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Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

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SPETTACOLI<br />

NELL’ARENA<br />

«Sono felice <strong>di</strong> festeggiare i cinquant’anni dal mio<br />

debutto a Vienna e a Berlino. Eh sì, canto da tanto,<br />

tanto tempo. Alla Scala debuttai quarantotto anni fa,<br />

quando già avevo cantato al Met» esor<strong>di</strong>sce.<br />

La prova del fuoco, cosa ricorda?<br />

«Un’immensa emozione, era Ernani, <strong>di</strong>retta dal<br />

maestro Votto, regia <strong>di</strong> Giorgio De Lullo. Come <strong>di</strong>menticare?<br />

La prima, il 7 <strong>di</strong>cembre. Ero nel teatro con più<br />

storia e tra<strong>di</strong>zione alle spalle. Solo a guardare le statue<br />

<strong>di</strong> Ver<strong>di</strong>, Puccini, Donizetti, Rossini e Bellini provai un<br />

brivido, per non parlare della valanga <strong>di</strong> cantanti<br />

leggendari che avevano calcato quelle scene…».<br />

Avrebbe mai immaginato all’epoca <strong>di</strong> poter festeggiare<br />

mezzo secolo <strong>di</strong> carriera?<br />

«Non facevo previsioni né progetti, mi godevo il<br />

successo, un teatro dopo l’altro, una produzione dopo<br />

l’altra. Ed eccomi qua. Gli ultimi vent’anni sono passati<br />

in un soffio».<br />

All’Arena <strong>di</strong> Verona presenterà un programma <strong>di</strong><br />

zarzuelas. Vuole spiegare lei <strong>di</strong> cosa si tratta?<br />

«È il mio primo amore. Un genere musicale che<br />

prende il nome dal palazzo dei reali <strong>di</strong> Spagna, a<br />

Madrid (così chiamato perché e<strong>di</strong>ficato nel 1638 in<br />

una zona piena <strong>di</strong> erbacce, zarzas appunto). Erano<br />

operette che si rappresentavano a corte, concepite<br />

in regioni e <strong>di</strong>aletti <strong>di</strong>versi tra loro, alcune in Andalusia,<br />

altre in Catalogna, altre in Castiglia o Salamanca<br />

o Aragona. Alla base della storia c’è il triangolo<br />

amoroso, ma non si arriva mai alla trage<strong>di</strong>a.<br />

Nelle zarzuelas il lieto fine è d’obbligo, anche per<br />

l’immancabile coppia comica inserita nel plot. L’intrigo<br />

può anche essere scontato, ma la musica è<br />

sempre <strong>di</strong> grande qualità, tutt’altro che facile; non<br />

può immaginare quanto sia arduo cominciare a<br />

cantare dopo i lunghi recitativi. A Verona eviteremo<br />

i <strong>di</strong>aloghi, ci saranno solo arie, duetti e danze».<br />

Sarà un tuffo nel passato, la zarzuela è un tesoro<br />

<strong>di</strong> famiglia.<br />

«I miei genitori ne erano gran<strong>di</strong> interpreti, mio<br />

padre come baritono e mia madre come soprano. Non<br />

fecero una grande carriera in Spagna perché emigrarono<br />

in Messico, quando io avevo otto anni, nel ’49».<br />

A lei, bambino, <strong>di</strong>spiacque abbandonare la<br />

Spagna?<br />

«Non mi rendevo conto <strong>di</strong> quel che succedeva. Era<br />

un’avventura, mi <strong>di</strong>vertiva l’inflessione con cui i<br />

messicani parlavano spagnolo, i compagni <strong>di</strong><br />

scuola mi prendevano in giro, per loro ero un<br />

alieno. I bambini, si sa, sono cattivi, ma<br />

dopo un po’ al bullismo feci il callo. Mi consolavano<br />

le sortite in teatro, il contatto quoti<strong>di</strong>ano<br />

con la compagnia: il fine settimana assistevo<br />

anche a tre rappresentazioni <strong>di</strong> seguito. Lì nacque<br />

la mia passione per la musica».<br />

La sfiorò mai l’idea <strong>di</strong> fare un lavoro <strong>di</strong>verso<br />

SOPRA, L’ARENA<br />

DI VERONA, DOVE<br />

DOMINGO, 76 ANNI,<br />

TENORE, BARITONO<br />

E DIRETTORE<br />

D’ORCHESTRA, HA<br />

DEBUTTATO NEL 1969.<br />

IN BASSO, IL CANTANTE<br />

SPAGNOLO NEL RUOLO<br />

DI LOHENGRIN<br />

ALLA STAATSOPER<br />

DI AMBURGO NEL 1968<br />

GETTY IMAGES<br />

da quello dei suoi genitori?<br />

«Mai! Sono nato per questo, mai avuto dubbi.<br />

Mio padre sperava che <strong>di</strong>ventassi un pianista, io<br />

invece m’immaginavo <strong>di</strong>rettore d’orchestra, e occasionalmente<br />

<strong>di</strong>rigevo i piccoli ensemble che accompagnavano<br />

le zarzuelas. Vivo in teatro da<br />

quando avevo otto anni».<br />

Quando cominciò a coltivare la voce?<br />

«A 14 anni cominciai a cantare nella compagnia,<br />

fino al giorno in cui affrontai una piccola parte da<br />

solista nel Coro de los Repatriados <strong>di</strong> Gigantes y<br />

Cabezudos (canta sottovoce: Por la patria te dejé, ay<br />

de mí! y con ansia allí pensé solo en ti. Y hoy, ya loco<br />

de alegría, ¡ay, madre mia! me veo aquí). Venne giù<br />

il teatro, mi fecero ripetere quell’aria tre volte. Mia<br />

madre, che era in camerino, rimase fulminata dalla<br />

padronanza che avevo sfoggiato, e poco dopo debuttai<br />

in una zarzuela ambientata in Olanda che si<br />

chiama Molinos de viento. Precoce in tutto: mi sposai<br />

a se<strong>di</strong>ci anni (ma durò pochissimo), <strong>di</strong>ventai<br />

padre a <strong>di</strong>ciassette. Avevo bisogno <strong>di</strong> lavorare, per<br />

sbarcare il lunario suonavo il pianoforte nei caffè.<br />

Infine feci il provino per un musical famosissimo, Mi<br />

bella dama (My Fair Lady), al Teatro dell’opera <strong>di</strong><br />

Città del Messico. Lì qualcuno notò la mia impostazione<br />

operistica, preparai qualche aria da baritono<br />

ma mi <strong>di</strong>ssero: “Domingo, lei è un tenore!” Non avevo<br />

niente <strong>di</strong> pronto e improvvisai Amor ti vieta dalla<br />

Fedora <strong>di</strong> Giordano con una stecca clamorosa<br />

sull’acuto. Mi <strong>di</strong>ssero:<br />

«SÌ, CANTO<br />

DA TANTO,<br />

TANTO TEMPO.<br />

E CONTINUERÒ<br />

FINCHÉ AVRÒ<br />

VOCE: IL PALCO<br />

È LA MIA DROGA»<br />

“Anche con la stecca si<br />

è rivelato un buon tenore”.<br />

Mi offrirono la parte<br />

del Borsa in Rigoletto,<br />

poi il Dialogo delle<br />

Carmelitane e il Boris<br />

Godunov. E così è an-<br />

ALAMY / IPA<br />

106 . IL VENERDÌ . 14 LUGLIO <strong>2017</strong>

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