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2009 - Anno IV N.6 - Fornoms.net

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38 La Parola al CittadinoMassa CarraraDicembre <strong>2009</strong>La Parola cerca "bocche" che diano risposte!Il delegato senza volto!Il delegato allo Sport Vullo lo conoscono in pochi, molti non l'hannomai visto, tanti pur conoscendolo ritengono che sia un fantasmache si aggira sopra la città (non scende mai fra di noi?), alcuni loconoscono e sanno che ricopre un incarico importante e moltocostoso per la collettività e pensano che, ad oggi, non abbia datonessun contributo concreto al movimento sportivo.Sappiamo che l'assessorato allo sport a Massa ha sempre datorisultati modesti, ma da quando è diventato delega, cioè un incaricod' indirizzo senza dei veri e propri poteri decisionali riesce difficilevalutarne anche l'operato. Da Maggio 2008 ad oggi, si sono susseguiteuna serie di ipotesi e di progetti come la cittadella dello sport, ilpalazzo dello sport ad assetto variabile da realizzare con un projectfinancing, insomma una ridda d'illazioni e di annunci che hannoilluso tutta la città, ma soprattutto coloro che praticano attivamentelo sport. Alla fine il delegato, con un prestigioso passato agonisticoe sportivo alle spalle, si è trovato di fronte ad un muro impe<strong>net</strong>rabile,questa volta non di mani alzate sopra la rete, ma di silenzi e mancaterisposte. Chissà, se aveva messo in conto che l' azione politicaspesso si consuma in logoranti battaglie di posizione più che inrapidi schemi da attuare sul parquet di un palazzetto dello sport ?A prima vista sembrerebbe di no. Il suo potere in merito allarealizzazione di queste opere è solo di stimolo e di proposta, ci fasapere in una replica “ piccata ” su un quotidiano locale, sottolineandoche non ha diritto di voto in giunta e che lavorare in queste condizioninon è facile. Ciò è del tutto comprensibile, un delegato non èassessore quindi non ha diritto di voto, ma nemmeno il diritto dipoter partecipare attivamente ai lavori del Consiglio Comunale enon può rispondere personalmente alle interpellanze dei consigliericomunali.Quindi se non può incidere, in qualche modo, sui lavori della GiuntaComunale a cosa ci serve?Più precisamente, il costo di questa delega (inutile dal punto di vistaoperativo anche se sicuramente interessante dal punto di vistaremunerativo, ben 44.928,00 euro all' anno) è giustificato ?Non credo proprio !!! I cittadini pagano e logicamente vorrebberovedere dei risultati che, ad oggi, non ci sono, (salvo qualche vecchiaidea recuperata dai progetti delle amministrazione passate), infatti,ad un anno e mezzo di distanza dall'insediamento dell'attualeconsiliatura questa delega non dato nessun tangibile risultato.Nell'ambiente sportivo non ci sono cambiamenti, anzi, molte cosesono peggiorate, come per esempio il pagamento dell'ingresso edelle docce del campo le scuola, la piccola palestra dello stessocampo chiusa da molti mesi, “dulcis in fundo” un palazzetto dellosport che cade a pezzi ed uno stadio ai limiti dell'agibilità.Di fronte a questa situazione sarebbe doveroso e più dignitoso farrisparmiare ai cittadini, almeno la remunerazione annuale che,praticamente, viene regalata al delegato “senza volto”. Potremmodestinarla con miglior profitto a qualche famiglia indigente ?Il personale consiglio che rivolgo al delegato Vullo è di rassegnarele dimissioni da questo incarico.Ne guadagnerebbe “in primis” la sua credibilità e in seconda luogodarebbe una salutare scossone ad un antiquato sistema politico edistituzionale che non ci aiuta a dare delle “risposte” concrete aicittadini massesi.Il consigliere comunaleStefano BenedettiLasciateogni speranzao voi che entrate!Non siamo di fronte alle porte dell’Ade,ma dinnanzi a un cimitero di periferia diuna piccola città: il cimitero di Mirteto.Qui è accaduto di tutto; e questo tutto ètanto grave da fare rabbrividire.“Grazie” a questi fatti siamo riusciti afar parlare di Massa in tutta Italia e così,in men che non si dica, siamo salitiall’onor (si fa per dire) delle cronachenazionali. “Ingegnosi questi massesi”,avranno detto quelli del grande Fratello,obbligati ad essere reclusi per mesi inuna casa per diventare famosi. Dopo lavendita della fontana di Trevi ad operadi Totò nulla poteva stupirci… gli italianipossono fare qualsiasi cosa…Eppure, in questo caso, stupirsi è lecito.Quanto meno per la rarità, anzi perl’unicità, della tipologia di reato: “Dispersione e sottrazione di ceneri didefunti”. A smascherare questi“sciacalli”, i carabinieri coadiuvati dalgruppo speciale dei Nas di Livorno,grazie all’operazione denominata:“AMEN”. ( La battuta qui, nonl’abbiamo fatta noi.) Non entriamo nellospecifico di nessun particolare; nonvogliamo, ora, sapere nomi e cognomidelle persone coinvolte…, (quasi tutte,comunque, appartenenti alla Euroservizi)ma una domanda la vogliamo porre:Come è possibile che la Euroservizi,ditta appaltatrice, abbia potuto operaredal 2003 al 2006 senza averne diritto,senza avere vinto una gara d’appalto,senza i requisiti antincendio e nonostanteil veto posto da una sentenza del Tar?L’impressione è che a “scavare” a fondosi possano trovare animali di varia specieancora vivi, mescolati a defuntiincolpevoli. E allora… non resta chesperare e … pregare che nel proseguodelle indagini gli sciacalli venganoabbattuti. “AMEN”Lettera FirmataQuando politica e demagogiavanno a braccetto«Non occorre una grande conoscenza di vicende societarie peressere consapevoli del fatto che non è affatto normale che unsoggetto, tanto più se pubblico, non conosca l’effettiva identità deisuoi partner».Questo il giudizio espresso dal noto tributarista e docenteuniversitario, dott. Giulio Andreani, sull’ambiguo rapporto traMassa Servizi e Ariete Spa, ad un mese dalla sua chiamata a capodella partecipata apuana.E proprio avverso questa anormalità si inseriva l’ordine del giornopresentato dal Pd in Consiglio comunale nell’ultima seduta diottobre, un documento che avrebbe impegnato l’amministrazionea rescindere contratti in essere, ad interrompere eventuali trattativein corso e, in futuro, a non intrattenere più rapporti con soggettigiuridici poco trasparenti come le società fiduciarie e similari.Purtroppo l’atto, bollato dalla (dimissionaria!) vicesindaco MartinaNardi come “provocazione”, non è passato.Ma la sua improvvida bocciatura, più che una scelta ponderatafatta nell’interesse della collettività, è apparsa come l’ennesimaripicca verso l’eterno nemico, vale a dire il Pd rigoniano, che nellerecenti primarie ha avuto la sfrontatezza di negare al sindaco Pucciil diritto al voto.Dispiace rilevare nell’operato di Palazzo civico la scelta di continuarea percorrere la strada della faida politica fatta di schermaglie edostracismi, una strada che lascia riaffiorare pratiche che i cittadiniavrebbero voluto archiviate per sempre dopo la gestione Neri.Perché quand’anche l’ordine del giorno fosse stata presentato perfini provocatori, un’amministrazione responsabile e diligentel’avrebbe analizzato sotto l’aspetto della sua utilità per la collettività.Guardare con rinnovata attenzione alla res publica e andare alcontenuto dei problemi con l’intento di fare sistema non significache maggioranza ed opposizione debbano perdere la loro identitàe il loro ruolo. Significa manifestare senso di responsabilità.Le ripicche, i preconcetti, il palleggiamento delle responsabilitàproducono fastidio, in tempi normali. In tempi di recessionegenerano rigetto.Mettere la parola fine ai rapporti tra amministrazione pubblica efiduciarie avrebbe rappresentato l’occasione giusta per compiereun vero e proprio salto di qualità. Approvare quell’ordine del giornonon solo avrebbe significato porre in essere un’azione di trasparenzapolitica e di responsabilità nei confronti di una città che rischia dimorire di parole e di occasioni perdute, ma soprattutto di un attodovuto nei confronti degli elettori.Vorrei, infatti, ricordare agli immemori gli impegni di chiarezza,trasparenza e concretezza vantati in campagna elettorale.Che fine hanno fatto tutte le promesse di governare in modo diversodalla precedente amministrazione? Che fine hanno fatto queiprofluvi di parole profusi in nome di valori politici diversi da quelliespressi dalla gestione Neri?Continuare a guardare la politica con la lente invecchiata e deformatadella demagogia significa non aver saputo imparare dai propri edagli altrui errori. Ma come si suol dire, al peggio non c’è maifine.Lettera FirmataRisposta a: “Verdi: …che dire?!”Sul Vostro giornaleuna “LetteraFirmata” pone unaserie di quesiti a cuici sembra dovutodare delucidazioni.Ecco i punti:Servizio telefonicosulla Montagna.Quanto sollecitatodalla Lega deiConsumatori èineccepibile. Lamontagna vieneabbandonata o vi siritardano le installazioni di telefonia,accampando giustificazioni che, invece, noiabbiamo tradotto così: gli impianti inmontagna, alle compagnie, costano di piùe dunque le ritardano. Ci sembra peròingeneroso attribuire all’Assessore Copparesponsabilità oltre il dovuto. Anche lostesso Sindaco si è impuntato sul problemae, mi risulta, abbia dato alle compagnietelefoniche un aut aut: o fate gli impiantiin montagna o vi scordate le altre al piano.A nostro avviso sarebbero da cassare tuttele installazioni a venire al Piano (areaRonchi a parte ancora pessimamente servita)e spostare quelle installate nei ParchiPubblici, a nostro avviso, scandalosamente.Riva dei Ronchi.Su tale iniziativa ormai siamo alla nausea.I casi sono due: o la si cancella o la si facome era progettata, un ecomostro diindiscutibile stupidità. Così chi lo haprogettato, chi lo realizzerà sarà additatocome un esempio di arrogante volontàcolonizzatrice e chi ha avallato, firmandole concessioni, come nemico dellacollettività e dell’ambiente. Ma, non visarà sfuggito, l’elettorato preferisce di granlunga chi distrugge le aree di pregio comequella di Riva dei Ronchi, chi mette leantenne nei Parchi Pubblici, chi priva lamontagna di antenne di telefonia.Piano Strutturale.E’ una matassa sulla quale complicatemanovre vengono sviluppate con la dovutaattenzione e concentrazione. Certo che chitira la giacchetta al Primo Cittadino, comeagli Assessori del presente e del passato, ètanta gente. Il nostro obiettivo è di trovareuna mediazione meno dolorosa possibile.Non sarà possibile scrivere quel Piano cosìcome vorremmo, ne siamo consapevoli.Resta però il fatto che accettiamo la sfidapur consapevoli di poterla perdere. Sualcune tematiche abbiamo già dichiarato lanostra diversità: come le villette ai Ronchi-Poveromo, il ripristino del reticoloidrografico nella nostra Marina, la necessitàdi monitorare e prevenire i danni causatidai Corpi di Frana nella nostra montagna.Vorremmo che si aumentassero lepercentuali verso le ristrutturazioni e siabbattessero quelle sul nuovo edificato.Sarà un dialogo con questa amministrazioneche intraprenderemo, nella speranza di poterconvincere gli estensori a correggere emoderare alcune proposte.

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