4 La Parola al CittadinoMassa CarraraDicembre <strong>2009</strong>Il LinchettoPrimarie delPD del 13dicembreCamera con vistaMASSA CARRARA - La sfida silimita a due "Rossetti- Za<strong>net</strong>ti". Unocampione della lista Franceschini el'altro della lista di Bersani. Gli altrinon hanno storia. Il primo dellaLunigiana e il secondo di Carrara. DiMassa non c'è nessuno. E questaassenza pesa sulla città. Possibile chela segreteria comunale non sia statain grado di presentare un propriocampione di peso o un volto nuovo daspendere con successo anche parziale?O la segreteria provinciale abbia avutomano pesante nel veto elaborandopartigiane future aspettative? In fondoMassa rappresenta un serbatoio di votibene individuabile. Lo hannodimostrato gli ultimi avvenimenti delPD locale. E se il futuro si chiamasselista Rutelli o giù di lì? In fondoavrebbero, i congiurati, tutto il tempoper trattare, prepararsi, organizzarsie...riciclarsi.Ma ritorniamo ai nostri due campioni.Essi non avranno peso in consiglioregionale così come è stato il fantasmaAnnunziata. Ma vorrei ancoraaggiungere che i due campioni nonfaranno l'interesse per il capoluogo.Il primo è condizionato dalla suaLunigiana come lo sono stati tuttii predecessori di Lunezia che vi hannocostruito strade che arrivano solo aville, impianti sportivi semi-deserti egiù soldi per ogni soffiata dimanifestazioni purché venisse in risaltola frazione ed il suo boriosorappresentante senza distinzione dipartito. L'importante è fare trincea. Ilsecondo, bravo fanto, ma anche luilegato alla tradizione "carrarese":trattino tra Massa-Carrara oppure la"e" ? Za<strong>net</strong>ti, fedele al battesimoavvenute nelle acque del Carrione eprono quindi alla sudditanza deimaggiorenti "carraresi". Però tuttidimenticano che i problemi sono legatia Massa: il porticciolo, il porto, la zonaindustriale oggi cannibalizzata daidepositi di marmi (l'allora leggeistitutiva non prevedeva il marmo) dapalestre, centri commerciali ecc. enessuno porta industrie piccolemedie e grandi, il turismo, le spiaggeecc. Tutti a difendere i posti di lavoro,possibilmente pubblici, e nienteinventiva sull'innovazione, nienteprogettualità.Niente di niente. E a questo propositomi torna tra le mani un librettino deldott. De Rita, allora Presidentedell'ISTAT, che alla metà degli anniottanta scrisse un volumettocommissionatogli dalla Cassa diRisparmio di Carrara, che paragonavala nostra provincia "come la piùmeridionale delle province del nord"per l'insieme delle risorse legateall'assistenzialismo statale e un sistemaimprenditoriale incapace di sviluppareattività diversificate dal marmo e nonper ultimo una burocrazia lenta e nonsempre preparata.Aggiungerei anche una classe politicararamente portatrice di novità, capacesolo di garantire la cassa integrazione,guadagni e solide poltrone a loro stessicon solidi interessi personali. Conquesto ho finito la mia rampogna peril <strong>2009</strong>. Non aspettatevi gran che daBabbo Natale e la Befana che, comeal solito, porta carbone nero perchésiamo maglia nera.Auguri dal vostro LinchettoIl Linchetto in attesa di risposteAttendo, ancora fiducioso, una rispostadall'Ass. Nardi sulla costruenda casa"nell'orto di Camponelli" cui abbiamodato sufficienti apporti legislativi dovesi argomenta, in negativo, il rilasciodella licenza, avvenuta nel dicembre2008. E, un pensiero cattivo mi frullanel cervello e mi dice che, forse, questaè una "casa abusiva legalizzata" da unalicenza edilizia comunale. Non vogliotediare a lungo il nostro Assessore mapotremmo ancora insistere sulle dunedel Bagno Irene. Oggi scomparse. Sullerotatorie e varie amenità dove una letturadi questi progetti ci porta a pensare chemanca una visione d'insieme dove lacollettività che, ne è parte essenziale,qui viene sacrificata per una visionenon pensata in un vago progettoorganico. E così nasce , anche qui,ilsospetto che tali progetti siano natiall'interno di un insieme di interessi,forse più privati che da reali esigenzepubbliche. Al momento sospendiamo igiudizi. Non considerandoli definitivie attendiamo valide risposte negli attidi Giunta in tempi brevi. Per incisoattendo anche una risposta dell'Ass.Brizzi per lo scivolo all'ex campo scuola.Per inciso sul sito del comune esiste unregolamento sul campo scuola risalenteal 29/11/1993 CC 177 è ancora valido?Domanda per il delegato allo sportDott. Fabio Vullo.di Fabio EvangelistiMASSA CARRARA - Virisparmio le battute e i sorrisinibeffardi che hanno accompagnatol’audizione alla Camera deiDeputati, davanti allaCommissione AffariCostituzionali, del Sindaco diMassa, di quello di Carrara e delPresidente della Provincia di (emo’? Come la scrivo? Con iltrattino? Senza? Oppure ci mettola e?) di… ehm… diciamo…di…ehm… Massa, Carrara eLunigiana, (ecco, finalmente!) aproposito, appunto, della famosao famigerata e.La partecipazione dei mieicolleghi (a differenzadell’attenzione) non è stataaltissima. Ben più nutrita era ladelegazione massese cheaccompagnava Pucci; Angeli,invece, aveva a fianco un solocapogruppo; mentre solo solettos’è presentato Zubbani, il qualeha iniziato a raccontare di undibattito che dura da 70 anni e,poi, delle ragioni storiche, moralie materiali che depongono afavore dell’inserimento di una efra le due città nelladenominazione ufficiale dellaProvincia apuana. Insomma, unaquestione di dignità!Pucci, dal canto suo, ha replicatoe difeso il trattino sostenendo cheMassa è il Capoluogo, che ha unmaggior numero di abitanti, chela storia fra le due città non inizianel 1859 (quando il Farini perprimo parlò di ‘Massa eCarrara’), che il Principato d’oltrefoce è sempre stato un gradinosotto il Ducato dei Malaspina etc.etc. Confesso tutto il mioimbarazzo per una disputa chenon mi appassiona, che non miha mai appassionato e che, ilgiorno dell’audizione, è diventatoanche avvilimento. Mai, infatti,Massa "e" CarraraAudizione - spettacoloper Beppe Grillo eRoberto Benigni?che io ricordi, una Commissioneparlamentare aveva ospitato unadelegazione di così alto livelloper discutere di problemi (untantino più importanti, mi pare)quali: crisi aziendali, posti dilavoro, erosione, variante Aurelia,porto e porticciolo, rifiuti,inquinamento, ambiente ederosione, tanto per citarne alcunifra i più gravi che pesano sulnostro territorio. No! Questi no!Sulla e siamo stati chiamati a direla nostra!Avete capito bene!?Sulla e! Pensate che spettacolone uscirebbe se Beppe Grillo oil sommo Benigni leggessero ilresoconto di quella audizione…Ad ogni modo, qui non c’entrané il prestigio né la dignità delledue città. Di omonimie, errori,distorsioni, mutazioni emutilazioni, correzioni,aggiustamenti, modificazioni eintegrazioni è ricca la storia deinomi (e dei cognomi) degliuomini (Ferrari, De Ferrari,Ferraris oppure Evangelisti,Vangelisti, Evangelista) e deiluoghi (Massa Lubrense, MassaLombarda, Carrara dei Marmi),delle città e degli Stati, dei paesie dei villaggi, dei fiumi, dellepianure, dei monti e delle isole.Perché i nomi, i toponimi, lalingua stessa che parliamo, sonoin continua evoluzione. E’ cosaviva. Così ci sono animali dacortile, uccelli, pesci (Spigola,Branzino o Ragno ad indicar lastessa delizia), verdure, frutti epiatti che cambiano nome aseconda del tempo, del luogo,della tradizione, della cultura edella lingua che li esprimono. Cisono poi i dialetti, gli idiomi, gliitalianismi, i francesismi, glianglicismi e persino le fo<strong>net</strong>ichearabe (mafia da mafiah). Come,a fronte dello sciovinismofrancese che, addirittura, nonriconosce la parola computer,loro dicono ordinateur, vi è unalingua come il russo che assorbee fa propria ogni nuova parolache incontra, mentre lo slangamericano le rimastica tutte.Quindi, se si dice o scrive Massa(con o senza il trattino, con osenza la e) Carrara cosa cambia?Dov’è il problema? La ragione,lettori miei, non va ricercata nellastoria o nei testi normativi, masoltanto nelle logiche ‘clientelari’ed elettoralistiche di chi ci hacostretto a questo tipo didiscussione. Ai Ferri (oggi nelsenso di Iacopo, prima di Enrico)che ieri si dilettavano (per glistessi non nobili motivi) con labizzarra idea di una ‘RegioneLunezia’ e che, invece, oggi siaccontentano di chiedere alPopolo della Libertà di presentareuna proposta di legge per la e.Ma la richiesta non è sottopostaall’odiato Lucio Barani, elettoqui da noi e che (forse) qualchetitolo per parlare l’avrebbe, maalla sconosciuta On. Bertolini cheniente conosce di questa terra.Roba da ridere,se non ci fosse dapiangere. Roba per burloni egoliardi d’altri tempi. Roba che- al tempo del vecchio BarBattistini – partirono per andarea sistemare, all’uscitaautostradale di Carrara, uncartello che indicava ‘USCITAMASSA NORD’, cui rese lapariglia un accorato intervento,nel consiglio comunale carrarese,del Dr. Lattanzi che - parlandodel problema dell’erosione dellaspiaggia di Marina di Massacausato dal Porto – confessò cheil suo sogno “era far ‘n zirettocon la me barcheta in zel golfode S.Carlo”. Altri tempi, altripersonaggi.
Dicembre <strong>2009</strong>Massa CarraraLa Parola al Cittadino 5MASSAALLaPar laCITTADINOOSimone RepettiBilancio soddisfacente del lavoro svoltoUn augurio particolare alle famiglie in difficoltàMASSA -“Auguri diBuon Natale eFelice <strong>Anno</strong> atutta lacittadinanza e,in particolare,a coloro che sitrovano adaffrontarepesanti difficoltà economiche dovute allaperdita del posto di lavoro, causata dallacrisi in atto a livello locale, nazionale edinternazionale. In questo anno che sta perconcludersi abbiamo assistito, infatti, ad unacrisi economico-occupazionale decisamentepreoccupante. Ma non tutto è stato negativo.In ambito strettamente locale, dal punto divista del lavoro svolto dall’amministrazione,possiamo tracciare un bilancio soddisfacente,viste anche le numerose questioni che sonostate affrontate e risolte dalla Giunta da unanno e mezzo a questa parte ricordando, inmaniera particolare, l’attività dipianificazione e la progettazione delterritorio. Dopo circa trent’anni siamo riuscitiad adottare il Piano Strutturale, un piano chetraccia un disegno del territorio indicandogli obiettivi socio-economici, prevedendo leinfrastrutture e le volumetrie di cui c’èbisogno. Un risultato, oserei dire, storico acui è seguita la fase delle osservazioni perpoi arrivare, a breve, alla sua approvazione.Risultato a cui va aggiunta l’approvazione,la presentazione e il finanziamento dei Piuss(Piani integrati di sviluppo urbanosostenibile) da parte della Regione, cheprevede la realizzazione di opere di recuperoe riadattamento funzionale di quella porzionedi territorio che oggi si trova in un ampiostato di degrado, a ridosso e all’interno delcentro storico, puntando prevalentementesulla creazione di nuovi e importanti spazidedicati alla parte residenziale, allastrutturazione turistica e culturale delterritorio e alla funzione sociale:un’opportunità straordinaria per affrontarela crisi puntando decisamente sumodernizzazione e innovazione. Ma lapianificazione territoriale non è il solo settoresu cui ci siamo spesi. Da non dimenticarel’inserimento del nostro territorio nelle ZoneFranche Urbane, la grossa mole di lavoripubblici portati a termine, ad esempio, nellescuole, il completamento di piazza BadKissingen, i sottopassi del Casellotto e diBagaglione, l’impianto di videosorveglianza,gli interventi di protezione civile per la messain sicurezza dei versanti montani. Vorrei,inoltre, sottolineare il fatto che, nonostantei tagli effettuati dal Governo, comeamministrazione siamo riusciti a mantenereinvariate le risorse destinate al settorePolitiche Sociali garantendo gli interventidi sostegno alle famiglie volti a contrastarela povertà. Siamo riusciti ad aprire i cantieriVia Dante illuminataper la realizzazione dell’ospedale unico,ad avviare l’iter per lo scioglimento di MassaServizi, a nominare il difensore civico, adassumere educatori, assistenti sociali e vigiliurbani.Questa è soltanto una piccola porzione dellecose fatte. Sono molte altre in verità lequestioni affrontate.La strada è ancora lunga, ma siamoestremamente fiduciosi perchél’amministrazione sta lavorando e, pur contutte le difficoltà che esistono, ritengo stialavorando bene”.Roberto PucciSindaco di MassaBenvenuta Berlino and happy new year!Per una generazione in grado di guardare al proprio futuro con maggiore speranza di libertà, di studio e di lavoroMASSA - Nel novembre del 1989,quando cadde il muro di Berlinoavevo 13 anni, frequentavo la terzamedia. Ricordo di avere percepitoche si trattava di qualcosa diimportante di cui essere testimoni,ma non so fino a che punto potessiallora rendermi conto del grandeevento a cui la mia generazione eradi fronte.Un decennio più tardi, nel 1998,insieme ad un gruppo di compagnidel corso di laurea in Storiadell’Università di Pisa, decidemmodi fare un inter-rail per l’Europa.Partendo con degli zainipesantissimi in spalla, in viaggiosui treni di mezzo continente,visitammo alcune delle piùsignificative città, che da giovanistorici ritenevamo avessero segnatoil cammino dell’Europa. Una tappaattesa e ineludibile fu proprioBerlino, alla quale dedicammo seigiorni interi.Erano trascorsi allora nemmenodieci anni dal crollo e i segni eranoancora tangibili. Trovammo unacittà in piena ricostruzione. Unacosa che ci colpì moltissimo fu laduplicazione degli enti. A causadella separazione operatadal muro esistevano in quella cittàdue musei dell’arte contemporaneae ogni cosa aveva il suo doppio.L’architettura era notevolmentediversa nelle due metà occidentalee orientale. Ma l’impressionepredominante fu quella di una cittàviva e giovane, percorsa da ragazziin bici, efficiente pur nel caos deilavori e dei cantieri aperti. Comese una carica di vitalità sprigionasseanche dall’ergersi tetro dei resti delmuro o dall’imponenza diAlexanderplatz.Oggi nel rivedere le celebrazionidi quell’avvenimento, alla presenzadei capi di stato europei e diMichail Gorbaciov, di HilaryClinton, di Lech Walesa, mentrealla guida della Germania vi è unadonna proveniente dall’Est, misembra di cogliere in modopiù completo l’importanzamondiale di quell’evento. Ripensoalla Berlino che ho visto alacre edoperosa sicura del suo futuro. UnaBerlino che, demolito il muro, nonsi è impantanata nei revisionismi enei processi alle ideologie, che pureci sono e ci saranno.L’inclusione della Germania est inunico Stato, all’inizio hacomportato notevoli problemi,risultando la Germania Est unazavorra allo sviluppo. Ma il saporedella libertà ha consentito al paesenel suo insieme di superare ritardie difficoltà. Non si è coltivato ilpiagnisteo e l’anticomunismoimproduttivo, ma progetti econcretezza. La Germania orientalesi avvia ad essere una parte attivaed importante del futuro di quellostato. Lì ho percepito una fiduciaed un entusiasmo per il futuro, chepurtroppo non nutrono i giovanidel nostro paese. In Italia nonabbiamo avuto il muro, eppuresembra che qualcuno lo rimpianga,volendo governare il paese a forzadi revisionismo e anticomunismo,senza peraltro avere né produrreun’idea di futuro.Che dire? Perfino Gianfranco Fininel suo ultimo libro chiamagenerazione F (ovvero generazionefuturo) quella nata dopo la cadutadel muro: nata cioè sotto la stelladella libertà. Quello che mi aspettodalla politica e il motivo per cui misono impegnata è anche questo:l’idea che si possa formare unagenerazione in grado di guardareal proprio futuro con maggioresperanza di libertà, di studio e dilavoro.Assessore alla CulturaCarmen Menchini