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qualità dell'ambiente urbano v rapporto annuale - Confartigianato ...

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ANALISI DEI DATIRiguardo alle definizioni utilizzate in tabella 1 si precisa che per costa non controllata* è da intendersiuna zona in cui la balneazione è vietata o per motivi indipendenti dall’inquinamento (zoneportuali, militari, riserve naturali ecc.) o perché costa non controllabile (zone non accessibili almonitoraggio o alla balneazione) o perché permanentemente vietata per inquinamento.Per costa inquinata** si intende la costa temporaneamente non idonea per la balneazione a causadell’inquinamento (D.P.R. 470/82 art.7 e art.6).Da quanto emerge dal Rapporto Acque di Balneazione 2008 del Ministero del Lavoro, della Salutee delle Politiche Sociali l’inquinamento delle acque di balneazione italiane è per la maggior parte(84%) dovuto ad inquinanti biologici (coliformi totali e fecali, streptococchi e salmonella) diorigine antropica.Ciò è riscontrabile anche da quanto risulta dai dati riportati in tabella 1. Infatti le città conmaggior numero di km interdetti alla balneazione per inquinamento sono quei capoluoghi con unamaggiore densità di popolazione o città ad alta frequenza turistica.Un’altra importante criticità è rappresentata dalle foci dei fossi e dei fiumi e dagli scarichi fognari.Infatti per Roma, che è una delle città con il maggior numero di chilometri di costa inquinati, lazona più critica è quella nel comune di Fiumicino presso le foci del Tevere e dell’Arrone, mentreper la provincia di Napoli la stessa cosa si registra alla foce del Sarno.( http://www.ministerosalute.it/balneazione/paginaInternaMenuBalneazione.jsp?id=379&menu=strumentieservizi)Per migliorare lo stato di salute del nostro mare una soluzione possibile è da ricercare nellarealizzazione efficaci sistemi di depurazione, la cui importanza dimostrata anche dal recuperodi alcuni siti interdetti che, sottoposti a misure di risanamento, sono tornati nel tempo ad averecontrolli favorevoli e sono stati riammessi alla balneazione con un guadagno in termini di costabalneabile.Si precisa che in alcune province i valori degli indicatori riportati in tabella 1 presentano delledifferenze con i dati locali dovute probabilmente a basi cartografiche e modalità di calcolo diverse,nonché rielaborazioni cartografiche. Ad esempio l’Arpa Campania ha realizzato un progettocon la Regione per l’anno 2007 dal titolo “Sperimentazione della direttiva Europea emappatura punti di prelievo”( D.G.R. n°591 del 20/04/05)”, nell’ambito del quale è stata rideterminatala lunghezza della costa in provincia di Napoli e la lunghezza della costa non controllata.Di seguito vengono riportate le rappresentazioni grafiche delle variazioni delle percentuali di costabalneabile rispetto alla costa controllata, rispetto alla costa totale e delle percentuali di costacontrollata rispetto alla costa totale per ciascuna provincia considerata nel triennio 2005-2006-2007.Oltre all’indicatore % di costa balenabile rispetto alla costa controllata sono stati inseriti anchealtri due indicatori: % di costa balenabile rispetto alla costa totale e % di costa controllata rispettoalla costa totale.Il primo fornisce un’ indicazione circa la fruibilità del territorio costiero provinciale ai fini della balneazione,mentre il secondo indica la percentuale di costa sottoposta a controllo nella provincia.184Grafico 1Nel grafico 1 vengono riportati i valori relativi all’indicatore percentuale di costa balneabile, rispettoalla costa controllata nel triennio 2005-2006-2007.Dall’analisi di detti valori si evince che nella maggior parte delle città quasi tutta la costa controllataè risultata sempre balenabile, ad eccezione di alcune province come quella di Roma perla quale si nota un peggioramento nel 2006 con una decisiva ripresa nel 2007.

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