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L’ultima raffica del regime ..........Vincenzo Coli<br />
l’assassino<br />
va cercato<br />
in famiglia<br />
dobbiamo<br />
sospettare<br />
una mente<br />
dietro al<br />
disastro bis<br />
alla voce<br />
basket,<br />
e non solo<br />
a quella, c’è<br />
troppa gente<br />
impegnata a<br />
remare contro<br />
Un mese fa su queste pagine il sottoscritto (scusate l’autocitazione,<br />
ma in un caso come questo è d’obbligo), concludeva<br />
un articolo grondante compiacimento per le buone<br />
prove della Mens Sana con il seguente interrogativo: “Ma a<br />
noi, chi ci ammazza?”. Era una domanda retorica che annetteva<br />
uno scontatissimo: “Nessuno!”. Infatti s’è visto.<br />
Trenta giorni dopo si potrebbe rispondere: “Grazie, ci riusciamo<br />
benissimo da soli”.<br />
Come nei casi di femminicidio, l’assassino va cercato<br />
in famiglia, non certo all’esterno, fuori dalle mura amiche.<br />
Per la seconda volta nel giro di due anni abbiamo provato<br />
– hanno provato, piano con le pinte: condividere il lutto<br />
va bene, ma qui esistono responsabilità precise – ad ammazzarci,<br />
annientarci, farci radiare, cancellarci per sempre<br />
dal basket italiano. In maniera più soft e artigianale rispetto<br />
al primo delitto, che sembrava perfetto, ma ci hanno<br />
riprovato. In questi casi si dice ‘reiterazione del reato’, è<br />
il motivo che impedisce ai presunti assassini di godere<br />
della libertà provvisoria. Non sono coinvolte le stesse persone<br />
(forse), non si possono ipotizzare le stesse imputazioni<br />
(forse), qui ci troviamo sul crinale tra cialtroneria e<br />
coglionaggine (forse, e sarebbe il male minore), e se proprio<br />
dobbiamo sospettare una mente dietro al disastro bis,<br />
magari un colpo di coda del triste passato, tipo Macchia<br />
Nera strikes again, la reincarnazione non sembra così diabolica.<br />
Ma il risultato rischia di essere lo stesso. Usiamo<br />
il verbo ‘rischiare’ al presente, non al passato e al condizionale,<br />
perché anche se la reazione dei tanti che amano<br />
sinceramente la Mens Sana è stata pronta e lodevolissima<br />
sulla falsariga delle esperienze varesina e trevisana di<br />
azionariato popolare – un dieci e lode a imprenditori volenterosi,<br />
tifosi, ex giocatori e tecnici , zero spaccato a politici<br />
e amministratori<br />
pubblici, ormai qui si<br />
spara sulla Croce Rossa –<br />
non siamo ancora sicuri<br />
che la somma raccolta dal<br />
basso giorno dopo giorno<br />
sia sufficiente a colmare il<br />
buco nero nel bilancio.<br />
Non si tratta di una grande<br />
cifra, ma del resto nel<br />
nostro territorio non ci<br />
sono grandi sponsor potenziali,<br />
e allora si dovrà<br />
guardare ben al di fuori<br />
della città murata e delle<br />
Masse, lasciando perdere<br />
il mito rovinoso dell’autosufficienza<br />
(la guida del<br />
Monte dei Paschi sembrava<br />
dovesse essere compito<br />
del Sistema Siena alias<br />
Groviglio Armonioso, s’è<br />
visto il risultato). Servirà? Purtroppo non c’è la coda di<br />
dottori davanti al reparto rianimazione in cui è ricoverata<br />
la pallacanestro italiana, povera e malata perché ignorata<br />
dalle televisioni e dalle cordate finanziarie che dovrebbero<br />
portare soldi e invece si mostrano interessate solo al<br />
calcio. Sì, lo sappiamo: gli altri, gli stranieri, sono cattivi<br />
e ingenerosi, ma conviene guardare anche in casa nostra.<br />
Ci siamo accorti da mo’ che alla voce basket, e non solo a<br />
quella, c’è troppa gente impegnata a remare contro. Meschini<br />
calcoli politici, gelosie, insofferenze varie di case<br />
madri che preferiscono soffocare nella culla un figlio<br />
quando questo rischia di poppare anche il latte dei fratelli.<br />
Troppa gente che già ai tempi del primo audace colpo<br />
dei soliti noti non poteva non sapere, non poteva ignorare<br />
bilanci clamorosamente truccati, ma trovava conveniente<br />
far finta di nulla. E poi, certe incredibili cortine fumogene,<br />
certe difese ridicole di ciò che è senza dubbio indifendibile.<br />
Su un quotidiano la notizia della richiesta di risarcimento<br />
di oltre 33 milioni di euro all’ex presidente<br />
della Mens Sana Basket e ai componenti del Cda e del<br />
collegio sindacale della società da parte dal curatore fallimentare<br />
della società, è stata commentata da un cronista<br />
con l’aggettivo ‘esagerato’. Seguito dalla chiosa: “in fin dei<br />
conti, ci ha fatto vincere tanto...”. I regimi totalitari trovano<br />
sempre qualche tardivo laudatore non si sa fino a che<br />
punto interessato, magari mosso solo dal ‘caro ideal’. Nel<br />
dopoguerra c’era a Roma un giornalista scrittore molto di<br />
destra che non perdeva occasione per rimpiangere il ventennio.<br />
Lo chiamavano ‘l’ultima raffica di Salò’.<br />
Lo striscione esibito in curva durante lo sciopero del tifo<br />
messo in atto nel primo tempo di Mens Sana-Agrigento<br />
[marzo 2016]<br />
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