FuoriAsse #18
Officina della Cultura
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curando nuovi reportage, sempre per<br />
«Life». Due in particolare sono qui,<br />
davanti a me: il reportage su un medico<br />
di campagna e quello su una levatrice di<br />
colore. Smith è fotografo caparbio e ostinato.<br />
Segue il medico e la levatrice per<br />
settimane, e gli scatti che ne ricava sono<br />
meravigliosi. Riesce a immortalare i loro<br />
sforzi, la loro stanchezza, la loro lotta<br />
quotidiana, e su tutto la loro umanità. Il<br />
medico è ritratto nella sua fatica, intento<br />
a bere una tazza di tè, lo sguardo perso<br />
nel vuoto, o mentre applica punti di<br />
sutura, stravolto e sudato. La levatrice<br />
consola un uomo disperato che piange,<br />
o fa nascere un bambino, circondata sol -<br />
tanto da povertà e disperazione. Vestiti<br />
consumati, coperte logore. Un inferno<br />
assai diverso dalla guerra, ma pur sempre<br />
un inferno. Il reportage che mi colpisce<br />
di più è quello su Minimata, in Giappone.<br />
Smith vi si era recato per documentare<br />
l’inquinamento di mercurio nel<br />
mare, causato dagli scarichi della Chisso<br />
Chemical Company. Centinaia di<br />
persone erano diventate storpie, in un<br />
periodo in cui ancora non si aveva consapevolezza<br />
dei danni ecologici che quel<br />
settore del mondo industriale stava provocando.<br />
Devastanti le fotografie, che ritraggono<br />
i terribili effetti sull’uomo, da<br />
non riuscire più a trattenere le lacrime.<br />
Ammiro la forza di quest’uomo, e allo<br />
stesso tempo mi scopro terrorizzata davanti<br />
a quello che l’umanità è in grado di<br />
provocare. Lo scatto Tomoko nella vasca<br />
da bagno mostra una bambina deformata<br />
mentre fa il bagno tra le braccia della<br />
madre. E non ci sono parole per descrivere<br />
una fotografia così amara, terribile,<br />
e meravigliosa. Così mi metto qui, sul<br />
divano centrale, ripercorrendo tutti gli<br />
scatti e cercando la forza per andare via.<br />
Sopra mi aspetta la confusione di Milano,<br />
di un sabato pomeriggio qualsiasi,<br />
che non ho voglia di affrontare. Ho bisogno<br />
di stare qui ancora un po’. La profondità<br />
di queste foto colma ogni vuoto,<br />
nonostante il dolore.<br />
©The Heirs of W. Eugene Smith<br />
W. Eugene Smith, The Walk to Paradise Garden, 1946<br />
FUOR ASSE<br />
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Istantanee