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La Toscana settembre (3)

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Weekend a...<br />

Cerreto Guidi<br />

ti genuini di una terra tradizionalmente ospitale ed accogliente.<br />

Molto vivo e forte è il senso di appartenenza alla comunità, che si<br />

rende particolarmente visibile durante le manifestazioni rievocative<br />

a cui danno vita annualmente le quattro Contrade del paese e le<br />

numerose associazioni, attive nell’organizzazione di manifestazioni<br />

come “<strong>La</strong> Notte d’Isabella”, il “Palio del Cerro”, “Medicea”, “<strong>La</strong><br />

Via dei Presepi”, fino alle due feste,<br />

dal carattere squisitamente religioso,<br />

apprezzate dai cittadini ma anche dai<br />

moltissimi visitatori di altre provenienze,<br />

con grande partecipazione:<br />

l’Infiorata del Corpus Domini e la festa<br />

di Santa Liberata, patrona, insieme a<br />

San Leonardo, del paese. Elemento<br />

che contraddistingue Cerreto Guidi, e<br />

che ne rappresenta un forte elemento<br />

identitario, è la Villa Medicea, edificata<br />

da Cosimo I° dei Medici nella seconda metà del Cinquecento, diventata<br />

Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO come parte del<br />

ciclo denominato “Ville e giardini medicei in <strong>Toscana</strong>”.<br />

<strong>La</strong> villa era utilizzata come residenza di caccia della corte medicea<br />

(poco lontano si estende il “Barco reale mediceo”) e luogo di controllo<br />

del territorio, soprattutto del Padule di Fucecchio, un’ampia area<br />

umida, allora assai pescosa, le cui propaggini tutt’oggi si estendono<br />

nella parte bassa del territorio cerretese, costituendo un elemento<br />

paesaggistico di grande fascino, maggiormente apprezzabile se lo si<br />

attraversa con uno dei caratteristici “barchini”, rammentati spesso<br />

anche da Renato Fucini nei suoi racconti. Una grande ricchezza del<br />

nostro paese è la presenza di tante associazioni e persone disponibili<br />

al volontariato: le contrade, che tutto l’anno dedicano tempo libero<br />

ed energie ai loro ragazzi e all’organizzazione dei più importanti<br />

eventi legati storicamente al Comune, associazioni e parrocchie che<br />

svolgono la propria opera nei settori<br />

sociale, culturale, sportivo, commerciale<br />

e turistico e i volontari del progetto<br />

“Mi prendo cura del mio paese”,<br />

con il coinvolgimento anche dei ragazzi<br />

profughi per un esempio tangibile di<br />

accoglienza responsabile. A tutti loro<br />

esprimo un grande ringraziamento.<br />

Fondamentale è proseguire nell’ascolto<br />

delle esigenze di ogni cittadino di<br />

ogni parte del nostro Comune. Le assemblee<br />

pubbliche e gli incontri informali (“Un caffè con il sindaco”)<br />

sono state occasioni importanti per migliorare la conoscenza<br />

dei problemi e aggiornare sugli interventi. Ci impegneremo affinché<br />

il metodo di condivisione continui ad essere la costante di questa<br />

Amministrazione vicina al cittadino e disponibile all’ascolto e al confronto<br />

continuo. Dovremo continuare, pur nelle mille difficoltà quotidiane,<br />

con le energie di tutti, a promuovere lo sviluppo e la vivibilità<br />

del nostro paese, della qualità della vita, a valorizzare i talenti ed a<br />

creare maggiori opportunità di crescita, dignitosa e civile.<br />

Don Donato Agostinelli<br />

Nasce a San Bartolomeo in Gualdo in provincia di Benevento il 26 gennaio 1958.<br />

Viene ordinato diacono il 24 febbraio 1985 nella chiesa di San Frediano a Forcoli.<br />

Il 22 marzo 1985 viene ordinato sacerdote dal vescovo Mons. Paolo Ghizzoni nella<br />

Cattedrale di San Miniato. Successivamente svolge attività di sacerdote a Ceppato,<br />

Collemontanino, Parlascio. Nell’ottobre del 1987 diventa cappellano a Ponsacco<br />

e dal dicembre del 1995 è parroco a Cerreto Guidi. Al momento del suo arrivo, fu<br />

messo in guardia: avrebbe dovuto occuparsi amorevolmente della Santa Liberata,<br />

segno distintivo e vera e propria identità dei cerretesi.<br />

È stato molto bravo. Ha potenziato, consolidato e sviluppato il culto e la devozione<br />

verso Santa Liberata.<br />

Stefano Palatresi<br />

Cerretese D.O.C. Da sempre appassionato alla musica, si diploma al Conservatorio<br />

Luigi Cherubini di Firenze, diventa noto al grande pubblico nel<br />

1985 quando lavora alla trasmissione Quelli della notte. Nel 1987 è l’intrattenitore<br />

musicale della trasmissione "Ieri, Goggi e domani" su Raiuno. Nel<br />

1988 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte, classificandosi<br />

al secondo posto con il brano "Una carezza d’aiuto". Nei primi anni<br />

Novanta lavora con la sua orchestra in diversi programmi Rai, su TMC e<br />

sulle reti Fininvest. Nel 1995 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione<br />

Campioni, in un gruppo chiamato Trio Melody, di cui facevano parte anche<br />

Gigi Proietti e Peppino Di Capri, con il pezzo "Ma che ne sai (se non hai fatto<br />

il pianobar)", scritto da Claudio Mattone e piazzatosi 13º alla kermesse sanremese. Dal 1997 al 2001<br />

ha diretto l’orchestra alla trasmissione musicale di Rai 2 "Furore", condotta da Alessandro Greco ed<br />

in onda ogni venerdì in prima serata. Dal 2006 al 2008 dirige l’orchestra nella trasmissione "Piazza<br />

Grande", condotta da Giancarlo Magalli ed in onda dal lunedì al venerdì su Rai 2. Sempre in questo<br />

<strong>La</strong> cucina di Stefano<br />

Pinciaroli è un mix<br />

perfetto tra tradizione e<br />

innovazione.<br />

Il giusto compromesso<br />

che permette di creare dei<br />

piatti basati sui sapori<br />

tradizionali usando<br />

tecniche di cottura nuove.<br />

Tutto il processo di<br />

creazione dei piatti<br />

viene curato nei minimi<br />

dettagli, partendo da<br />

un'attenta selezione delle<br />

materie prime, fino ad<br />

arrivare alla bellissima<br />

presentazione finale.<br />

Cerreto Guidi<br />

Via Pianello val Tidone 41<br />

Tel. 0571.55.92.42<br />

info@ps-ristorante.it<br />

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