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qualità dell'ambiente urbano v rapporto annuale - Confartigianato ...

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importanza comunicare ai cittadini lo stato della qualità dell’aria utilizzando anche i dati provenientida stazioni di monitoraggio non incluse in quelle precedentemente citate. Ad una prima lettura,i dati centrali e i dati locali – corretti entrambi, ma alla scelta dei quali concorrono finalità chepossono essere diverse – potrebbero mostrare una non assoluta convergenza.Uno dei principali obiettivi delle prossime edizioni del Rapporto sarà proprio lo sviluppo di metodologiedi lavoro che consentano l'armonizzazione delle informazioni disponibili e utilizzate a livellonazionale con quelle disponibili a livello regionale e locale. Un passo fondamentale è stato fattocon la condivisione del set di indicatori con tutto il Sistema Agenziale, ora è necessario proseguireseguendo il percorso tracciato.Ma non si tratta solo di differenze dovute ad un diverso approccio nella classificazione o nella selezionedell’informazione. Ci possono essere criticità negli indicatori dovute alla mancanza di informazione.È questo, per alcuni aspetti, il caso degli indicatori per il monitoraggio del verde <strong>urbano</strong>:essi si riferiscono al solo verde di gestione pubblica, con una conseguente sostanziale sottostimadi tale importante risorsa e delle sue funzioni. Un’analisi più completa dovrebbe includerenel computo anche aree a verde privato. L’utilizzo di dati provenienti da immagini satellitari, combinatoa quelli previsti dalla programmazione urbanistica comunale, potrebbe fornire una buonabase per realizzare il censimento totale del patrimonio verde delle città, ed è questo percorsoche ISPRA sta cercando di perseguire.386Un’altra categoria di considerazioni attiene alla scelta di utilizzare dati essenzialmente quantitativi,specifici per singola tematica ambientale indagata, e relativi prevalentemente alle tipologie di“pressione” e “stato” del modello DPSIR. Tale scelta, per quanto condivisa a livello istituzionalee corretta dal punto di vista tecnico, comporta di per sé dei limiti in fase di valutazioni generali.Al di là dell’analisi settoriale di ciascun indicatore e delle più o meno buone performance ambientalidi una città, la qualità urbana nel suo complesso comprende anche aspetti di natura qualitativa,come quelli legati alla percezione dei cittadini circa la vivibilità della propria città, alla continuità eall’efficacia delle politiche ambientali attuate nel tempo, ecc. La misura e il “peso” di certi temi ambientalicosì come espressi attraverso numeri e dati statistici – per quanto oggettivi e scientificamentecorretti - possono divergere in misura anche rilevante da quelli percepiti dal singolo cittadinonel vivere quotidianamente la propria città. Ciò probabilmente anche perché gli standardfissati per questo o quel parametro ambientale non sempre vengono vissuti dal singolo come prioritariper il proprio benessere generale, essendo quest’ultimo legato più ad un equilibrio di variabiliconcorrenti e di tanti micro-parametri (ambientali, sociali, ed economici), piuttosto che ad un singolofattore predominante. A tal proposito, è forse utile sottolineare che la qualità dell’ambienteè sì fondamentale – e nelle città più che altrove –, ma la misura in cui essa concorre o meno agarantire una qualità della vita sostenibile e desiderabile può essere compresa appieno solo integrandomisure quantitative e stime oggettive a informazioni di carattere qualitativo. Per fare unesempio, un cittadino di una città che presenta ampie superfici a verde, potrebbe stupirsi deglialti valori di verde della propria città, non avendone magari adeguato riscontro nella vita di tutti igiorni, essendo tali aree verdi non facilmente accessibili, fruibili solo parzialmente o non sufficientementesicure. Oppure, al contrario, un cittadino potrebbe apprezzare gli spazi verdi della propriacittà, anche se poco estesi, perché ben attrezzati e curati da giardinieri e tecnici competenti.L’utilizzo di dati qualitativi non è solo funzionale ad una lettura dell’ambiente <strong>urbano</strong> più vicina allarealtà quotidiana dei suoi abitanti; essa è anche – e forse soprattutto, se consideriamo l’informazioneambientale come strumento a supporto delle decisioni politiche e delle scelte di pianificazionelocali – necessaria alla migliore comprensione della stessa tematica in esame: sapere

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