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2009 - Anno IV N.6 - Fornoms.net

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Dicembre <strong>2009</strong>Massa CarraraLa Parola al Cittadino 5MASSAALLaPar laCITTADINOOSimone RepettiBilancio soddisfacente del lavoro svoltoUn augurio particolare alle famiglie in difficoltàMASSA -“Auguri diBuon Natale eFelice <strong>Anno</strong> atutta lacittadinanza e,in particolare,a coloro che sitrovano adaffrontarepesanti difficoltà economiche dovute allaperdita del posto di lavoro, causata dallacrisi in atto a livello locale, nazionale edinternazionale. In questo anno che sta perconcludersi abbiamo assistito, infatti, ad unacrisi economico-occupazionale decisamentepreoccupante. Ma non tutto è stato negativo.In ambito strettamente locale, dal punto divista del lavoro svolto dall’amministrazione,possiamo tracciare un bilancio soddisfacente,viste anche le numerose questioni che sonostate affrontate e risolte dalla Giunta da unanno e mezzo a questa parte ricordando, inmaniera particolare, l’attività dipianificazione e la progettazione delterritorio. Dopo circa trent’anni siamo riuscitiad adottare il Piano Strutturale, un piano chetraccia un disegno del territorio indicandogli obiettivi socio-economici, prevedendo leinfrastrutture e le volumetrie di cui c’èbisogno. Un risultato, oserei dire, storico acui è seguita la fase delle osservazioni perpoi arrivare, a breve, alla sua approvazione.Risultato a cui va aggiunta l’approvazione,la presentazione e il finanziamento dei Piuss(Piani integrati di sviluppo urbanosostenibile) da parte della Regione, cheprevede la realizzazione di opere di recuperoe riadattamento funzionale di quella porzionedi territorio che oggi si trova in un ampiostato di degrado, a ridosso e all’interno delcentro storico, puntando prevalentementesulla creazione di nuovi e importanti spazidedicati alla parte residenziale, allastrutturazione turistica e culturale delterritorio e alla funzione sociale:un’opportunità straordinaria per affrontarela crisi puntando decisamente sumodernizzazione e innovazione. Ma lapianificazione territoriale non è il solo settoresu cui ci siamo spesi. Da non dimenticarel’inserimento del nostro territorio nelle ZoneFranche Urbane, la grossa mole di lavoripubblici portati a termine, ad esempio, nellescuole, il completamento di piazza BadKissingen, i sottopassi del Casellotto e diBagaglione, l’impianto di videosorveglianza,gli interventi di protezione civile per la messain sicurezza dei versanti montani. Vorrei,inoltre, sottolineare il fatto che, nonostantei tagli effettuati dal Governo, comeamministrazione siamo riusciti a mantenereinvariate le risorse destinate al settorePolitiche Sociali garantendo gli interventidi sostegno alle famiglie volti a contrastarela povertà. Siamo riusciti ad aprire i cantieriVia Dante illuminataper la realizzazione dell’ospedale unico,ad avviare l’iter per lo scioglimento di MassaServizi, a nominare il difensore civico, adassumere educatori, assistenti sociali e vigiliurbani.Questa è soltanto una piccola porzione dellecose fatte. Sono molte altre in verità lequestioni affrontate.La strada è ancora lunga, ma siamoestremamente fiduciosi perchél’amministrazione sta lavorando e, pur contutte le difficoltà che esistono, ritengo stialavorando bene”.Roberto PucciSindaco di MassaBenvenuta Berlino and happy new year!Per una generazione in grado di guardare al proprio futuro con maggiore speranza di libertà, di studio e di lavoroMASSA - Nel novembre del 1989,quando cadde il muro di Berlinoavevo 13 anni, frequentavo la terzamedia. Ricordo di avere percepitoche si trattava di qualcosa diimportante di cui essere testimoni,ma non so fino a che punto potessiallora rendermi conto del grandeevento a cui la mia generazione eradi fronte.Un decennio più tardi, nel 1998,insieme ad un gruppo di compagnidel corso di laurea in Storiadell’Università di Pisa, decidemmodi fare un inter-rail per l’Europa.Partendo con degli zainipesantissimi in spalla, in viaggiosui treni di mezzo continente,visitammo alcune delle piùsignificative città, che da giovanistorici ritenevamo avessero segnatoil cammino dell’Europa. Una tappaattesa e ineludibile fu proprioBerlino, alla quale dedicammo seigiorni interi.Erano trascorsi allora nemmenodieci anni dal crollo e i segni eranoancora tangibili. Trovammo unacittà in piena ricostruzione. Unacosa che ci colpì moltissimo fu laduplicazione degli enti. A causadella separazione operatadal muro esistevano in quella cittàdue musei dell’arte contemporaneae ogni cosa aveva il suo doppio.L’architettura era notevolmentediversa nelle due metà occidentalee orientale. Ma l’impressionepredominante fu quella di una cittàviva e giovane, percorsa da ragazziin bici, efficiente pur nel caos deilavori e dei cantieri aperti. Comese una carica di vitalità sprigionasseanche dall’ergersi tetro dei resti delmuro o dall’imponenza diAlexanderplatz.Oggi nel rivedere le celebrazionidi quell’avvenimento, alla presenzadei capi di stato europei e diMichail Gorbaciov, di HilaryClinton, di Lech Walesa, mentrealla guida della Germania vi è unadonna proveniente dall’Est, misembra di cogliere in modopiù completo l’importanzamondiale di quell’evento. Ripensoalla Berlino che ho visto alacre edoperosa sicura del suo futuro. UnaBerlino che, demolito il muro, nonsi è impantanata nei revisionismi enei processi alle ideologie, che pureci sono e ci saranno.L’inclusione della Germania est inunico Stato, all’inizio hacomportato notevoli problemi,risultando la Germania Est unazavorra allo sviluppo. Ma il saporedella libertà ha consentito al paesenel suo insieme di superare ritardie difficoltà. Non si è coltivato ilpiagnisteo e l’anticomunismoimproduttivo, ma progetti econcretezza. La Germania orientalesi avvia ad essere una parte attivaed importante del futuro di quellostato. Lì ho percepito una fiduciaed un entusiasmo per il futuro, chepurtroppo non nutrono i giovanidel nostro paese. In Italia nonabbiamo avuto il muro, eppuresembra che qualcuno lo rimpianga,volendo governare il paese a forzadi revisionismo e anticomunismo,senza peraltro avere né produrreun’idea di futuro.Che dire? Perfino Gianfranco Fininel suo ultimo libro chiamagenerazione F (ovvero generazionefuturo) quella nata dopo la cadutadel muro: nata cioè sotto la stelladella libertà. Quello che mi aspettodalla politica e il motivo per cui misono impegnata è anche questo:l’idea che si possa formare unagenerazione in grado di guardareal proprio futuro con maggioresperanza di libertà, di studio e dilavoro.Assessore alla CulturaCarmen Menchini

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