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qualità dell'ambiente urbano v rapporto annuale - Confartigianato ...

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Per avere indicazioni delle tendenze in atto è stato effettuato il raffronto (tabella 4) tra i dati attualie quelli storici relativi agli anni 2003 e 2006, desunti dall’Inventario degli stabilimenti a rischiodi incidente rilevanti gestito dal MATTM e dall’ISPRA. La scelta di questi due anni permettedi valutare come è cambiato il panorama degli stabilimenti RIR anche a seguito delle modifichedella normativa “Seveso”. Nel 2003 era infatti ancora in vigore la Direttiva Seveso II ( D.Lgs.334/99) mentre nel 2006 erano già evidenti gli effetti delle modifiche apportate con la DirettivaSeveso III (D.Lgs. 238/05).Dal raffronto tra i dati relativi ai territori comunali si evince che nel periodo considerato si èavuta nel 52% dei comuni considerati una riduzione del numero degli stabilimenti RIR che insistonosui diversi territori comunali, con una punta nel comune di Roma che è passato da 21 stabilimentinel 2003 a 9 stabilimenti nel 2008; nel 33% dei comuni tale numero è rimasto costante,mentre solo nel restante 15% si è avuto un incremento, particolarmente significativo, per il comunedi Brescia (da 4 ad 8) e per quello di Livorno (da 6 ad 8).Nel raffronto tra i dati relativi ai territori provinciali possono valere le stesse osservazioni fatteper i territori comunali, con la differenza che si riscontra un maggior numero di territori provincialidove si nota un certo aumento del numero di stabilimenti RIR (oltre a Brescia, che passa da 26a 45, incrementi consistenti si riscontrano nelle province di Pescara, Potenza, Verona, Messinae Parma). Analogamente al comune di Roma anche nella provincia di Roma si è avuta una notevoleriduzione del numero di stabilimenti RIR passati da 40 nel 2003 a 26 nel 2008.Nella maggior parte dei casi le variazioni (riduzioni od aumenti) non sono da attribuire ad effettivemodificazioni del tessuto industriale connesse a ristrutturazioni aziendali, cambiamenti di processie produzioni e cessazioni od avvio d’attività, ma piuttosto, semplicemente, alle modifiche normativenel frattempo intercorse, che hanno variato significativamente i criteri di assoggettamentodelle attività industriali alla normativa Seveso. Gli aggiustamenti apportati alla suddetta normativahanno infatti portato importanti variazioni alla classificazione “Seveso” di alcune sostanze e preparatiche sono in uso in alcuni comparti ed in particolare nei comparti degli oli minerali, della galvanicae degli esplosivi. A seguito di tali variazioni, per esempio, un consistente numero di depositidi gasolio, che con il D.Lgs. 334/99 rientravano negli obblighi imposti alle aziende a rischio di incidenterilevante, non sono più soggetti ai sensi del D.lgs.238/05 a tali obblighi e sono quindi uscitidagli elenchi degli stabilimenti RIR (a ciò va fatta ad esempio risalire la notevole riduzione deglistabilimenti RIR nel comune e nella provincia di Roma ). Vale invece il discorso inverso per il compartoindustriale galvanico (il comune e la provincia di Brescia in quanto “distretto industriale”del settore dei trattamenti sui materiali ferrosi ne è la dimostrazione) e per quello degli esplosivi.95

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