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Quella natura 'morta'<br />
trasformata in un eterno presente<br />
<strong>La</strong> pittura di Marco Monatti<br />
di Luigi Del Fante<br />
Prima ancora di andare alla scuola elementare, la sua<br />
scuola originaria è stata la quotidiana presenza della<br />
bellezza che era sempre lì, ogni giorno schierata intorno<br />
a lui, nel centro storico dove abitava fin dalla nascita.<br />
Fondamentale per l'educazione della sua sensibilità artistica fu l'esempio<br />
del babbo, incisore così valente, da essere richiesto dalla<br />
Zecca dello Stato, a Roma; senza, tuttavia, che egli mai accettasse<br />
quell'incarico di prestigio che lo avrebbe tenuto lontano dalla sua<br />
Firenze.<br />
Fu proprio il padre a instillare in lui i primi semi artistici. Rubare con<br />
gli occhi, non stancarsi mai di osservare e osservare e osservare, con<br />
attenzione, con amore, con pazienza, i capolavori, ri-costruendone la<br />
genesi. Questo fu il primo ammonimento.<br />
Made in Florence, olio su tela, cm. 60x80<br />
Linfa, olio su tavola, cm. 40x40<br />
Egli lo accompagnava, la domenica, a visitare musei e gallerie dove,<br />
davanti alle singole opere d'arte, prendeva lo spunto per segnalare<br />
un particolare esecutivo, una struttura di chiaroscuro, un taglio di<br />
luce... e poi l'accenno alle tecniche dei vari artisti; soprattutto di Leonardo...<br />
forse il più profondo osservatore della natura e delle cose.<br />
Folgorante l'incontro con la “Medusa” di Caravaggio, agli Uffizi: la<br />
cosiddetta “rotella” con la testa recisa della Medusa, colta nell'istantanea<br />
e drammatica sorpresa/dolore, la tensione del volto, gli<br />
occhi sbarrati nell'urlo estremo, nel dinamismo cinematico delle<br />
serpi che si contorcono, nel groviglio dei loro corpi lubrìchi, con ef-<br />
Da Caravaggio, olio su tavola, cm. 50x70<br />
fetti lumistici di uno straordinario realismo.<br />
Da quel momento si fa strada in lui, sempre più forte, il convincimento<br />
del primato del disegno: tutto deve nascere da lì. Così, sotto<br />
lo sguardo attento del babbo, comincia a confrontarsi, dapprima con<br />
il lapis e poi con il bulino, acquisendo abilità che costituiranno l'ossatura<br />
portante di tutta la sua opera della maturità.<br />
Poi l'incontro con il surrealismo di Dalì, con la sua ricerca di una<br />
realtà non visibile, dove l'immaginazione crea visioni inconsce iperrealistiche.<br />
Nel 1973 vede alla UPIM un'offerta: cavalletto portatile e cassetta<br />
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Marco Monatti