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<strong>welcome</strong> in Gorizia<br />
IL PALAZZO PALAZZO<br />
E IL PARCO PARCO<br />
CORONINI CRONBERG<br />
La c<strong>it</strong>tà di Gorizia non è certo una metropoli frenetica, al contrario<br />
essa si presenta come una c<strong>it</strong>tadina tranquilla nella quale in<br />
molti punti riecheggia il passato, non poi così lontano, del dominio<br />
asburgico e di tempi ancora più remoti quando Gorizia era al<br />
centro di una contea i cui confini segnavano un’area ben più<br />
ampia dell’attuale provincia isontina.<br />
Uno di questi angoli, oggi meta quasi d’obbligo per chi vis<strong>it</strong>a<br />
la c<strong>it</strong>tà, è sicuramente il Palazzo Coronini Cronberg con il suo<br />
parco.<br />
Con la morte dell’ultimo conte Coronini Cronberg (1990) si<br />
estinse anche una delle più antiche famiglie nobili goriziane. Il<br />
conte Guglielmo aveva però lasciato una splendida dimora,<br />
attualmente gest<strong>it</strong>a dalla Fondazione Coronini Cronberg che,<br />
interpretando le sue ultime volontà, ha provveduto ad ampliare e<br />
ristrutturare la villa che si trova in viale XX Settembre, sulla strada<br />
che da Piazza V<strong>it</strong>toria si dirige verso il Collio.<br />
Il palazzo venne costru<strong>it</strong>o verso la fine del XVI Secolo su<br />
commissione di Carlo Zengraf per esigenze di natura difensiva,<br />
tant’è che in origine l’edificio era caratterizzato da toni alquanto<br />
austeri. Poi, con la morte di Zengraf ed a causa di problemi economici,<br />
i suoi eredi vendettero i propri possedimenti al nobile<br />
Riccardo di Strassoldo che fece eseguire alcune modifiche della<br />
struttura del palazzo. Questo assunse un tipo di arch<strong>it</strong>ettura simile<br />
a quella che si può ammirare attualmente, perdendo quel tono<br />
rigido che contraddistingueva il palazzo costru<strong>it</strong>o per scopi difensivi<br />
ed acquisendo i tratti di una casa dominicale. Sempre ad<br />
opera della sua famiglia venne costru<strong>it</strong>a la cappella dedicata a<br />
sant’Anna e le scuderie, oggi trasformate in sala convegni ed<br />
esposizioni. Successivamente la famiglia di Strassoldo dovette<br />
privarsi dei possedimenti e nel 1820 li cedette al conte Michele<br />
Coronini.<br />
Anch’egli pensò di intervenire con alcune ristrutturazioni ed<br />
ampliamenti. Per un periodo poi lasciò la villa ad un nobile osp<strong>it</strong>e.<br />
Si tratta dell’ultimo re di Francia, Carlo X di Borbone, sepolto<br />
proprio vicino a Gorizia, sulle colline di Castagnevizza, oggi<br />
in terr<strong>it</strong>orio sloveno.<br />
Dopo anni di prosper<strong>it</strong>à tra la fine del XIX e l’inizio del XX<br />
Secolo, per Gorizia seguirono anni bui. La I guerra mondiale<br />
distrusse la c<strong>it</strong>tà e anche il Palazzo Coronini ne risentì pesantemente.<br />
Così, la famiglia Coronini dovette provvedere a notevoli<br />
lavori di recupero che si conclusero solo nel 1923.<br />
Durante la II guerra mondiale il palazzo venne destinato ad<br />
uso mil<strong>it</strong>are, dapprima dai tedeschi, poi divenne sede di un<br />
comando partigiano ed infine delle truppe alleate.<br />
La famiglia Coronini riprese a vivere nella dimora appena dal<br />
1951. Fu in particolar modo Guglielmo Coronini che volle trasformare<br />
il palazzo da casa di ab<strong>it</strong>azione a dimora storica con<br />
l’intento di far perdurare la memoria della famiglia che vi aveva<br />
vissuto.<br />
E questi suoi intendimenti vennero concretizzati dalla<br />
Fondazione da lui voluta, grazie alla quale è possibile vis<strong>it</strong>are<br />
questa splendida villa ed il suo parco, esteso su una superficie di<br />
quasi cinque ettari. Realizzato sul finire dell’Ottocento per volere<br />
del conte Alfredo Coronini, il parco si presenta su diversi livelli<br />
nei quali si incontrano sculture, scalinate, terrazze, fontane e<br />
una vegetazione ricca e varia, dal gusto spiccatamente romantico.<br />
È un posto che emana tranquill<strong>it</strong>à, ma anche storia e cultura e<br />
mer<strong>it</strong>a quindi di essere vis<strong>it</strong>ato.<br />
Il parco è aperto tutto l’anno (ingresso libero), mentre il<br />
palazzo è chiuso il lunedì. Una curios<strong>it</strong>à: se vi chiamate<br />
Guglielmo (in qualsiasi lingua), l’ingresso è libero.<br />
DER PALAST UND DER PARK<br />
CORONINI CRONBERG<br />
Die Stadt Gorizia ist doch keine frenetische Metropole, im<br />
Gegenteil, sie zeigt sich als eine eher ruhige Stadt, in der man<br />
ständig an der nicht we<strong>it</strong> entfernten habsburgischen<br />
Vergangenhe<strong>it</strong> erinnert wird.<br />
Einer der Orte, die in unserem Gedächtnis wachrufen ist zweifeloss<br />
der Palast Coronini Cronberg m<strong>it</strong> dessen Park.<br />
M<strong>it</strong> dem Tod des letzten Grafes Coronini Cronberg (1990) starb<br />
auch einer der antiksten adeligen Familien Gorizias. Der Graf<br />
Wilhelm hinterließ einen wunderbaren Wohnort, der in der<br />
Aktual<strong>it</strong>ät unter der Verwaltung der Stiftung Coronini Cronberg<br />
steht.<br />
Der Palast wurde gegen das Ende des XVI Jhd gebaut. Ein<br />
Auftrag von Karl Zengraf aus Verteidigungsgründen.<br />
Nach dem Tod von Zengraf und aus finanziellen Problemen,<br />
seine Familie verkaufte ihr Bes<strong>it</strong>ztum an den Adligen Riccardo di<br />
Strassoldo, der einige Veränderungen an der Struktur des Palastes<br />
errichten liess, aus der, die aktuelle Struktur zum Teil besteht.<br />
Diese Veränderungen hatten die originelle Strenge des Palastes<br />
umgewandelt, so dass er eher wie eine Wochenendresidenz aussieht.<br />
Noch ein Werk der Strassoldo war der Bau der Kapelle von<br />
der heiligen Anna, die in einem Ausstellungssaal verwandelt<br />
wurde. Später hatten die Strassoldo, dem Bes<strong>it</strong>z des Hauses<br />
(1820) an Michele Coronini, we<strong>it</strong>er gegeben.<br />
Auch Coronini führte einige Veränderungen und Erwe<strong>it</strong>erungen<br />
des Palastes durch.<br />
Für eine Ze<strong>it</strong> lebte in der Villa ein adeliger Gast, die Rede ist vom<br />
letzten König aus Frankreich, Karl V von Borbone, der in der<br />
Nähe von Gorizia begraben wurde.<br />
Nach vielen Jahren Prosper<strong>it</strong>ät, zwischen dem Ende des XIX und<br />
dem Anfang des XX Jhd, für die Stadt folgten dunkele Jahre. Der<br />
erste Weltkrieg zerstörte die Stadt und der Palast ist auch schwer