ICF Giugno e Luglio 2017

Componenti
Una soluzione per le esigenze
dell’industria chimica
Valvole Pro-Chemie
Pro-Chemie è una valvola specificatamente progettata per l’industria
chimica.
Tra le sue caratteristiche tecniche ricordiamo: sfera flottante, passaggio
totale; tenuta soft-seat RPTFE; norme per flange d’attacco
EN 1092-1; classe di pressione PN16-40; scartamento short and
long pattern; Antistatic device EN12662-2; tenuta stelo pacco a
V; stelo anti espulsione; foratura piano per attuatore a norma ISO
5211; angolo di chiusura >7°.
È dotata delle seguenti certificazioni: conforme alle direttive europee
97/23 EC PED e AD2000 HP0; Fugitive Emission UNI EN
ISO 15848, (ISO-FE-AH-C03-SSA); TA-LUFT (60000 cicli), VDI
2440; FIRE SAFE ISO 10497 / API 607; conforme alla direttiva
ATEX 2014-34-UE, certificato Atex a richiesta.
Gli azionamenti disponibili sono: attuatori doppio effetto e semplice
effetto in alluminio; attuatori doppio effetto e semplice effetto
in acciaio inox.
Uno dei progetti
di innovazione
sociale di Omal:
una valvola
colorata
dai bambini
della scuola
primaria
me a versatilità, qualità e servizio – ci
mette nelle condizioni di battere la concorrenza
delle multinazionali, quasi come
Davide contro Golia…
ICF - Quali sono oggi i vostri settori
trainanti?
Tra le applicazioni che ci stanno dando
più soddisfazioni, figurano quelle nell’industria
chimica, grazie al successo
riscontrato dalla valvola Pro-Chemie
60. È un prodotto che sta raccogliendo
un forte interesse: si basa sulle esigenze
specifiche del settore chimico, settore
rigoroso e con barriere all’ingresso. Pro-
Chemie è frutto di un lavoro di ricerca
e sviluppo durato circa due anni.
Comple ta mente made in Italy, ha ottenuto
tutte le certificazioni per il mercato
chimico tedesco e sarà molto probabilmente
il nostro prodotto di punta
ad Achema 2018.
ICF - Quali sono invece i progetti a
breve termine?
Sotto il profilo delle iniziative, il 2017
rappresenta un anno di transizione,
dopo la costruzione dei nuovi siti produttivi,
finita a gennaio, e la necessaria
riorganizzazione produttiva e logistica.
ICF - Un altro aspetto che vi contraddistingue
è l’attività di “innovazione
sociale”. Ci può spiegare a grandi linee
di cosa si tratta?
L’innovazione sociale punta a favorire
la collaborazione dell’azienda con tutti
i suoi stakeholder: clienti, fornitori, organizzazioni
e programmi internazionali,
ma anche enti e istituzioni del
proprio territorio. È in sostanza un modello
di business che tiene conto dell’impatto
dell’attività aziendale sulla
società e sull’ambiente. Etica, certificazioni,
sostenibilità ambientale, collaborazione
con le realtà del territorio
diventano parte integrante della strategia
aziendale. E parlo di iniziative
concrete. Per esempio, ogni dipendente,
di qualsiasi livello, mette a disposizione
alcune delle proprie ore lavorative
per attività di volontariato in
collaborazione con istituti di assistenza
che operano nel comprensorio. L’anno
scorso abbiamo investito quasi mille
ore di lavoro, interamente a carico dell’azienda.
Molte aziende cominciano a
parlare di innovazione sociale, ma ad
avviare dei programmi specifici finora
sono state quasi esclusivamente società
di oltre 500 dipendenti. In questo senso,
fra realtà delle nostre dimensioni,
siamo davvero pionieri. Crediamo d’altronde
che fare innovazione non significhi
soltanto migliorare le prestazioni
dei prodotti, ma anche stare al passo
con ciò che la società ci chiede. l
44 icf- RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA