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MESESPORT marzo2016

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calcio / luca luchini<br />

Fra la squadra che non riesce ad alzare la testa e la società in balia di cambiamenti ancora non ufficializzati<br />

La Robur in mezzo al guado<br />

Una squadra senza né capo, né coda, una società che naviga (almeno<br />

al momento) senza una dirigenza in grado di prendere decisioni<br />

e programmare il futuro, un allenatore che dopo un paio<br />

di settimane che si negava ai cronisti riappare per scusarsi e dichiararsi<br />

‘mortificato’ di quello che i suoi ragazzi hanno combinato sul campo.<br />

Questo lo scarno e triste riassunto della debacle di Macerata, degna<br />

conclusione di un periodo che ha visto i bianconeri sconfitti e quasi umiliati<br />

da formazioni di ben scarso valore quali Rimini e Santarcangelo.<br />

Abilissima nel risuscitare gli avversari di turno, con il pareggio con la<br />

Spal la Robur aveva forse illuso pubblico e critica mascherando i tanti<br />

difetti di una formazione che più raffazzonata di così non si poteva comporre.<br />

Nella gara con la capolista, infatti, i ferraresi avevano creato perlomeno<br />

tre-quattro nitide occasioni da rete, fortunatamente sciupate<br />

nella fase conclusiva, mentre la Robur non si era resa mai pericolosa.<br />

La realtà è che il gruppo affidato a Carboni, nonostante alcune affermazioni<br />

di Ponte, sembra sensibilmente peggiorato rispetto a quello<br />

che aveva iniziato la stagione e che assemblare dieci nuovi giocatori giovani<br />

e inesperti, alcuni non allenati e non abituati a sostenere lo stressante<br />

ritmo del campionato<br />

e sicuramente non<br />

prime scelte, e sperare di<br />

migliorare sarebbe stato<br />

un vero miracolo. E la nostra<br />

città non sembra più,<br />

da tempo e non soltanto in<br />

campo sportivo, luogo che<br />

le divinità decidono di privilegiare<br />

per eventi soprannaturali.<br />

Se la dirigenza ha quindi<br />

gravi colpe nell’aver superficialmente<br />

apposto i cartelli<br />

dei saldi, ‘si svuota lo<br />

spogliatoio per ringiovanire l’ambiente’ (ma in realtà solo per risparmiare),<br />

altrettante responsabilità ha mister Carboni nell’aver accettato<br />

supinamente tutto quello che il convento passava. E a nulla serve, adesso,<br />

chiedere scusa ai tifosi (Carboni) o dichiararsi ‘senza parole’ e riversare<br />

la colpa sui giocatori dicendo che ‘non hanno alibi’ (Ponte).<br />

A questo punto resterebbe il mistero della brillante vittoria di Coppa<br />

con il Foggia, ma forse la risposta è più semplice di quanto sembri. Gli<br />

impegni di Coppa Italia sono da sempre sottovalutati, il Foggia è arrivato<br />

a Siena con una formazione molto rimaneggiata ed è probabilmente rimasto<br />

sorpreso da una squadra che veniva da risultati disastrosi e che è<br />

riuscita in una sola partita (fra l’altro con quasi tutte le seconde linee) a<br />

concretizzare quello che in un campionato non era mai riuscita a fare.<br />

La riprova l’avremo nell’incontro di ritorno, quando i bianconeri dovranno<br />

dimostrare di avere almeno quell’amor proprio e quella cattiveria<br />

agonistica che permettano loro di raggiungere una finale che al momento<br />

sembra l’unico obiettivo accettabile della stagione.<br />

Adesso dovremmo passare alle note liete, visto che almeno per qualche<br />

mese non parleremo più di debiti e punti di penalizzazione come<br />

eravamo abituati a fare, ma purtroppo<br />

non tutto anche in questo<br />

campo pare filare liscio.<br />

La famiglia Durio-Trani dovrebbe<br />

essere la nuova proprietaria<br />

della Robur, ma per adesso<br />

si è limitata a semplici dichiarazioni,<br />

alcune delle quali hanno<br />

già sollevato robuste polemiche<br />

fra la tifoseria. Ponte, che non<br />

sappiamo se a giugno continuerà<br />

a far parte (ed eventualmente<br />

con quale ruolo) della società, vista la precarietà del suo ruolo, non sembra<br />

poter prendere decisioni che riguardano il futuro. Il direttore tecnico<br />

Giuseppe Materazzi, stando a dichiarazioni rilasciate da personaggi<br />

influenti senza che nessuno le abbia smentite, sarebbe stato ‘allontanato’,<br />

ma figura ancora nell’organico ufficiale a differenza del figlio Matteo<br />

che, pur privo di qualsiasi titolo che possa accreditarlo in tale ruolo,<br />

va a dare spiegazioni ai tifosi e rilascia interviste.<br />

Del consiglio di amministrazione, oltre al presidente,<br />

fa parte solo Pietro Mele, fino a pochi<br />

giorni fa uomo base della gestione Ponte e finanziatore<br />

non marginale, che pare essere stato<br />

definitivamente tagliato fuori dai giochi come i<br />

soci di minoranza, alcuni dei quali presentati recentemente<br />

in pompa magna. Nel frattempo il<br />

direttore generale Amato, sicuramente chiamato<br />

per altri compiti e a molti non gradito per i<br />

suoi trascorsi professionali a fianco di Mezzaroma<br />

(il cui solo nome a Siena evoca momenti di repulsione),<br />

dichiara apertamente che lei di calcio<br />

non ne capisce nulla. Ciliegina sulla torta, per aumentare<br />

il caos esistente, le dimissioni da addetto<br />

stampa di Gigi Rossetti per motivi che al momento non conosciamo.<br />

E allora viene naturale domandarsi chi stia progettando il futuro della<br />

Robur. Chi può prendere decisioni tecniche se le cose dovessero precipitare?<br />

Non sarebbe il caso di sfruttare queste ultime settimane di campionato,<br />

che se non si avrà un cambio di marcia si preannunciano come<br />

una lenta triste agonia, per gettare le basi di un onorevole futuro? La<br />

speranza è che il giovane Trani, che si è presentato evidenziando serie e<br />

legittime ambizioni di futuro primo attore, si stia già muovendo in silenzio,<br />

con l’augurio che si faccia affiancare da persone oneste e competenti<br />

che possano compensare la sua logica inesperienza.<br />

L’unica notizia buona è che finalmente sembra si stia davvero pensando<br />

a campi di allenamento e centro sportivo, augurandoci che questa<br />

realizzazione, che sicuramente stuzzicherà appetiti economici e politici,<br />

non si trasformi in un nuovo boccone avvelenato di cui non<br />

abbiamo davvero bisogno!<br />

« I bianconeri nel dignitoso confronto con la Spal »<br />

[marzo 2016]<br />

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