FuoriAsse #18
Officina della Cultura
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GC - «Teorema», rivista sarda di Cinema.<br />
Forse siete l’unica rivista che precisi nel -<br />
la testata la propria appartenenza territoriale.<br />
La precisazione non è turistica,<br />
ma intende stabilire delle precise intenzioni<br />
di appartenenza culturale, dedicandosi<br />
al cinema sardo (ma non solo).<br />
Eppure nel vostro nuovo numero, Bepi<br />
Vigna lamenta quella che per lui è una<br />
“ossessione della sardità”, che rischia di<br />
virare le buone intenzioni verso un protezionismo<br />
che, in ambito cinematografico<br />
e non solo, tende ad isolare ancor di<br />
più un intero territorio. Ci può raccontare,<br />
intanto, come nasce l’esperienza di<br />
«Teorema» e come risponde alle parole di<br />
Vigna?<br />
ER - «Teorema» è nata nel 2005, allora<br />
in formato cartaceo, in un momento in<br />
cui sembrava necessario e utile riflettere<br />
anche di cosa stava accadendo nella nostra<br />
regione dal punto di vista cinematografico.<br />
Erano gli anni in cui ci fu un<br />
vero e proprio “risveglio” creativo in questo<br />
settore artistico. Dopo decenni in<br />
cui, prevalentemente, i film d’ambiente<br />
sardo erano stati poco numerosi e, in<br />
genere, firmati da autori non isolani, in<br />
quegli anni, registi, sceneggiatori, tecnici<br />
sardi, formatisi nei modi più diversi,<br />
diedero vita a lungometraggi, cortometraggi,<br />
che segnarono una situazione<br />
speciale denominata da Goffredo Fofi,<br />
probabilmente esagerando, “il nuovo cinema<br />
sardo”. A questo, si aggiunga lo<br />
sforzo della Regione per dare alla luce<br />
una legge cinema (tra le prime in Italia)<br />
che desse dei criteri ai finanziamenti, al<br />
sostegno culturale e organizzativo delle<br />
produzioni girate in Sardegna. Con i<br />
miei compagni di fatica (Vigna, Antonello<br />
Zanda, Tore Cubeddu e Massimo Spiga)<br />
volevamo essere l’anima critica di<br />
quel “movimento”, usando il commento<br />
e l’analisi, mai l’approccio “buonista”.<br />
Poi, non volevamo fare una rivista di<br />
cinema sardo, ma una rivista “sarda” di<br />
cinema, come per dire veniamo dalla periferia,<br />
ma vogliamo parlare della settima<br />
arte nella sua complessità e globalità.<br />
Peraltro, la prima pagina del primo<br />
numero vedeva la ripresa delle riflessioni<br />
di Martin Scorsese su Banditi a Orgosolo,<br />
un’opera che è tuttora un riferimento<br />
per gli autori sardi (anche per<br />
superarne la struttura formale e ideologica,<br />
eventualmente), ma pure per qualsiasi<br />
filmaker nel mondo. Dopo una pau -<br />
sa dovuta a questioni economiche, ritorniamo<br />
ora nella forma on line. Il progetto<br />
pare riuscito e noi, in redazione, continuiamo,<br />
nello stesso tempo, ad avere<br />
un linea teorica, ma anche giuste diversità<br />
per quanto riguarda alcuni argomenti.<br />
GC - Non solo «Teorema», ma anche<br />
Babel Film Festival, Concorso Internazionale<br />
per il cinema delle lingue minoritarie.<br />
Una rassegna che non si limita a<br />
proporre solo cinema sardo, ma che, come<br />
ben evidenzia il sottotitolo della manifestazione,<br />
apre i suoi orizzonti verso<br />
il cinema italiano e internazionale parlato<br />
in lingua o dialetto. Può farci una bre-<br />
http://teoremacinema.com/<br />
FUOR ASSE<br />
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