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LUNGA NOTTE<br />
A SINISTRA, VEDUTA DEL VILLAGGIO DI UUMMANNAQ.<br />
SOPRA, UNA CASA DI NUUGAATSIAQ TRASCINATA VIA<br />
DOPO LO TSUNAMI DEL 17 GIUGNO SCORSO.<br />
IN ALTO A SINISTRA, LA MAPPA DELLA GROENLANDIA<br />
<strong>di</strong> Sandro Orlando<br />
Lo scioglimento dei ghiacci artici<br />
aveva già messo in crisi l’economia.<br />
Ora ha causato anche un terremoto<br />
e uno tsunami. Per i giovani vivere<br />
qui è <strong>di</strong>ventato un incubo. Reportage<br />
GETTY IMAGES<br />
UMMANNAQ (Groenlan<strong>di</strong>a).<br />
Otto minuti. È il tempo che<br />
U hanno avuto gli abitanti del<br />
piccolo villaggio <strong>di</strong> Nuugaatsiaq,<br />
all’estremità meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong> un’isola<br />
della baia <strong>di</strong> Baffin, per mettersi in<br />
salvo prima che le gigantesche onde sollevate<br />
dalla caduta in mare <strong>di</strong> un pezzo<br />
della montagna antistante travolgessero<br />
tutto. Otto minuti durante i quali i più<br />
sono riusciti ad arrampicarsi sui pen<strong>di</strong>i,<br />
per sfuggire allo tsunami che ha spazzato<br />
via questa minuscola comunità adagiata<br />
sulle sponde del fiordo <strong>di</strong> Uummannaq,<br />
nella Groenlan<strong>di</strong>a nordoccidentale,<br />
500 chilometri sopra il Circolo polare<br />
artico. È successo sabato 17 giugno, alle<br />
21 e 40 ora locale. «Era nuvoloso, non<br />
c’era molta visibilità» racconta Jens Ole<br />
Jensen, un pescatore che in quel<br />
14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 29
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