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ANNALI<br />
ENRICO DEAGLIO<br />
VENT’ANNI DOPO I PRIMI NO GLOBAL<br />
QUEL CHE RESTA È DONALD TRUMP<br />
ltimo <strong>di</strong> una lunghissima<br />
serie <strong>di</strong> summit,<br />
U il G20 <strong>di</strong> Amburgo<br />
della settimana scorsa<br />
passerà agli annali per la<br />
<strong>di</strong>scussione sul clima e per<br />
l’enigmatico (e surreale) incontro<br />
privato tra Trump e Putin: sono<br />
nemici o il secondo ha il pieno<br />
controllo sul primo? Fuori, intanto,<br />
come sempre, scontri con feriti,<br />
barricate, idranti. Forse i summit<br />
dei Gran<strong>di</strong> del mondo sono<br />
semplicemente delle photo<br />
opportunities: ne sa qualcosa<br />
il presidente del minuscolo<br />
Montenegro preso a manate dal<br />
tycoon che voleva stare in prima<br />
fila. Ma sono anche il catalogo<br />
cangiante dello stato<br />
dell’opposizione, delle sue idee, dei<br />
suoi argomenti e dei suoi meto<strong>di</strong>.<br />
Gli ultimi vent’anni <strong>di</strong> proteste<br />
raccontano <strong>di</strong> come sia cambiato il<br />
mondo. I primi scontri – all’epoca<br />
incre<strong>di</strong>bili – avvennero nel 1999 in<br />
occasione della riunione della Wto<br />
(World Trade Organisation)<br />
a Seattle, estremo Nord-Ovest<br />
degli Usa, chiamata a ratificare<br />
la “globalizzazione economica”,<br />
ovvero la caduta progressiva<br />
<strong>di</strong> regole, dazi e guerre tariffarie.<br />
Fu in quell’occasione che vennero<br />
coniati i termini “no global”,<br />
per in<strong>di</strong>care i 50 mila manifestanti,<br />
e “black bloc” per in<strong>di</strong>care<br />
gli anarchici che sfasciavano<br />
i bancomat per vedere se dentro<br />
c’erano davvero i sol<strong>di</strong>. Agli albori<br />
dell’era <strong>di</strong>gitale, il nemico erano<br />
le multinazionali delle sementi<br />
e del cibo, il lavoro a basso costo<br />
nei Paesi emergenti, l’aggressività<br />
commerciale della Cina. Esistevano<br />
in America ancora i sindacati,<br />
che si unirono ai no global in nome<br />
della <strong>di</strong>fesa del “lavoro americano”.<br />
Stelle del movimento: la scrittrice<br />
e filosofa Naomi Klein, il conta<strong>di</strong>no<br />
francese José Bové, che <strong>di</strong>stribuiva<br />
Roquefort e attaccava McDonald’s<br />
col trattore, l’attivista in<strong>di</strong>ana<br />
Vandana Shiva, ecologa<br />
femminista. Pochi i successi;<br />
negli Stati Uniti, per esempio,<br />
il 90 per cento dei prodotti da<br />
supermercato <strong>di</strong>ventò made<br />
in China. Nel luglio del 2001<br />
gli otto Gran<strong>di</strong> ebbero la brutta<br />
idea <strong>di</strong> trovarsi a Genova, da cui<br />
i noti terribili avvenimenti. In città<br />
convennero (essenzialmente<br />
per farsi massacrare dalla polizia)<br />
300 mila persone: ecologi, pacifisti,<br />
umanisti cattolici, volontari.<br />
Uno degli eroi fu Luca Casarini:<br />
guidava le “tute bianche”<br />
che chiedevano un po’ <strong>di</strong> lavoro<br />
decente per i giovani italiani, non<br />
solo call center. Per <strong>di</strong>minuire le<br />
<strong>di</strong>sparità del mondo fu proposta la<br />
Tobin Tax, una piccolissima tassa<br />
da applicare su tutte le transazioni<br />
finanziarie: venne <strong>di</strong>chiarata<br />
irrealizzabile. Allora non c’erano<br />
ancora sbarchi e naufragi, ma ci fu<br />
la “giornata dei migranti”, con<br />
l’obiettivo della libera circolazione<br />
in Europa degli esseri umani,<br />
oltreché delle merci e dei capitali.<br />
Due anni dopo, arrivò “il<br />
movimento <strong>di</strong> tutti i movimenti”,<br />
ma nemmeno decine <strong>di</strong> milioni<br />
<strong>di</strong> persone nelle piazze riuscirono<br />
a fermare la guerra in Iraq, che fu<br />
la vera, orribile globalizzazione del<br />
Ventunesimo secolo. E infine,<br />
i giorni nostri: la guerra eterna,<br />
il clima e purtroppo non c’è più<br />
Obama. Al suo posto Trump, che<br />
la pensa un po’ come i no global<br />
<strong>di</strong> Seattle <strong>di</strong> vent’anni fa.<br />
IL 7 LUGLIO, NEL CORSO<br />
DEL G20 DI AMBURGO,<br />
IL PRESIDENTE AMERICANO<br />
DONALD TRUMP E QUELLO<br />
RUSSO VLADIMIR PUTIN<br />
SI SONO STRETTI LA MANO<br />
PER LA PRIMA VOLTA<br />
GETTY IMAGES<br />
146 . IL VENERDÌ . 14 LUGLIO <strong>2017</strong>