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La spesa pubblica locale

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2. L’efficienza della <strong>spesa</strong> <strong>pubblica</strong> <strong>locale</strong><br />

te taglio di imposte). E’ il ragionamento più volte esemplificato in questa nota: estremizzando,<br />

per non godere di alcun servizio, la <strong>spesa</strong> potrebbe essere nulla o quasi.<br />

Ma una moderna <strong>pubblica</strong> amministrazione deve provvedere a un certo livello di servizio.<br />

D’altra parte, gli stessi cittadini difficilmente voterebbero per un programma di output pubblico<br />

<strong>locale</strong> molto basso seppure a costi ridotti. Pertanto, se parametriamo all’output della Lombardia<br />

lo standard desiderato da tutti i cittadini regionali – ma non è così, nella realtà – i possibili risparmi<br />

netti si riducono a 22,9 miliardi di euro. Questa <strong>spesa</strong>, comunque ingente, non ha alcuna<br />

giustificazione pratica. E’ uno spreco netto di risorse che i cittadini possono risparmiare e che<br />

può costituire la base per una ragionevole riduzione di carico fiscale.<br />

Queste valutazioni, approssimative quanto si vuole, confermano la presenza di spazi rilevanti<br />

di risparmio nella <strong>spesa</strong> <strong>pubblica</strong> che passa da Regioni ed Enti locali, a parità di servizi o<br />

addirittura fornendo migliori servizi.<br />

Da un punto di vista operativo, però, è la definizione e l’applicazione dei fabbisogni e dei<br />

costi standard il principale strumento per migliorare la gestione della cosa <strong>pubblica</strong> su base<br />

<strong>locale</strong>.<br />

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