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Cover story - I centri storici<br />
Cover story - I centri storici<br />
I CENTRI STORICI NELLA NOSTRA ZONA:<br />
UN’OPPORTUNITÀ DA SFRUTTARE<br />
Abbiamo deciso, come è nel nostro stile, di “andare sul campo” e verificare direttamente cosa pensano i cittadini dei<br />
Comuni della nostra area sul problema sicurezza. Si sentono sicuri o no? Hanno una percezione di tranquillità nelle loro<br />
vite quotidiane oppure hanno una sensazione di rischio? Ci sono stati episodi traumatici in questo senso nella loro vita?<br />
I nostri giovani (e non) reporter hanno interpellato e in molti casi fotografato (laddove gli interessati hanno dato il<br />
loro assenso) una serie di persone comuni. Ecco l’interessante e per molti versi formativo quadro che ne è uscito.<br />
Questa introduzione e la galleria fotografica dell’ampio servizio<br />
che segue nelle prossime pagine rappresentano una<br />
sorta di lettera aperta al presidente della Conferenza dei<br />
Sindaci Ottorino Ferilli e agli altri 16 primi cittadini dell’area<br />
“Flaminia-Tiberina-Cassia”. Scriviamo loro idealmente per<br />
sensibilizzarli a promuovere un’azione comune prima di<br />
tutto di rilancio e conservazione e poi, soprattutto, di promozione<br />
collegiale e collettiva dei borghi antichi dei nostri<br />
Comuni.<br />
Abbiamo infatti un “tesoro” in casa, che potrebbe e dovrebbe<br />
rappresentare un’occasione, un’opportunità da<br />
sfruttare per attrarre turismo da Roma e provincia, per<br />
supportare attività commerciali sempre più alle prese con i<br />
disagi della crisi economica, per avviare un circuito virtuoso<br />
dal punto di vista culturale che renda la nostra area una<br />
piccola perla “preziosa” a pochi chilometri dalla capitale.<br />
Per fare questo occorre che i sindaci, tutti insieme, coadiuvati<br />
dalle varie Pro Loco e dalle associazioni culturali<br />
e commerciali del territorio sappiano avviare un’azione<br />
forte e concertata che grazie anche ad operazioni apposite<br />
di marketing possa valorizzare questo patrimonio artistico-culturale<br />
e architettonico che da Sacrofano a Sant’Oreste,<br />
da Torrita Tiberina a Fiano fino a Castelnuovo, Riano e<br />
a tutti gli altri comuni dell’area rappresenta un “unicum” di<br />
di Romolo Bali<br />
cui molto spesso ci sfugge l’alto potenziale.<br />
Senza scomodare le “inarrivabili” Umbria, Toscana e Marche,<br />
basterebbe vedere come hanno saputo sfruttare negli<br />
ultimi anni queste opportunità i piccoli paesi del viterbese,<br />
sempre più meta di turisti e visitatori da Roma e dintorni.<br />
Lo hanno fatto ragionando come area e promuovendo<br />
un intero territorio. Qui da noi, ancora, ognuno si muove<br />
singolarmente, con le poche risorse che ha. Serve altro. E<br />
serve subito. Un logo comune, un’azione pubblicitaria che<br />
promuova l’intera area, richieste collegiali alla Regione per<br />
fondi appositi.<br />
Stiamo perdendo un’occasione unica avendo una posizione<br />
invidiabile, vari parchi e Riserve che andrebbero coinvolti,<br />
numerose associazioni pronte a collaborare, commercianti<br />
che non vedono l’ora di poter partecipare a progetti ambiziosi.<br />
Non perdiamo altro tempo presidente Ferilli, è ora che<br />
insieme ai suoi colleghi vi muoviate verso questa direzione.<br />
Un’opportunità da sfruttare fino in fondo.<br />
N.B. Nelle pagine che seguono una galleria di immagini dei<br />
vari centri storici dell’area, in cui sono evidenziate alcune<br />
cose positive e altre meno. Per quest’ultime ci aspettiamo<br />
un pronto intervento da chi ne ha la competenza.<br />
Sacrofano<br />
di Lavinia Micheli<br />
Piano particolareggiato del centro storico.<br />
<strong>Il</strong> piano particolareggiato del centro storico di Sacrofano è<br />
facilmente reperibile sul sito del comune (http://www.comunedisacrofano.gov.it/),<br />
all’interno del più generale documento<br />
sulle norme tecniche di attuazione del P.R.G. Vigente .<br />
In particolare se ne parla all’art. 37 dove il centro storico viene<br />
definito come “Zona di risanamento conservativo ed igienico”.<br />
In questa zona infatti “...Sono consentiti soltanto lavori di<br />
manutenzione delle costruzioni esistenti...” che rispettino le<br />
caratteristiche essenziali dei fabbricati.<br />
Stato e info presenti su monumenti e chiese.<br />
Le uniche info presenti sono i nomi dei monumenti (chiesa di S.<br />
Biagio e chiesa di S. Giovanni Battista) e l’anno di edificazione.<br />
Non sono presenti schede di approfondimento.<br />
Presenza di macchine e parcheggi.<br />
All’interno del borgo medievale non è consentito il passaggio<br />
di veicoli. Immediatamente fuori dal borgo, si svolge il mercato<br />
comunale, di lunedì. Molte macchine vengono parcheggiate<br />
nella piazza su cui si affaccia la chiesa di San Biagio, nonostante<br />
l’assenza di segnali di parcheggio.<br />
Pulizia e decoro.<br />
Passeggiando per il borgo capita di imbattersi in scritte sui<br />
muri, vasetti con piante secche, piccoli rifiuti, e qualche tettoia<br />
di plastica. Ma la cosa che più salta all’occhio sono le feci dei<br />
piccioni, soprattutto nei vicoli più stretti. Non sono presenti<br />
cestini, oltre a quelli per la raccolta differenziata porta a porta.<br />
Tuttavia il borgo è abbastanza curato. Una piccola parte ( piazza<br />
A. Diaz) è stata ristrutturata di recente.<br />
in basso Carmen Laspro in piazza A. Diaz, a destra tettoia di plastica<br />
Arianna Di Sante e Billo<br />
Servizi.<br />
All’interno del borgo è presente il servizio Caritas parrocchiale.<br />
La parola ai residenti.<br />
In generale i residenti sono contenti e soddisfatti della loro vita<br />
nel centro storico, come confermano anche le persone intervistate:<br />
“In questo centro storico mi trovo benissimo, non posso<br />
lamentarmi di nulla. Nel complesso è ben curato e la raccolta<br />
differenziata funziona molto bene, in più ci sono dei ragazzi<br />
bravissimi che spazzano quotidianamente le vie. L’unico<br />
problema, forse, sono i piccioni” afferma Carmen Laspro. Della<br />
stessa opinione anche Anna Maria Bompadre, che in questo<br />
borgo ci è cresciuta. Arianna Di Sante, 25 anni, parla di questo<br />
centro come “Un posto tranquillo, uno dei borghi più puliti della<br />
zona. La raccolta differenziata funziona abbastanza bene e<br />
non posso lamentarmi di nulla”.<br />
uno degli scorci più suggestivi e meglio conservati del borgo storico di Castelnuovo di Porto<br />
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