lotte diquelle persone in Regione, tanto chel’Assessorato Regionale da noi gestito haprofuso finanziamenti al Depuratorenell’area ex Cersam. Speriamo che nell’arcodi un anno si metta fine a questa vicendache rischia di diventare un orribile incuboper la Politica, ricordandoci però che è unorribile incubo per gli abitanti vicini alleQuerce.Energie Rinnovabili.E’ appena stato inviata alla stampa unanostra presa di posizione sul PEC (PianoEnergetico Comunale). Oltre a occuparcidei vari problemi che la Politica provincialeproporrà, punteremo l’ attenzione su questitemi: ripristino del reticolo idrografico diMarina, monitoraggio dei Corpi di Franasopra gli abitati nella montagna, tutela esalvaguardia della valle del Frigido e diRenara, avvio di una installazionesistematica di sistemi di produzione localedi energia da fonti rinnovabili. Il PEC peròresterà lettera morta se non ci sarà unaconsapevolezza vera da partedell’amministrazione comunale.Lo smaltimento dei rifiuti.Su questo argomento siamo concentrati daanni. Dopo aver ululato alla Luna dellanecessità di aprire il primo passaggio, quelloalla raccolta differenziata poi il secondodella raccolta Porta a Porta per poisviluppare ed evolvere il sistema di raccolta,oggi da più parti ci si sveglia, male.Premettiamo che il PIUSS porterà un cofinanziamentoad opere che, al 90% sarannostrategiche per la città, e che approviamoincondizionatamente. Ciò significa che ilco-finanziamento che il Comune dovràprofondere assorbirà il Titolo II del Bilanciocomunale per almeno tre anni e che trovarerisorse per altro (energia da fontirinnovabili, o altro) sarà un vero problema.Ma, come dice il Sindaco, è una opportunitàa cui non si può rinunciare neppure per unmillimetro. Ma questo inciderà su unbilancio che non potrà, tra l’altro, finanziarelo sviluppo e il miglioramento del sistemaraccolta e smaltimento rifiuti nel nostroComune. Resta la paradossale anomaliaprovinciale. In un territorio di 200.000abitanti si hanno ben cinque aziende,pubbliche e private: ASMIU, CERMEC,ErreErre, AMIA e COSTA. I costi di questapletora di sigle non è il caso di rammentarli,sono enormi. Non tutte le aziende poiriescono a garantirsi un bilancio in pareggio.Le cause sono molteplici, anche in questocaso la Politica è stata disattenta, maunificare queste aziende significa farsicarico anche dei debiti che hanno. E chi lipagherà? Nell’articolo non si capisce, manon è un problema, se si addebita ai Verdiil dover pagare 1.150.000 di addizionaleper non aver raggiunto il 45% della raccoltadifferenziata. Ovvero si capisce benissimo:non si attribuisce ai Verdi tale responsabilità(e vorremmo vedere). Ma siccome èall’interno di un articolo con titolatura benvisibile sarebbe opportuno fare chiarezzae, speriamo, che con questo testo si faccia.I Co-Presidenti Provincialidei Verdi di Massa CarraraGiovanna Balloni eDaniele Terzonilaparola@omnicolor.biz
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