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FuoriAsse #18

Officina della Cultura

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Roma, poi al Festival di Cartagine e a<br />

Fabbrica Europa a Firenze, performances<br />

mie o di Alessandra Vanzi, laboratori<br />

per giovani attori, rassegne teatrali.<br />

Ma, come diverse altre volte nella mia<br />

esperienza, dopo un certo numero di<br />

anni capii che anche questa struttura<br />

rischiava di diventare una piccola azienda,<br />

e di nuovo decisi di sciogliere l’associazione.<br />

… e oltre (2012 – 2016)<br />

In questi ultimi anni, per la produzione<br />

di progetti più o meno grandi, mi sono<br />

quindi di volta in volta rivolto ad altre<br />

associazioni o teatri, per poter concentrarmi<br />

con più libertà sul lavoro artistico<br />

e basta.<br />

Come ho accennato qua e là in queste<br />

note, l’osservazione della natura è qualcosa<br />

che mi appartiene profondamente,<br />

fin da quando ero piccolo, e seppur non<br />

abbia seguito studi naturalistici di alcun<br />

tipo, ho continuato a interessarmi<br />

di argomenti scientifici. Ci sono poi i<br />

casi e le scelte della vita, che spostano<br />

in modo più o meno evidente lo sguardo.<br />

A me è successo, con la nascita di mia<br />

figlia Stella, di riscoprire il mondo della<br />

natura e poi assieme a lei esplorarlo di<br />

nuovo, con occhi nuovi, nuova curiosità.<br />

Da diversi anni, con degli amici, abbiamo<br />

affittato una casa in Umbria, in<br />

un posto molto bello e selvatico, molto<br />

molto spartano, circondato da boschi,<br />

istrici, torrenti. Un luogo ideale per<br />

osservare “da dentro” il trascorrere delle<br />

stagioni, il mutare dei colori, per ascoltare<br />

i suoni diversi delle piante, degli<br />

uccelli, per misurare i tempi diversi delle<br />

crescite e dei decadimenti.<br />

Da questa esperienza è nato il Progetto<br />

sugli alberi. Per diversi anni, dal 2011,<br />

da solo o con il percussionista Mauro<br />

D’Alessandro o con Alessandra Vanzi o<br />

tutti e tre assieme, o coinvolgendo altri<br />

(studiosi, botanici, paesaggisti, musici-<br />

FUOR ASSE<br />

52<br />

© Saul Landell<br />

sti), si è lavorato sul tema dell’albero.<br />

Albero inteso come testimone, osservatore<br />

di fatti e misfatti, o come protagonista<br />

del paesaggio, dell’economia o simbolo<br />

di cultura. Utilizzando testi scritti<br />

da me e da Alessandra Vanzi o estrapolati<br />

da autori classici o contemporanei o<br />

orientali, proponendo recital in Musei<br />

(Scuderie Aldobrandini di Frascati, per<br />

una riflessione sulla pianta della vite,<br />

con musiche persiane) o in un uliveto (al<br />

Festival di Legambiente di Rispescia), in<br />

chiese (a Siracusa, sulla palma e sull’olivo),<br />

in percorsi tra gli alberi (Festival<br />

degli alberi, a Rocca di Papa, omaggio al<br />

castagno).<br />

Sono stato impegnato dal 2013 fino<br />

all’anno scorso sulla figura e sui testi di<br />

Enrico Filippini, grande traduttore, critico,<br />

scrittore, animatore del Gruppo<br />

’63. Un lavoro di regia e interpretazione<br />

propostomi da Giuliano Compagno,<br />

scrittore, giornalista, traduttore, che<br />

avevo conosciuto ai tempi di Alemanno<br />

sindaco di Roma. Alemanno ha avuto<br />

come merito il fatto di aver nominato<br />

Umberto Croppi all’Assessorato alle<br />

Politiche Culturali (poi lo fece fuori).<br />

Croppi aveva chiamato Giuliano come<br />

consulente per il teatro e fu grazie a lui<br />

che riuscimmo a fare un bel lavoro sul<br />

Futurismo, Visioni simultanee, a piazza<br />

Redazione Diffusa

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