cinemateatromusicadanzatelevisione SPETTACOLI MUSICA PER CAMALEONTI GIOVANNI GAVAZZENI La musica ipnotica <strong>di</strong> Philip Glass per stregare Ravello on sembra vero: Philip Glass ha raggiunto N il traguardo degli ottanta anni. Le ragioni dello stupore non sono legate a un lifting particolarmente riuscito, ma attengono unicamente alla sfera artistica del compositore <strong>di</strong> Baltimora. Forse perché Glass ha collaborato con artisti <strong>di</strong> vari “tempi”, da Twyla Tharp ad Allen Ginsberg, da Woody Allen a David Bowie, da Yo-Yo-Ma a Doris Lessing, e soprattutto spesso con l’atemporale ed enigmatico Robert “Bob” Wilson. Forse perché la sua musica ha un effetto ipnotico che sembra sospendere il tempo, quello stile che è stato volgarizzato come minimalismo, definizione che l’interessato respinge ai mittenti. Glass preferisce riferirsi a sé stesso come a un compositore <strong>di</strong> «musica con strutture ripetitive» che avvolgono l’ascoltatore in una sorta <strong>di</strong> tempo sonico turbinante e trasformante. Forse anche perché Glass è uno dei pochi compositori che ha un pubblico <strong>di</strong> tutte le generazioni, ascoltatori non composti da conventicole autoreferenziali, come spesso accade nel mondo ristretto della musica contemporanea. La sua produzione è “massimalista”, PHILIP GLASS OGGI SUONERÀ AL RAVELLO FESTIVAL essendo il catalogo forte <strong>di</strong> ventidue opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa grandezza, un<strong>di</strong>ci sinfonie, concerti per pianoforte, violino, timpani e quartetto d’archi. <strong>Il</strong> Ravello Festival festeggia oggi questi 80 anni con un concerto sul palcoscenico incantato del Belvedere <strong>di</strong> Villa Rufolo, dove Glass suonerà il suo noto brano pianistico <strong>di</strong> “indefinita lunghezza” Mad Rush. Due fedeli sodali pianisti, Dennis Russell Davies e Maki Namekawa, presenteranno i quattro Movements per due pianoforti, brani che l’autore vuole suonati come si leggessero poesie. «I suoi pezzi sono frasi molto forti» sostiene Namekawa, «per me è come leggere al pubblico delle poesie». Tutti e tre chiudono la serata con la suite pianistica degli Enfants Terribles, dalla pièce <strong>di</strong> Cocteau e dal film <strong>di</strong> Jean-Pierre Melville. Ma non c’è solo Glass a Ravello Festival e<strong>di</strong>zione numero 65. Ai classici e irrinunciabili concerti wagneriani si mescolano appuntamenti promettenti e interpreti stimolanti. Ne scegliamo tre: Esa-Pekka Salonen con la Philharmonia <strong>di</strong> Londra (5 agosto), il talento israeliano Lahav Shani, pianista e <strong>di</strong>rettore (19 agosto) e l’iconoclasta Teodor Currentzis con il suo agguerrito manipolo <strong>di</strong> MusicAeterna (30 agosto). I FESTIVAL I BENJAMIN CLEMENTINE RIPARTE DALLA PUGLIA Da qualche anno non è più solo uno dei più bei borghi italiani: Locorotondo, in Puglia, è anche la sede del Locus Festival, progetto che sposa musica internazionale e italiana e passione per il territorio. Giunta alla XIII e<strong>di</strong>zione, la rassegna offre il ritorno sulle scene <strong>di</strong> Benjamin Clementine. <strong>Il</strong> cantautore e poeta inglese presenterà il 23 luglio presso la Masseria Mavù il secondo album I Tell a Fly, in uscita il 15 settembre. Vincitore del Mercury Music Prize, Clementine si definisce “un vagabondo” che ama Satie e l’elettronica. Oltre al polistrumentista naturalizzato francese, la manifestazione ospiterà anche gli Heliocentrics (15 luglio), il Robert Glasper Experiment (30 luglio) e si concluderà con due eccellenze italiane: il 6 agosto i Deproducers suoneranno dal vivo l’ultimo album Botanica e il 12, in chiusura del festival, Niccolò Fabi celebrerà i vent’anni <strong>di</strong> carriera. (a.d’a.) PICCOLO GRANDE SCHERMO ELENA MARTELLI Con Costa si viaggia tra alto e basso All’inizio della sua avventura televisiva, circa 17 anni fa, quando faceva Maga Maghella, Costantino della Gherardesca stava a Piero Chiambretti come Roberto D’Agostino stava a Renzo Arbore in Quelli della Notte. Poi, è <strong>di</strong>ventato il simbolo <strong>di</strong> Pechino Express, una delle trasmissioni più interessanti <strong>di</strong> Rai2, non perché si veda il mondo, ma perché questo mondo è raccontato dalla retorica irriverente <strong>di</strong> Costantino (nella foto), la cui cifra stilistica sta proprio nel linguaggio forbito. Quin<strong>di</strong> non stupisce vederlo al suo meglio in Secondo Costa, da poco in onda su Rai2 (se non lo avete visto lo potete recuperare su RaiPlay). È una serie in quattro puntate che affronta quasi fossero un viaggio i gran<strong>di</strong> temi della vita: amore, salute, cibo e integrazione. Costantino mischia alto e basso buttandosi nelle situazioni come dentro a una mischia. Irresistibile. Potremmo definirlo il programma della sua maturità. GETTY IMAGES X2 14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 103
SPETTACOLI NELL’ARENA DOMINGO È ALL’ 104 . IL VENERDÌ . 14 LUGLIO <strong>2017</strong>