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Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

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cinemateatromusicadanzatelevisione SPETTACOLI<br />

MUSICA<br />

PER CAMALEONTI<br />

GIOVANNI GAVAZZENI<br />

La musica ipnotica<br />

<strong>di</strong> Philip Glass<br />

per stregare Ravello<br />

on sembra vero: Philip Glass ha raggiunto<br />

N il traguardo degli ottanta anni. Le ragioni dello<br />

stupore non sono legate a un lifting particolarmente<br />

riuscito, ma attengono unicamente alla sfera artistica del<br />

compositore <strong>di</strong> Baltimora. Forse perché Glass ha collaborato<br />

con artisti <strong>di</strong> vari “tempi”, da Twyla Tharp ad Allen Ginsberg,<br />

da Woody Allen a David Bowie, da Yo-Yo-Ma a Doris<br />

Lessing, e soprattutto spesso con l’atemporale ed enigmatico<br />

Robert “Bob” Wilson. Forse perché la sua musica ha un<br />

effetto ipnotico che sembra sospendere il tempo, quello stile<br />

che è stato volgarizzato come minimalismo, definizione che<br />

l’interessato respinge ai mittenti. Glass preferisce riferirsi a sé<br />

stesso come a un compositore <strong>di</strong> «musica<br />

con strutture ripetitive» che avvolgono<br />

l’ascoltatore in una sorta <strong>di</strong> tempo sonico<br />

turbinante e trasformante. Forse anche<br />

perché Glass è uno dei pochi compositori<br />

che ha un pubblico <strong>di</strong> tutte le generazioni,<br />

ascoltatori non composti da conventicole<br />

autoreferenziali, come spesso accade nel<br />

mondo ristretto della musica contemporanea.<br />

La sua produzione è “massimalista”,<br />

PHILIP GLASS<br />

OGGI SUONERÀ<br />

AL RAVELLO<br />

FESTIVAL<br />

essendo il catalogo forte <strong>di</strong> ventidue opere<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa grandezza, un<strong>di</strong>ci sinfonie,<br />

concerti per pianoforte, violino, timpani<br />

e quartetto d’archi. <strong>Il</strong> Ravello Festival<br />

festeggia oggi questi 80 anni con un<br />

concerto sul palcoscenico incantato del Belvedere <strong>di</strong> Villa<br />

Rufolo, dove Glass suonerà il suo noto brano pianistico <strong>di</strong><br />

“indefinita lunghezza” Mad Rush. Due fedeli sodali pianisti,<br />

Dennis Russell Davies e Maki Namekawa, presenteranno<br />

i quattro Movements per due pianoforti, brani che l’autore<br />

vuole suonati come si leggessero poesie. «I suoi pezzi sono<br />

frasi molto forti» sostiene Namekawa, «per me è come<br />

leggere al pubblico delle poesie». Tutti e tre chiudono la<br />

serata con la suite pianistica degli Enfants Terribles, dalla<br />

pièce <strong>di</strong> Cocteau e dal film <strong>di</strong> Jean-Pierre Melville. Ma non<br />

c’è solo Glass a Ravello Festival e<strong>di</strong>zione numero 65. Ai<br />

classici e irrinunciabili concerti wagneriani si mescolano<br />

appuntamenti promettenti e interpreti stimolanti. Ne<br />

scegliamo tre: Esa-Pekka Salonen con la Philharmonia <strong>di</strong><br />

Londra (5 agosto), il talento israeliano Lahav Shani, pianista<br />

e <strong>di</strong>rettore (19 agosto) e l’iconoclasta Teodor Currentzis con<br />

il suo agguerrito manipolo <strong>di</strong> MusicAeterna (30 agosto).<br />

I FESTIVAL I<br />

BENJAMIN CLEMENTINE<br />

RIPARTE DALLA PUGLIA<br />

Da qualche anno non è più solo uno dei più bei borghi<br />

italiani: Locorotondo, in Puglia, è anche la sede del<br />

Locus Festival, progetto che sposa musica internazionale<br />

e italiana e passione per il territorio. Giunta alla<br />

XIII e<strong>di</strong>zione, la rassegna offre il ritorno sulle scene<br />

<strong>di</strong> Benjamin Clementine. <strong>Il</strong> cantautore e poeta inglese<br />

presenterà il 23 luglio presso la Masseria Mavù il<br />

secondo album I Tell a Fly, in uscita il 15 settembre.<br />

Vincitore del Mercury Music Prize, Clementine si<br />

definisce “un vagabondo” che ama Satie e l’elettronica.<br />

Oltre al polistrumentista naturalizzato francese, la<br />

manifestazione ospiterà anche gli Heliocentrics (15<br />

luglio), il Robert Glasper Experiment (30 luglio) e si<br />

concluderà con due eccellenze italiane: il 6 agosto i<br />

Deproducers suoneranno dal vivo l’ultimo album<br />

Botanica e il 12, in chiusura del festival, Niccolò Fabi<br />

celebrerà i vent’anni <strong>di</strong> carriera.<br />

(a.d’a.)<br />

PICCOLO<br />

GRANDE<br />

SCHERMO<br />

ELENA<br />

MARTELLI<br />

Con Costa<br />

si viaggia<br />

tra alto<br />

e basso<br />

All’inizio della sua avventura<br />

televisiva, circa 17 anni fa,<br />

quando faceva Maga Maghella,<br />

Costantino della Gherardesca stava<br />

a Piero Chiambretti come Roberto<br />

D’Agostino stava a Renzo Arbore<br />

in Quelli della Notte. Poi, è <strong>di</strong>ventato<br />

il simbolo <strong>di</strong> Pechino Express, una delle<br />

trasmissioni più interessanti <strong>di</strong> Rai2, non<br />

perché si veda il mondo, ma perché<br />

questo mondo è raccontato dalla<br />

retorica irriverente <strong>di</strong> Costantino (nella<br />

foto), la cui cifra stilistica sta proprio nel<br />

linguaggio forbito. Quin<strong>di</strong> non stupisce<br />

vederlo al suo meglio in Secondo Costa,<br />

da poco in onda su Rai2 (se non<br />

lo avete visto lo potete recuperare su<br />

RaiPlay). È una serie in quattro puntate<br />

che affronta quasi fossero un viaggio i<br />

gran<strong>di</strong> temi della vita: amore, salute,<br />

cibo e integrazione. Costantino mischia<br />

alto e basso buttandosi nelle situazioni<br />

come dentro a una mischia. Irresistibile.<br />

Potremmo definirlo il programma<br />

della sua maturità.<br />

GETTY IMAGES X2<br />

14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 103

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