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qualità dell'ambiente urbano v rapporto annuale - Confartigianato ...

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94Rapportando poi il numero di stabilimenti RIR all’estensione del territorio comunale (tabella 2)le città con alta “densità” di stabilimenti a rischio risultano: Brescia, Napoli, Livorno e Pescara.Allargando la prospettiva al territorio provinciale risulta che la provincia che in assoluto ha ilmaggior numero di stabilimenti RIR è Milano seguita da Brescia, Napoli, Torino, Venezia e Roma;nella provincia di Prato non sono presenti invece stabilimenti RIR.Rapportando anche in questo caso il numero di stabilimenti RIR all’estensione della superficie provincialerisulta che alte “densità” di stabilimenti RIR si trovano nell’ordine a Milano, Napoli, Trieste,Livorno e Venezia.È interessante evidenziare una particolarità che si evince dal confronto tra i dati comunali e quelliprovinciali: In alcune realtà territoriali si nota una notevole differenza tra il numero di stabilimentipresenti sul territorio comunale e quello provinciale, Milano, per esempio, da 2 stabilimenti RIRpresenti sul territorio comunale passa a 86 stabilimenti sul territorio provinciale; Napoli da 9 passaa 40 e Torino da 1 stabilimento sul territorio comunale passa a 29 sul territorio provinciale.Un’ulteriore elaborazione che è stata effettuata, grazie al lavoro che si sta facendo presso ISPRAdi georeferenziare tutti gli stabilimenti RIR (lavoro giunto a circa l’80% del totale di tali stabilimenti),è stata quella di considerare una dimensione territoriale “intermedia “ tra il territorio comunalee quello provinciale (vedi colonna centrale di tabella 1); in particolare è stata consideratala presenza di stabilimenti entro una fascia di 2 km dai confini comunali; la distanza di 2 km è statascelta in quanto rappresentativa, in termini assolutamente generali e non riferiti alle specificherealtà industriali e territoriali, della possibilità di coinvolgimento in caso di evento incidentale.L’analisi, anche se non completa, dei dati mostra che assumono rilevanza, oltre ovviamente allecittà con rilevante numero di stabilimenti RIR all’interno dei confini comunali sopra evidenziate,le aree urbane di Milano, Torino, Bologna,Cagliari, Catania; da segnalare il caso dell’area circostantePrato sulla quale insistono quattro stabilimenti RIR, come detto assenti invece sul territoriocomunale e provinciale.L’attività di uno stabilimento permette poi di conoscere preventivamente, sia pure in modo qualitativo,il potenziale rischio associato alla stessa. I depositi di GPL ed i depositi di esplosivi, comepure le distillerie e gli impianti di produzione e/o deposito di gas tecnici hanno, per esempio, unprevalente rischio di incendio e/o esplosione con effetti riconducibili in caso di incidente principalmentea irraggiamenti e sovrappressioni più o meno elevati, con possibilità di danni strutturaliagli impianti ed edifici e danni fisici per l’uomo. Gli stabilimenti chimici, le raffinerie, i depositi ditossici ed i depositi di fitofarmaci, associano al rischio di incendio e/o esplosione, come i precedenti,il rischio di diffusione di sostanze tossiche o ecotossiche, anche a distanza, e quindi pericoli,immediati e/o differiti nel tempo, sia per l’uomo che per l’ambiente.Per quanto concerne la distribuzione per tipologia di attività degli stabilimenti RIR si rileva (tabella3) una diffusa presenza di depositi di oli minerali nei territori dei comuni di Genova, Napoli, Romae Venezia e di stabilimenti chimici e petrolchimici a Venezia (Porto Marghera) e a Livorno. Depositidi GPL sono presenti nel 50% delle città considerate con punte a Napoli, Roma e Catania. L’industriadella raffinazione (17 impianti in Italia) risulta, invece, presente a livello comunale a Roma,Taranto e Venezia ed allargando la prospettiva nei territori provinciali di Cagliari, Livorno, Anconae Genova. Acciaierie ed impianti metallurgici sono presenti in 5 comuni (Taranto, Aosta, Trieste,Bolzano e Venezia).Per quanto riguarda infine l’ambito provinciale sono da segnalare: nella provincia di Milano 41stabilimenti chimici o petrolchimici, 10 depositi di oli minerali e 10 galvanotecniche, nella provinciadi Napoli 20 depositi di GPL, nella provincia di Roma 12 depositi di oli minerali, nelle provincie diVenezia e Torino 10 stabilimenti chimici e petrolchimici ed in fine 17 galvanotecniche (generalmenteimpianti metallurgici e metalmecanici dove si effettuano trattamenti galvanici) della provinciadi Brescia.

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