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La Toscana supplemento

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San Miniato e<br />

la Via Francigena<br />

di Giovanni Corrieri<br />

Foto di Aurelio Cupelli, Danilo Puccioni e Smartarc<br />

al servizio del Barbarossa, lo stesso Barbarossa si<br />

fermò a San Miniato nel 1178 e nel 1185.<br />

Come si può vedere in 400 anni San Miniato ha acquistato<br />

notevole importanza ma ancora deve fare i<br />

conti con San Genesio (o Vico Wallari) punto nevralgico<br />

per il controllo della viabilità, città importante<br />

dove proprio in quei tempi, nei primi giorni di novembre<br />

del 1198, dopo la morte di Federico I° e l’ascesa<br />

di Enrico IV al potere, veniva fatto “giuramento”,<br />

nella chiesa di San Cristoforo, fra le più importanti<br />

città toscane ed i rappresentanti di Papa Innocenzo<br />

III, sopra un importantissimo documento che prese il<br />

nome di “Lega Guelfa” o “Lega di San Genesio”. Era<br />

proprio Borgo San Genesio che controllava la viabilità,<br />

le “autostrade” di allora: l’asse nord-sud, cioè<br />

Un tratto della Via Francigena a San Miniato<br />

Non si può parlare di via Francigena a San Miniato senza aver prima<br />

dato un piccolo accenno storico.<br />

Le prime notizie su San Miniato risalgono al 783 quando un gruppo<br />

di sedici longobardi fondò in “loco detto Quarto” una chiesetta<br />

intitolata a questo martire sotto la giurisdizione del vescovo di Lucca, dedicata<br />

all’Assunta e suffraganea della vicina pieve di San Genesio. Intorno alla chiesa<br />

si sviluppò l’abitato. Nel X secolo si hanno le prime notizie di San Miniato<br />

“castello” e nel 994 sembra che vi abbia soggiornato papa Gregorio V diretto in<br />

Germania. Vista la sua posizione elevata l’imperatore Ottone I volle fortificarla<br />

dotandola di mura e già nell’XI secolo era sede di tribunale, di vicariato ed un<br />

centro per la riscossione dei tributi per il Sacro Romano Impero. <strong>La</strong> sua posizione<br />

e la sua equidistanza dalle maggiori città convinsero gli imperatori svevi a<br />

fare di San Miniato il loro centro di potere e di controllo di tutta la <strong>Toscana</strong>. Nel<br />

1172 vi soggiornò Cristiano da Magonza, arcivescovo e diplomatico tedesco<br />

San Miniato vista dalla Torre di Matilde<br />

Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio, San Miniato<br />

la Via Francigena, l’asse est-ovest, cioè la via Pisana, i<br />

fiumi Arno ed Elsa allora navigabili, quindi Borgo San<br />

Genesio aveva il controllo strategico del transito di tutta<br />

quelle zona. Anche Sigerico, arcivescovo di Canterbury,<br />

di ritorno da Roma dove aveva ricevuto il “pallium” della<br />

sua investitura, annota, nel 994, come XXII tappa “Sce<br />

Dionisii”. E qui la lotta fra queste due realtà; una, San<br />

Genesio, borgo già di notevole importanza e l’altro, San<br />

Miniato che l’importanza la stava acquisendo, cominciò<br />

a farsi veramente dura. <strong>La</strong> viabilità, che già si stava spostando<br />

verso la collina di San Miniato, ne fu da questa<br />

totalmente controllata fra la fine del XII e l’inizio del XIII<br />

secolo, poi la distruzione di San Genesio nel 1248 pose<br />

fine a tutte le contese.<br />

San Miniato divenne quindi punto nevralgico del pas-<br />

22 San Miniato e la Via Francigena

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