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Massimo<br />
Nardi<br />
Dalla pittura alla<br />
poesia per ritrovare<br />
gli stimoli artistici<br />
Dipingeva fuori di notte con le candele sul cappello<br />
di Maria Grazia Dainelli<br />
Massimo Nardi ha fatto il pittore per quarantadue<br />
anni, portando la sua arte in giro per tutto il mondo,<br />
vincendo concorsi e mostre internazionali. Poi l’arte<br />
troppo moderna, (comprese le istallazioni), ha invaso<br />
ogni angolo del mondo e lui si è dissociato, avendo anche un’altra<br />
passione che praticava poco: la fotografia.<br />
Un sabato pomeriggio riceve a casa la visita di un amico fotografo,<br />
venuto per fare un cambio di oggetti: lui gli regalò un vecchio fucile e<br />
l'altro in cambio, una vecchio Canon 1D marck III, usata naturalmente.<br />
Da quel giorno non ha più smesso di fare fotografie.<br />
Ha fatto vari corsi per approfondire maggiormente la materia, uno<br />
anche con con Francesco Cito, famoso fotografo di guerra. Si è iscrit-<br />
Viene trovato morente sul letto dopo che si era sparato con una pistola<br />
Mentre dipinge il vaso di girasoli<br />
Spiegazioni del lavoro VanGogh<br />
ultimo atto 1887-1890<br />
Dentro l'osteria lancia un bicchiere di vino in faccia a Gauguin<br />
to ad un club fotografico (CREC Piaggio) riuscendo a togliersi alcune<br />
soddisfazioni.<br />
"Nella fotografia ho ritrovato la voglia di esprimere l’arte che avevo<br />
perduto con la pittura". Dopo alcuni anni di pratica fotografica, ha<br />
capito che la fotografia che più lo intrigava era la “street“, per raccontare<br />
la quotidianità della vita, i vizi, i pregi, l’arte e la curiosità<br />
della gente, con la sfida dello scatto unico per non perdere l’attimo.<br />
Da circa due anni sta praticando un tipo di fotografia molto personale:<br />
realizza i portfolio, costruendo completamente da solo il set<br />
fotografico.<br />
info@massimonardi.net<br />
Per questo portfolio, “Van Gogh-ultimo atto 1887-1890“, ci sono voluti<br />
sei mesi di lavoro. I primi tre mesi sono serviti per documentazione<br />
capillare della vita di Van Gogh, documentazione sull’abbigliamento<br />
dell’epoca, studio delle scenografie per renderle il più possibile simili<br />
all’epoca, procurarsi i materiali occorrenti e gli oggetti di arredo,<br />
studiare le pose, le espressioni dell’artista e sistemare le luci. Sono<br />
serviti quattro taccuini per gli appunti per la realizzazione di ogni<br />
singola foto e tre mesi di tempo per creare in maniera artigianale le<br />
scenografie, montarle, rismontarle per ogni singola fotografia.<br />
Sono stati fatti 1723 scatti per ottenere le 13 foto finali.<br />
In questo lavoro Massimo Nardi ha realizzato tutto da solo.<br />
È stato lo scenografo, il montatore, il truccatore, il costumista, l’addetto<br />
alle luci, l’attore, il fotografo. Il tutto realizzato rigorosamente<br />
con autoscatto di 10 secondi, infine anche il back stage.<br />
Massimo Nardi<br />
30 Massimo Nardi