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FuoriAsse #18

Officina della Cultura

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©Matt Black<br />

riore a chiunque nella lotta. Occorreva<br />

qualcosa di diverso, bisognava smascherare<br />

la sua finta follia con uno stratagemma.<br />

Ma quale?<br />

In quel preciso istante Telemaco emise<br />

un vagito tra le braccia di Penelope. Il<br />

vagito si conficcò in mezzo ai pensieri<br />

del messaggero filiforme come un cuneo<br />

di legno duro tra le fessure di un tronco<br />

ancora tenero.<br />

Ulisse continuava a spingere l’aratro,<br />

era quasi alla fine del campo ormai<br />

bianco per il sale sparso ovunque. Fece<br />

per girare i buoi, ma si accorse che per<br />

terra, immediatamente davanti agli animali,<br />

c’era Telemaco in fasce; ancora un<br />

passo e l’avrebbe ucciso. Se invece si<br />

fermava, dimostrando di non essere paz -<br />

zo, i messaggeri lo avrebbero portato in<br />

guerra.<br />

Ulisse alzò il braccio sinistro e, con un<br />

gesto della mano, fermò il tempo. I messaggeri<br />

rimasero immobili.<br />

Ulisse si chinò verso Telemaco che giaceva<br />

in fasce quasi sotto lo zoccolo dei<br />

buoi, lo guardò con tutto l’amore e la<br />

tenerezza che aveva nel cuore, sapeva<br />

che quello sarebbe stato l’ultimo momento<br />

che poteva passare con suo figlio<br />

e che forse non l’avrebbe più rivisto. Sarebbe<br />

diventato invisibile per lui. E<br />

avrebbe perso la sua prima parola, la<br />

prima camminata da solo, il primo dente,<br />

il primo pensiero da adulto. Tutto,<br />

stava per perdere tutto: stava per perdere<br />

suo figlio. Per un istante gli sembrò di<br />

impazzire dal dolore.<br />

Decise che avrebbe usato quell’attimo<br />

per raccontargli una storia e con gli<br />

occhi pieni di lacrime, iniziò a parlare<br />

sottovoce:<br />

C’erano una volta un re, una regina e<br />

una piuma.<br />

– Sussurrò Ulisse guardando Telemaco<br />

che giocava con le manine –<br />

La piuma disse al re:<br />

Voglio essere più leggera.<br />

La piuma era rossa<br />

e volava con il minimo soffio di vento:<br />

se fosse arrivata una bufera<br />

l’avrebbe trascinata ovunque.<br />

Il re le disse:<br />

Cara piuma, io ti amo e vedo<br />

i tuoi voli incantevoli tra le nuvole,<br />

ma tu non puoi diventare ancora<br />

più leggera,<br />

perché hai bisogno della terra e dell’acqua.<br />

E così bagnò la piuma in un ruscello e<br />

quando<br />

fu abbastanza zuppa<br />

la piantò nel suo giardino<br />

accanto alle rose.<br />

La regina curava il giardino ogni giorno<br />

e bagnava la piuma la sera, quando il<br />

sole<br />

si immergeva nel fuoco del tramonto.<br />

La piuma un giorno chiese alla regina:<br />

perché devo giacere nella terra umida<br />

e non posso più volare?<br />

La regina le disse che presto avrebbe<br />

volato di nuovo.<br />

Dopo il terzo giorno dalla piuma iniziarono<br />

a spuntare<br />

FUOR ASSE<br />

117<br />

Lettera 22

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