6° MODULO - Teo 6 - SIUA
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complessiva è adeguata (pertinente) e utile (funzionale) rispetto agli elementi di<br />
attivazione; d) una composizione è tanto più attivabile quanto maggiori sono le<br />
connessioni delle sue componenti e quanto maggiori sono le connessioni della<br />
composizione stessa con le altre. Definita cosa sia una composizione cognitiva nei suoi<br />
parametri strutturali e funzionali, non ci resta che chiarire il "ruolo dell'apprendimento"<br />
ossia come l'apprendimento intersechi tale composizione ovvero: 1) come si pone rispetto<br />
al carattere della composizione e come lo modifica (attivabilità); 2) quali requisiti richiede<br />
alla composizione ossia le qualità della composizione che facilitano il processo di<br />
apprendimento o che rendono possibili le modificazioni apportate dall'apprendimento<br />
(evolvibilità).<br />
1) L'apprendimento entra in modo diretto sulla "attivabilità di una composizione" perché<br />
modifica tre delle quattro variabili di base: 1) la variabile "b" ossia il volume delle<br />
componenti attraverso eventi di crescita per stimolazione, elicitazione, esercizio,<br />
gratificazione; 2) la variabile "c" ossia la pertinenza-funzionalità delle componenti<br />
attraverso eventi di modificazione delle componenti: i) per cooptazione = utilizzo della<br />
componente per produrre nuove componenti da adeguare a nuovi compiti, ii) per<br />
metamorfosi = trasformazione della componente per renderla adeguata al compito; 3) la<br />
variabile "d" ovvero la specifica organizzazione connettiva delle componenti e della<br />
composizione attraverso eventi di composizione delle componenti: i) in modo specifico<br />
(disciplina) ovvero attraverso una particolare connessione con pochi elementi; ii) in modo<br />
generale (degeneranza) ovvero attraverso molte connessioni con altri elementi. Quindi il<br />
processo di apprendimento lavora in via preferenziale sulle composizioni altamente<br />
attivabili perché più facilmente suscitabili dando loro delle configurazioni sempre più<br />
adattative.<br />
2) L'apprendimento poggia sulla "evolvibilità di una composizione" ovvero sulla capacitàdisponibilità<br />
della composizione di modificarsi o di dar vita a nuove composizioni.<br />
L'evolvibilità può essere valutata secondo i seguenti parametri: a) gradiente di virtualità<br />
della composizione, misurabile attraverso il livello di ridondanza (massimo nelle prime fasi<br />
dell'età evolutiva) ed inversamente proporzionale al livello di declinazione assunto; b)<br />
connessione della composizione, ossia quanto più una composizione è connessa ad altre<br />
composizioni tanto più è evolvibile; c) tipologie di apprendimento pregresse ovvero se<br />
mirate a specializzare e quindi declinative (con diminuzione di evolvibilità) o a potenziare<br />
la cognitività generale e quindi dimensionale (con mantenimento di evolvibilità).<br />
L'evolvibilità quindi dipende sia dalle caratteristiche della composizione che dalle altre<br />
componenti soprattutto quelle generali come la memoria, gli autocontrolli, le funzioni<br />
logiche.<br />
Diciamo d'altro canto che tutta la mente partecipa (anche se con diversi gradienti) al<br />
processo di apprendimento perché: a) per apprendere è necessario individuare un<br />
problema o sentirsi in una condizione di scacco, avvertire cioè una lacuna tra il proprio<br />
stato e l'obiettivo; b) per apprendere è indispensabile vivere un'esperienza ma<br />
quest'ultima è un evento attivo non passivo che si avvale della soggettività ed esprime la<br />
soggettività; c) per apprendere è necessario appoggiarsi su strutture di conoscenza e<br />
l'apprendimento stesso non è altro che una modificazione delle risorse pregresse. Pertanto<br />
oltre all'attivabilità-evolvibilità specifica della composizione è indispensabile prendere in<br />
considerazione le caratteristiche dell'intero sistema cognitivo: 1) motivazioni esplorative<br />
che attivano il processo esperienziali; 2) assetti emozionali fiduciosi che aprono il soggetto