11.03.2016 Views

MESESPORT marzo2016

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

calcio / mario ciani<br />

Continua la mattanza a danno<br />

dei bianconeri che non riescono più<br />

a vincere nonostante la necessità<br />

di fare punti per la salvezza<br />

Siena,<br />

il finale che<br />

non t’aspettavi<br />

Chi ha pensato, almeno una volta, che il peggio fosse ormai<br />

alle spalle, non aveva ancora visto la Robur di Macerata. Il<br />

tutto nonostante le belle parole spese durante la settimana<br />

per risvegliare l’orgoglio di una squadra che dal rotondo successo<br />

sul Foggia al pareggio interno con la capolista sembrava aver avviato<br />

un percorso di… riconciliazione con l’ambiente, dopo le garanzie<br />

avute anche dall’arrivo della nuova azionista di maggioranza.<br />

Ma qui non è questione di stipendi pagati o non pagati, di prospettive<br />

che ci sono o non ci sono: i problemi veri sono i limiti strutturali<br />

di un gruppo che non è mai andato più in là di due vittorie<br />

consecutive, accontentandosi tutte le volte del minimo sindacale che<br />

la categoria, con la sua pochezza, garantiva a tutte le squadre. Evidentemente<br />

troppo poco, perché anche quelle con meno blasone e<br />

potenzialità (c’è bisogno di fare qualche nome?) contro i bianconeri<br />

sono andate sul velluto sospinte da una carica nervosa e da una<br />

rabbia agonistica che Carboni stesso non ha mai visto negli occhi dei<br />

suoi ragazzi. Noi siamo quelli ‘che ci manca la cattiveria sotto porta’<br />

(perché in difesa no?), si è sempre detto, come se la soluzione di tutti<br />

i problemi fosse la cattiveria fine a se stessa. Invece ci manca aggressività,<br />

grinta, determinazione, soprattutto concentrazione , oltre<br />

che ritmo e senso della posizione. Perché non si analizzano sconfitte<br />

come quella col Rimini dove, a fronte dei 16 punti conquistati dai<br />

bianconeri nelle precedenti otto gare, gli adriatici, che ne avevano<br />

fatti appena 4, ci sono passati letteralmente sopra? Eppure quei numeri<br />

qualcosa dovevano rappresentare: magari che la Robur era<br />

semplicemente superiore. Ma questa vera o presunta superiorità in<br />

campo non si è vista, come non si è vista con quel Tuttocuoio che è<br />

riuscito ad inserire il blitz del Rastrello in mezzo a 8 sconfitte e due<br />

soli punti all’attivo in 11 gare! Dice: la squadra non regge la pressione<br />

dell’ambiente… Ma quale pressione, se i tifosi prima di sbottare<br />

ci hanno pensato mille volte e solo presi dall’esasperazione si<br />

sono fatti sentire. La verità è che tutta questa gente (in 32 sono scesi<br />

finora in campo), non è mai diventata una squadra e meno che mai<br />

dopo il mercato di gennaio.<br />

Poi c’è la storia dell’atteggiamento che qualche avversario ha trovato<br />

perfino diverso da quello dell’andatra: come mai? Di cosa ha bisogno<br />

per esprimersi al meglio questa squadra e cosa gli può dare<br />

Carboni, sinceramente prostrato dopo l’ultima figuraccia di Macerata?<br />

Se è una questione di stimoli (si è sentita anche questa), non è<br />

sufficiente vestire la maglia di una squadra che vanta una storia<br />

lunga 112 anni e si è fatta onore per nove nella massima serie? O<br />

forse di stimoli ne trovano di più avversari come il Santarcangelo, la<br />

Lupa Roma o lo stesso Tuttocuoio? Perché se qualcuno scrive che la<br />

Robur a Rimini ha giocato senza cuore, non vuol dire semplicemente<br />

mancanza di impegno, vuol proprio dire… senza cuore. La sensazione<br />

che si ha di fronte a un tiro troppo molle, a un passaggio mancato<br />

o improbabile, in assenza di reattività ecc.<br />

E poi c’è il problema dei problemi: la convinzione che il più grosso<br />

sia quello dell’attacco che segna poco, mentre i numeri dimostrano<br />

che la questione vera è quella della difesa. Una difesa che<br />

resta sempre fra le migliori in assoluto, ma se i 27 gol al passivo vengono<br />

spalmati sulle 25 partite giocate fino ad oggi, è come se la<br />

Robur scendesse in campo sempre sullo 0 a 1. Va da sé che un attacco<br />

in grado di andare 50 volte in rete compenserebbe questo<br />

handicap, ma l’equilibrio non è decisamente il piatto forte di questa<br />

squadra.<br />

Passando invece alla curiosità, è interessante osservare come a parità<br />

(o quasi) di partite giocate - Atzori 13, Carboni 12 – entrambi<br />

hanno totalizzato 17 punti. O se vogliamo, con la prossima partita<br />

interna contro il Pontedera il tecnico aretino è in grado di superare<br />

il suo predecessore.<br />

Per chiudere: in casa contro il Foggia (a proposito: senza una immediata<br />

inversione di marcia addio finale di Coppa…), il presidente<br />

Ponte non ha resistito alla tentazione di presentare la nuova azionista<br />

di maggioranza Anna Durio. Peccato. A nostro avviso l’evento<br />

meritava un appuntamento specifico, scevro dalle polemiche che da<br />

mesi coinvolgono lo stesso Ponte e una parte della tifoseria. Ci conforta<br />

invece la constatazione che l’imprenditrice ligure, unica nella<br />

storia di questa società, il suo primo pensiero l’abbia rivolto alla necessità<br />

di mettere mano ai nuovi campi di gioco. Un segnale di novità<br />

che va apprezzato e sostenuto.<br />

« Anna Durio in tribuna al Franchi in mezzo al figlio Federico e al nuovo dg Amato »<br />

[marzo 2016]<br />

4

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!