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qualità dell'ambiente urbano v rapporto annuale - Confartigianato ...

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SISTEMI DI TRATTAMENTO DELLEACQUE REFLUE URBANENELLE CITTÀ OGGETTO DI STUDIOS. SALVATI, E. LICOPODIOISPRA – Dipartimento Tutela delle Acque Interne e MarineGli ambienti urbani, in quanto fortemente antropizzati, sono caratterizzati da molteplici e diversificateattività umane, che esercitano pressioni sullo stato quantitativo e qualitativo delle risorseidriche. Le pressioni sullo stato qualitativo delle risorse idriche si traducono in apporti di inquinantiprovenienti da sorgenti puntuali (scarichi idrici) o da fonti diffuse.Obiettivo della relazione è illustrare alcuni aspetti connessi con i sistemi di trattamento dei refluiurbani prodotti all’interno delle città oggetto di studio. Per ciascuna realtà urbana considerata,al fine di contribuire a caratterizzarne la qualità nel suo complesso, si è inteso fornire un quadrodi sintesi in ordine al grado di copertura dei sistemi di fognatura e di depurazione delle acque reflueurbane e alla conformità degli scarichi delle acque reflue ai requisiti previsti dalla normativa.I dati e le informazioni di seguito analizzati, sono stati trasmessi all’ISPRA dalle Regioni e Province Autonomedi Trento e di Bolzano, in ottemperanza all’art. 15 della Direttiva Comunitaria 91/271, concernenteil trattamento delle acque reflue urbane, che prevede che le informazioni in ordine agli scarichiprovenienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane e alla qualità e composzionedei fanghi immessi nelle acque superficiali vengano comunicate alla Commissione Europea entro sei mesidalla data di ricevimento di apposita richiesta. Per quanto sopra le informazioni sono state trasmesseattraverso il Questionario elettronico “Questionaire UWWTD 2007”, predisposto dalla CommissioneEuropea e reso disponibile sul sito web dell’Istituto (http://www.sinanet.apat.it/it/sinanet/punti-focali-regionali/servizi-riservati-ai-pfr-Sistema152- Accesso al Servizio). I dati sono aggiornati al31.12.2005, in quanto relativi all’ultimo invio fatto alla Commissione Europea da parte dell’Italia e attualmentenon è stato ancora richiesto l’aggiornamento.Riferimenti normativiLa norma comunitaria di riferimento per il trattamento delle acque reflue urbane è rappresentatadalla Direttiva del Consiglio della Comunità Europea del 21 maggio 1991 n. 271, concernente laraccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane, nonché il trattamento e lo scaricodelle acque reflue originate da taluni settori industriali, al fine di proteggere l’ambiente da possibilidanni da esse derivanti.La principale disposizione della Direttiva consiste nell’obbligo di realizzare sistemi di trattamentoe di raccolta (reti fognarie) delle acque reflue per tutti gli agglomerati, in funzione delle dimensionie dell’ubicazione degli stessi, secondo limiti temporali che variano in funzione del grado di rischioambientale dell’area in cui avviene lo scarico e della potenzialità dell’impianto o dello scarico,espressa in abitanti equivalenti (a.e.). Per quanto riguarda il grado di rischio ambientale delle areein cui avviene lo scarico, la Direttiva prevede, in particolare, la definizione di aree “sensibili” e “menosensibili”. Queste ultime non sono presenti sul territorio italiano.Sono aree sensibili i laghi naturali, altre acque dolci, estuari e acque del litorale già eutrofizzati, oesposti a probabile prossima eutrofizzazione, in assenza di interventi protettivi specifici, le acquedolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile e tutte le aree dove è necessario un167

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