La Toscana supplemento
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Un anno di installazioni d’arte<br />
contemporanea a San Miniato<br />
Piazza del Bastione, Prato della Rocca, Loggetta del Fondo<br />
di Serena Di Paola<br />
Un anno pregno di opere d'arte a cielo aperto, capaci di<br />
catturare l'attenzione della cittadinanza e di arrivare<br />
talvolta dritte al cuore di coloro che, nonostante la freneticità<br />
della vita quotidiana, si sono soffermati ad ammirarle.<br />
San Miniato si conferma una città incline all'arte, aprendosi<br />
ora a quella contemporanea con l'intento di valorizzare due luoghi<br />
specifici del centro storico, piazza del Bastione e Loggetta del Fondo,<br />
al fine di trasformarli in vetrine permanenti per le varie installazioni.<br />
Tutti gli allestimenti sono stati finora possibili grazie al lavoro congiunto<br />
tra Fondazione San Miniato Promozione e amministrazione<br />
comunale, in collaborazione con Casa d'Arte San Lorenzo e C.R.A.<br />
(Centro Raccolta Arte), mentre ogni evento è stato curato dai noti<br />
animatori artistici sanminiatesi Filippo Lotti e Roberto Milani.<br />
Tutto è cominciato nel novembre 2015, quando in piazza del Bastione<br />
è stata accolta la scultura “Non è vero ma ci credo” firmata dall'artista<br />
livornese Christian Balzano. L'opera si presenta nelle forme di un<br />
Foto Veronica Gentile, Federica Antonelli, Serena Di Paola, Francesco Sgherri<br />
lenza del territorio”. <strong>La</strong> scultura, datata al 2008, è rimasta esposta fino<br />
a gennaio, anticipando la mostra “A pelle viva” di Balzano ospitata a<br />
Palazzo Grifoni nella scorsa primavera, con la prestigiosa curatela dell'ex<br />
direttore del Museo Pecci di Prato Marco Bazzini.<br />
A dicembre 2015 e per circa un mese l'arte è giunta pure sul prato della<br />
Rocca con la scritta “Restiamo umani” dell'artista pisano Stefano Tonelli.<br />
Tredici lettere bianche, rialzate da terra, per una lunghezza di circa 20<br />
metri, realizzate con un carattere tipografico semplice affinché potesse<br />
essere comprensibile a tutti. Il materiale è povero, il polistirolo, ma ad<br />
essere di grande valore è il significato intrinseco dell'opera: divulgare un<br />
messaggio di pace e fratellanza per far capire che al mondo siamo tutti<br />
parte di una stessa grande famiglia. “<strong>La</strong> scritta è stata presente anche in<br />
altre piazze d'Italia e i vari spostamenti hanno danneggiato le lettere in<br />
più parti - spiega Tonelli -. Queste increspature, però, non sono state riparate,<br />
bensì colorate d’oro. L'opera si fa, così, portatrice di un significato<br />
aggiuntivo: non dobbiamo nascondere le ferite della vita, bensì valorizzarle,<br />
perché grazie a queste possiamo crescere a superare gli ostacoli<br />
futuri”. “Restiamo umani”, quindi, anche per ricordarci come dai momenti<br />
Piazza del Bastione di San Miniato con il "toro" di Christian Balzano<br />
Non è vero ma ci credo, Christian Balzano<br />
imponente toro sdraiato supino, con le zampe alzate. Una posizione<br />
in grado di destare non poca curiosità nei passanti che, con ironia<br />
e un pizzico di scaramanzia, ne hanno colto l'essenza benaugurale.<br />
Come ha spiegato l'artista, infatti, “il toro potrebbe sembrare caduto<br />
a terra, ma in realtà è stato così creato<br />
per invitare le persone a toccarne le<br />
parti basse e dare, di conseguenza, il<br />
via ad un rito portafortuna”. “Il toro -<br />
dice il sindaco di San Miniato Vittorio<br />
Gabbanini - s'innalza anche a simbolo<br />
della produttività dell’industria e<br />
dell’artigianato locale quale immagine<br />
ed emblema del ciclo produttivo<br />
conciario, eccellenza indiscussa a<br />
livello internazionale. Perciò è stato<br />
fortemente voluto dall’amministrazione<br />
comunale in concomitanza con la<br />
45^ Mostra del Tartufo, altra eccel-<br />
Lo svelamento della Grande Aurora di Franco Mauro Franchi. Roberto<br />
Milani, Filippo Lotti, il sindaco Vittorio Gabbanini e l'artista<br />
più bui si possa comunque intravedere una luce di speranza.<br />
Dopo l'apprezzato toro di Balzano, in piazza del Bastione è arrivata<br />
la “Grande Aurora” di Franco Mauro Franchi, da fine gennaio a metà<br />
maggio. Creata in vetroresina nel 1994, la scultura risalta un corpo<br />
femminile abbondante e armonioso, le<br />
cui forme sembrano emergere e fondersi<br />
con il paesaggio circostante. “Un<br />
lavoro sicuramente tra i più rappresentativi<br />
dell’artista livornese - dice<br />
Filippo Lotti - che racchiude appieno<br />
la sua poetica e l'essenza dell'iconografia<br />
artistica, velando una citazione<br />
oltremodo intima a sua moglie Aurora.<br />
Donna, madre, una Venere fuori dai<br />
canoni stereotipati dell’avvenenza ma<br />
di una bellezza disarmante”. “Le figure<br />
femminili di Franchi - aggiunge Roberto<br />
Milani - sono opulente, pensose ed<br />
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Installazioni d'arte a San Miniato