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La Toscana Giugno (1)

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L’Annunciazione<br />

di Filippo Lippi<br />

Restaurata grazie alla Fondazione Friends of Florence,<br />

è tornata nella Chiesa di San Lorenzo<br />

di Monica Bietti<br />

Forse non tutti sanno che esiste a Firenze la meravigliosa<br />

Fondazione Friends of Florence che con grande passione si<br />

fa carico di restituire alla città e al mondo intero opere di<br />

grande qualità che il tempo ha sciupato o reso illeggibili.<br />

<strong>La</strong> presidente è Simonetta Brandolini D’Adda, donna di grande stile<br />

e sensibilità che ha patrocinato il restauro della magnifica tavola di<br />

Filippo Lippi tornata il 9 giugno nella chiesa di San Lorenzo. Sapientemente<br />

restaurata da Lucia Biondi per la parte pittorica e da Roberto<br />

Buda per la parte lignea, sotto il mio occhio attento, l’Annunciazione<br />

ha ritrovato il suo antico splendore.<br />

<strong>La</strong> tavola dipinta da Filippo Lippi per la cappella della famiglia Martelli,<br />

è nota in tutto il mondo come uno dei capolavori del Rinascimento<br />

fiorentino. <strong>La</strong> cappella fu edificata per volontà di Niccolò Martelli, che<br />

fu tra i primi patrocinatori della ricostruzione della basilica, mentre<br />

il dipinto, essendo Niccolò ormai defunto, dovette essere commissionato<br />

dai suoi eredi. Sono in corso ricerche che potranno fornire<br />

nuove conoscenze circa la committenza e la singolare morfologia del<br />

Annunciazione dopo il restauro<br />

Annunciazione. Particolare della Madonna prima del restauro<br />

dipinto, composto da due parti divise al centro tratte dallo stesso tronco di pioppo, ma<br />

lavorate in maniera diversa, tanto da far pensare che fossero nate per essere usate<br />

come ante.<br />

L’Annunciazione presenta a destra la Vergine in piedi, sorpresa ed emozionata all’annuncio<br />

dell’Arcangelo Gabriele, mentre sulla sinistra sono dipinti due angeli la cui presenza<br />

è legata a testi patristici nei quali essi sono testimoni dell’Incarnazione. Sempre<br />

da sinistra, da un’architettura in ombra, proviene la colomba dello Spirito Santo, che va<br />

verso destra, dove tutto è pervaso di luce.<br />

In primo piano è raffigurata una brocca di vetro trasparente contenete acqua. Come il<br />

raggio di luce attraversa il vetro della brocca così il raggio di luce divina attraversa la<br />

giovane Vergine Maria rendendola madre. <strong>La</strong> vigna che si vede nell’hortus conclusus,<br />

completa con l’acqua raccolta dalla Madonna al pozzo, che appare sullo sfondo a destra,<br />

il rituale eucaristico in cui il vino e l’acqua rappresentano la duplice natura umana<br />

e divina del Cristo.<br />

<strong>La</strong> predella raffigura tre episodi della vita di San Nicola: al centro l’elemosina alle tre<br />

fanciulle povere, a destra il miracolo della resurrezione di tre giovani, a sinistra il Santo<br />

Vescovo che salva dall’esecuzione gli uomini ingiustamente condannati a morte. <strong>La</strong><br />

critica più recente vede nella predella un’opera eseguita dal Maestro di Pratovecchio<br />

o da Fra Carnevale, entrambi presenti nella bottega di Filippo Lippi negli anni Quaranta<br />

del secolo.<br />

Ancora una volta un tassello di bellezza è stato restituito alla città di Firenze grazie<br />

alla collaborazione sinergica di tutti gli enti coinvolti. Monsignor Marco Viola priore<br />

della Basilica di San Lorenzo Mitrato e l’ingegner Enrico Bocci Presidente dell’Opera<br />

Medicea <strong>La</strong>urenziana insieme alla Fondazione Friends of Florence si sono detti felici<br />

del risultato.<br />

Ora tocca a noi fiorentini tornare ad osservare da vicino questa “meraviglia” ed io mi<br />

auguro che siano tanti, tantissimi a farlo.<br />

40 L'Annunciazione di Filippo Lippi

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