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La Toscana Giugno (1)

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Silvia Baldacci<br />

Il Percorso immaginifico della giovane artista<br />

fiorentina in mostra alle Giubbe Rosse<br />

di Daniela Pronestì<br />

Sovvertire le regole del visibile per immaginare un mondo in cui l’impossibile<br />

diventa realtà grazie al potere della fantasia: potrebbe essere questo<br />

il sottotitolo della mostra Percorso immaginifico che dal 12 giugno al 1º<br />

luglio vede Silvia Baldacci esporre alle Giubbe Rosse di Firenze. Dopo una<br />

formazione avvenuta nel segno della tradizione, la giovane pittrice fiorentina ha indirizzato<br />

la sua ricerca verso un registro pittorico d’impronta onirico - fantastica. Una<br />

scelta maturata alla fine di una breve ma profonda immersione nei generi classici<br />

della pittura: natura morta, paesaggio e ritratto. Da questa prima fondamentale esperienza,<br />

Silvia Baldacci ha tratto i fondamenti di un linguaggio figurativo solido e rigoroso,<br />

sulle cui basi ha costruito un lessico visivo che cattura la realtà nelle sue linee<br />

essenziali di forma e di senso. <strong>La</strong> mostra alle Giubbe Rosse offre uno spaccato sulle<br />

diverse tappe del suo percorso creativo fino ad oggi, dimostrando come per mezzo<br />

di un progressivo affinamento degli strumenti formali la nostra artista sia riuscita a<br />

formulare una cifra stilistica originale e riconoscibile. Un passaggio avvenuto nel giro<br />

di pochi anni, durante i quali lo studio del disegno e l’esercizio del colore sono stati al<br />

contempo una mèta ed uno steccato da superare per giungere ad una sintesi espressiva<br />

del tutto personale. Una semplificazione operata sia sulla forma che sul colore,<br />

restringendo il campo dell’immagine a pochi semplici dati figurali reiterati in differenti<br />

combinazioni e distribuiti sulla tela in un’armonica composizione cromatica. Un alfabeto<br />

minimale per l’esiguità degli<br />

elementi di cui si compone, anche se<br />

ricco di suggestioni che richiamano<br />

le atmosfere immaginifiche proprie<br />

dell’infanzia e la magia di un universo<br />

governato dalla fantasia. Due<br />

dimensioni che stravolgono i tradizionali<br />

criteri della rappresentazione<br />

pittorica per ritrovare la semplicità<br />

e la purezza dello sguardo infantile.<br />

Inoltrandosi nei territori del fantastico,<br />

Silvia Baldacci riscopre, quindi,<br />

la meraviglia di un mondo osservato<br />

con stupore, come attraverso gli<br />

occhi di un bambino. Un mondo alla<br />

rovescia, dove il capovolgimento<br />

del naturale ordine delle cose crea<br />

inattese armonie tra forma, colore e<br />

spazio: venuta meno ogni gerarchia<br />

tra l’alto e il basso e tra il dentro e<br />

il fuori, tutti gli elementi si dispongono<br />

nello spazio dipinto seguendo<br />

il libero dettato dell’immaginazione.<br />

Un universo visionario popolato di<br />

L'abbraccio del sole, 2015, olio su tela<br />

Sol levante, 2015, olio su tela<br />

apparizioni colorate - alberi, case, cieli e mari - che indicano una fuga dalla realtà<br />

e dai suoi percorsi obbligati per abbandonarsi all’incanto di un racconto sospeso tra<br />

favola e sogno. Sottrarsi alla gravità del mondo, alle sue contraddizioni ed insensatezze,<br />

facendo appello al gioco, all’ironia e alla leggerezza: una scelta che è anche<br />

un monito da parte dell’artista, un segno evidente della piccola grande rivoluzione<br />

messa in atto attraverso la sua pittura.<br />

Il casale sul mare, 2015, olio su tela<br />

Terra marina, 2015, olio su tela<br />

Silvia Baldacci<br />

Ènata nel 1972 a Firenze, dove si è diplomata<br />

al Liceo Linguistico e si è specializzata nel settore<br />

della moda. Dopo alcune esperienze lavorative,<br />

ha deciso di dedicarsi unicamente alla passione<br />

per il disegno e per la pittura. Una sensibilità<br />

ereditata dal padre antiquario, grazie al quale, fin<br />

da bambina, ha approfondito la sua conoscenza artistica.<br />

Dopo essersi avvicinata alla pittura venatoria<br />

su suggerimento di un amico e committente, ha ampliato<br />

la sua ricerca frequentando un corso di pittura<br />

presso la “Bottega dell’Arcimboldo” a Firenze, dove<br />

ha studiato la tecnica del tratteggio a grafite. Dal<br />

pittore Mauro Sarti, suo caro amico, ha appreso la<br />

raffinatezza tecnica che le ha permesso di perfezionare<br />

lo stile. Due anni fa ha deciso di abbandonare<br />

la vena classica dei primi lavori per sperimentare<br />

un nuovo percorso espressivo, tutto affidato alla<br />

semplicità delle forme e alla freschezza del colore<br />

attraverso cui evocare una dimensione dove realtà e<br />

sogno si fondono. Nel 2015 ha esposto in personale<br />

a Piacenza presso lo spazio espositivo Libertà 6.<br />

www.artlynow.com/silviabaldacci<br />

www.bighunter.it/silviabaldacci<br />

balda.ia.72@gmail.com<br />

Silvia Baldacci<br />

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