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Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

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ANNALI<br />

ENRICO DEAGLIO<br />

VENT’ANNI DOPO I PRIMI NO GLOBAL<br />

QUEL CHE RESTA È DONALD TRUMP<br />

ltimo <strong>di</strong> una lunghissima<br />

serie <strong>di</strong> summit,<br />

U il G20 <strong>di</strong> Amburgo<br />

della settimana scorsa<br />

passerà agli annali per la<br />

<strong>di</strong>scussione sul clima e per<br />

l’enigmatico (e surreale) incontro<br />

privato tra Trump e Putin: sono<br />

nemici o il secondo ha il pieno<br />

controllo sul primo? Fuori, intanto,<br />

come sempre, scontri con feriti,<br />

barricate, idranti. Forse i summit<br />

dei Gran<strong>di</strong> del mondo sono<br />

semplicemente delle photo<br />

opportunities: ne sa qualcosa<br />

il presidente del minuscolo<br />

Montenegro preso a manate dal<br />

tycoon che voleva stare in prima<br />

fila. Ma sono anche il catalogo<br />

cangiante dello stato<br />

dell’opposizione, delle sue idee, dei<br />

suoi argomenti e dei suoi meto<strong>di</strong>.<br />

Gli ultimi vent’anni <strong>di</strong> proteste<br />

raccontano <strong>di</strong> come sia cambiato il<br />

mondo. I primi scontri – all’epoca<br />

incre<strong>di</strong>bili – avvennero nel 1999 in<br />

occasione della riunione della Wto<br />

(World Trade Organisation)<br />

a Seattle, estremo Nord-Ovest<br />

degli Usa, chiamata a ratificare<br />

la “globalizzazione economica”,<br />

ovvero la caduta progressiva<br />

<strong>di</strong> regole, dazi e guerre tariffarie.<br />

Fu in quell’occasione che vennero<br />

coniati i termini “no global”,<br />

per in<strong>di</strong>care i 50 mila manifestanti,<br />

e “black bloc” per in<strong>di</strong>care<br />

gli anarchici che sfasciavano<br />

i bancomat per vedere se dentro<br />

c’erano davvero i sol<strong>di</strong>. Agli albori<br />

dell’era <strong>di</strong>gitale, il nemico erano<br />

le multinazionali delle sementi<br />

e del cibo, il lavoro a basso costo<br />

nei Paesi emergenti, l’aggressività<br />

commerciale della Cina. Esistevano<br />

in America ancora i sindacati,<br />

che si unirono ai no global in nome<br />

della <strong>di</strong>fesa del “lavoro americano”.<br />

Stelle del movimento: la scrittrice<br />

e filosofa Naomi Klein, il conta<strong>di</strong>no<br />

francese José Bové, che <strong>di</strong>stribuiva<br />

Roquefort e attaccava McDonald’s<br />

col trattore, l’attivista in<strong>di</strong>ana<br />

Vandana Shiva, ecologa<br />

femminista. Pochi i successi;<br />

negli Stati Uniti, per esempio,<br />

il 90 per cento dei prodotti da<br />

supermercato <strong>di</strong>ventò made<br />

in China. Nel luglio del 2001<br />

gli otto Gran<strong>di</strong> ebbero la brutta<br />

idea <strong>di</strong> trovarsi a Genova, da cui<br />

i noti terribili avvenimenti. In città<br />

convennero (essenzialmente<br />

per farsi massacrare dalla polizia)<br />

300 mila persone: ecologi, pacifisti,<br />

umanisti cattolici, volontari.<br />

Uno degli eroi fu Luca Casarini:<br />

guidava le “tute bianche”<br />

che chiedevano un po’ <strong>di</strong> lavoro<br />

decente per i giovani italiani, non<br />

solo call center. Per <strong>di</strong>minuire le<br />

<strong>di</strong>sparità del mondo fu proposta la<br />

Tobin Tax, una piccolissima tassa<br />

da applicare su tutte le transazioni<br />

finanziarie: venne <strong>di</strong>chiarata<br />

irrealizzabile. Allora non c’erano<br />

ancora sbarchi e naufragi, ma ci fu<br />

la “giornata dei migranti”, con<br />

l’obiettivo della libera circolazione<br />

in Europa degli esseri umani,<br />

oltreché delle merci e dei capitali.<br />

Due anni dopo, arrivò “il<br />

movimento <strong>di</strong> tutti i movimenti”,<br />

ma nemmeno decine <strong>di</strong> milioni<br />

<strong>di</strong> persone nelle piazze riuscirono<br />

a fermare la guerra in Iraq, che fu<br />

la vera, orribile globalizzazione del<br />

Ventunesimo secolo. E infine,<br />

i giorni nostri: la guerra eterna,<br />

il clima e purtroppo non c’è più<br />

Obama. Al suo posto Trump, che<br />

la pensa un po’ come i no global<br />

<strong>di</strong> Seattle <strong>di</strong> vent’anni fa.<br />

IL 7 LUGLIO, NEL CORSO<br />

DEL G20 DI AMBURGO,<br />

IL PRESIDENTE AMERICANO<br />

DONALD TRUMP E QUELLO<br />

RUSSO VLADIMIR PUTIN<br />

SI SONO STRETTI LA MANO<br />

PER LA PRIMA VOLTA<br />

GETTY IMAGES<br />

146 . IL VENERDÌ . 14 LUGLIO <strong>2017</strong>

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